L’andamento dei dei tecnologici americani rischia di scoraggiare gli investitori. Negli ultimi 12 mesi le società americane del comparto high tech sono cresciute di quasi il 44% (dati relativi all’indice Morningstar US Technology in USD a fine ottobre), contro il 2,4 del mercato globale (Figura 1), e sono scambiate al un rapporto Prezzo/Fair value pari a 1,17, il più alto tra i settori economici (Figura 2).
Figura 1: La crescita dei tecnologici Usa
Figura 2: Valutazione del settore tecnologia
Questi dati potrebbero far desistere anche i più coraggiosi tra i value investor, ma cercando bene è possibile trovare ancora buone occasioni di investimento. Il contributo maggiore alla performance dell’indice tecnologico è arrivato infatti dalla Top 5 dei titoli a più alta capitalizzazione di mercato come Apple (+76%), Microsoft (+42%), NVIDIA (+149%), Adobe (+60%) e Salesforce (+48%). Ma, se si guarda ai segmenti Mid e Small cap della Morningstar Style Box, si trovano titoli di qualità scambiati a prezzi convenienti.
Lyft scommette sulla guida autonoma
Lyft, società numero due nel settore del car sharing dietro Uber, ha perso il 47% negli ultimi 12 mesi (in euro a fine ottobre) e continua a essere scambiata a un tasso di sconto del 20% rispetto al fair value di 50 dollari nonostante il forte recupero del titolo nelle ultime quattro settimane di contrattazione (+52% in euro).
Lyft ha un modello di business molto più focalizzato sulla mobilità delle persone e questo spiega perché rispetto ad Uber (+1,5% nello stesso periodo), che invece ha una maggiore esposizione anche al trasporto della merce e alla logistica, abbia pagato un prezzo molto più caro dopo lo scoppio della pandemia.
I numeri del terzo trimestre hanno mostrato un forte segnale di ripresa ma, dicono gli analisti, la risalita sarà lenta. “Per il 2021 ci aspettiamo una crescita in doppia cifra. Solo nel 2022 l’azienda sarà in grado di tornare ai livelli di fatturato raggiunti nel 2019. Lyft ha puntato molto sul mercato del bike sharing e dello scooter sharing che, secondo noi, varrà oltre 12 miliardi di dollari entro il 2029, con una crescita annua del 7%. Sta investendo con forte convinzione sui veicoli a guida autonoma che le garantirebbero di risparmiare sul costo dei conducenti e di migliorare i margini di profitto. Le nostre previsioni per i prossimi cinque anni indicano una crescita media dei ricavi del 10%, per effetto dell’ingresso in nuovi mercati e dell’aumento del tasso di utilizzo del suo servizio in quelli in cui è già presente”, dice Ali Mogharabi, analista di Morningstar (report aggiornato all’11 novembre 2020).
Blackbaud paga il ciclo economico negativo
Nel segmento Small Cap, Blackbaud è, tra le società con qualità elevata, quella scambiata ai prezzi più convenienti. Il gruppo produce software che aiutano le aziende senza scopo di lucro nella gestione del marketing, nell’organizzazione delle informazioni dei donatori e nel miglioramento delle funzionalità finanziarie e contabili. I suoi prodotti vengono venduti attraverso licenze perpetue, alle quali vengono abbinati servizi di supporto, manutenzione e aggiornamento del programma, e questo, dicono gli analisti, rappresenta la fonte del suo Ampio Economic moat poiché garantisce a Blackbaud un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti che sono fortemente disincentivati a passare ad un diverso fornitore. “Negli ultimi 12 mesi il titolo ha perso oltre il 40% e ora è scambiato a un tasso di sconto del 25% rispetto al fair value di 70 dollari. Per sua natura Blackbaud è particolarmente vulnerabile alle avverse condizioni macroeconomiche e le cancellazioni degli eventi in pubblico a causa dello scoppio della pandemia continueranno a pesare anche sui conti del 2021. I minori introiti sono stati compensati da un forte taglio dei costi e siamo convinti che il management sarà in grado di aumentare ulteriormente la profittabilità”, dice Dan Romanoff, analista di Morningstar (report aggiornato al 30 ottobre 2020).
Aspen cavalca il trend della digitalizzazione
Aspen Technology è leader globale nelle soluzioni software per l’ottimizzazione della progettazione, della produzione e della manutenzione degli impianti in diverse ambienti industriali. Il suo modello di business l’ha esposta meno rispetto a molte altre aziende del settore al calo della domanda prodotta dalla pandemia e questo le ha permesso di contenere le perdite in Borsa. Negli ultimi 12 mesi il titolo ha ceduto poco più dell’8% e ora è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,91.
“Una fetta importante della clientela di Aspen opera nel settore energetico e il calo del prezzo del petrolio ha danneggiato indirettamente anche i conti dell’azienda tecnologica. Nonostante questo, crediamo che il suo Moat Ampio, frutto del forte potere contrattuale che riesce ad esercitare sui clienti, le permetterà di mantenere una elevata redditività del capitale anche nei prossimi anni”, aggiunge Romanoff. “Ci aspettiamo che il gruppo riesca ad allargare il suo mercato potenziale grazie a una maggiore diversificazione della sua offerta e al progressivo avanzamento nella trasformazione digitale di molte industrie. Nei prossimi cinque anni prevediamo una crescita media degli utili del 16% e un’espansione del margine operativo di 100 punti base” (report aggiornato al 6 novembre 2020).
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