Sell-off di marzo a parte, negli ultimi anni i mercati azionari globali sono stati in crescita e questo potrebbe aver tentato qualcuno a prendere in prestito del denaro per investire in Borsa.
L'idea alla base di questa strategia è che se si riesce a ricavare dai propri investimenti un rendimento maggiore rispetto al tasso di interesse che si corrisponde per il prestito l’operazione risulta profittevole. Matematicamente il ragionamento ha una sua logica, ma questa strategia non è affatto priva di rischi. Ecco alcune cose da considerare.
Avrò abbastanza per rimborsare il prestito?
Guadagnare più soldi per rimborsare il prestito non è così facile come potrebbe sembrare. Christine Benz, direttore della finanza personale di Morningstar, avverte che gli investitori dovrebbero riflettere sulla mancata corrispondenza tra la restituzione del prestito e del corrispettivo per gli interessi (che sono delle somme certe) e il rendimento dell’investimento che invece è assolutamente incerto, indipendentemente dalla tipologia di strumento che si sceglie.
I tassi di interesse sono più bassi di quanto non siano mai stati in passato: il tasso Euribor a tre mesi è pari a -0,543 (al 13 dicembre 2020) e anche il costo dei prestiti personali si è ridotto in maniera significativa. Ma questo non significa che per un investitore sia un’impresa semplice generare rendimenti superiori agli interessi passivi.
Questo significa che investire in asset class più sicure come le obbligazioni non è conveniente. Da una parte, infatti, c’è il rischio di realizzare delle perdite, dall’altra la possibilità di non riuscire a guadagnare abbastanza per ripagare il prestito. “Il rendimento medio di un titolo obbligazionario è molto inferiore rispetto a quello di una stock, quindi potrebbe essere antieconomico investire in questo strumento. Dipende tutto dal tasso di interesse applicato al prestito”, dice Christine Benz.
Un altro fattore da considerare sono i costi: le commissioni della piattaforma, le spese correnti del fondo e i costi di negoziazione delle azioni incidono tutti sul rendimento e devono essere presi in considerazione quando facciamo i nostri calcoli sulla convenienza dell’operazione.
E se vendo nel momento sbagliato?
I mercati azionari tendono ad essere più redditizi del mercato obbligazionario, ma insieme a rendimenti potenzialmente più elevati presentano anche maggiori rischi e una più alta volatilità. Come abbiamo visto a marzo 2020, le Borse possono crollare rapidamente e spesso con poco o nessun preavviso.
“Un'ulteriore complicazione è rappresentata dal fatto che oggi le valutazioni del mercato sono elevate dopo una forte fase di ripresa, il che aumenta ulteriormente il rischio di contrarre prestiti per investire. Se i tuoi investimenti subiscono una perdita che potrebbe rendere problematico il rimborso del prestito potresti essere costretto a dismettere l’investimento anche se la tua propensione al rischio ti farebbe aspettare un rimbalzo del mercato. Questo significa che potresti essere costretto a vendere nel momento sbagliato”, aggiunge Benz.
Ti trovi a tuo agio con la situazione attuale?
Matematica a parte, investire è rischioso. Sentirsi a proprio agio o meno con il debito è una questione puramente personale, ma c'è sempre la possibilità di perdere il denaro che è necessario a ripagare quel debito.
Ragionando ex-post la strategia di prendere a prestito potrebbe apparire semplice, specie se si guarda a casi di successo come Amazon negli ultimi 10 anni, ma ex-ante è molto difficile riconoscere in anticipo il prossimo cavallo vincente in Borsa. “Sarebbe meglio pensare la cosa in modo diverso: se ad esempio sai di avere un introito fisso mensile che destineresti al rimborso del prestito allora la cosa migliore che tu possa fare è impostare un piano di accumulo con pagamenti mensili”, suggerisce Benz. “Prendere in prestito denaro per investire è qualcosa che potrebbe essere nelle corde di alcuni trader professionisti, ma in generale per i piccoli investitori questa strategia aggiunge rischio, complessità e costi. Per questi motivi è una scelta che sconsiglierei di fare".
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