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Pronti per il rally di fine anno?

I mercati hanno già iniziato a correre. I beni di consumo, dicono gli analisti di Morningstar, sono un settore da tenere d’occhio. Meglio fare attenzione al segmento salute e alle small cap.

Marco Caprotti 29/12/2020 | 09:00
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babbo natale

C'è ancora spazio per un rally di fine anno sui mercati? Con questo termine si intende un aumento dei prezzi delle azioni che, a volte, si verifica nelle sedute di Borsa tra Natale e i primi giorni del mese in arrivo.  

Questo accade perché in questo periodo gli investitori hanno in tasca una maggiore liquidità derivante dalla chiusura delle posizioni effettuata verso la fine di dicembre. Ma potrebbe essere innescato anche da altri fattori, come l'ottimismo verso i periodi che verranno o i volumi leggeri che si registrano nei giorni di festività, quando i pochi operatori presenti sul mercato possono fare grandi operazioni su qualche titolo portando a impennate improvvise degli indici.

Quest'anno il rally sembra essere iniziato presto. Nei tre mesi fino al 21 dicembre 2020 (dati in euro), l'indice Morningstar Global Market ha guadagnato il 10,4%. Guardando a livello regionale, il paniere Usa è salito dell’11% e quello europeo del 9,3%. Andando più a est, l'indice cinese ha guadagnato il 5,7%, mentre quello russo è salito dell’11,5%.

indici globali

Guardare i consumi
Uno dei segmenti che di solito vale la pena guardare per vedere se ci sarà un rally è quello dei beni di consumo. Storicamente, la corsa dei mercati azionari è correlata, ad esempio, all'aumento della spesa per beni di fascia alta e marchi di lusso poiché gli investitori ricchi sono più disposti a concedersi il lusso di articoli particolarmente costosi.

"Una quantità significativa di spesa durante le festività natalizie di quest'anno si sposterà dai viaggi per le vacanze verso i beni di consumo", dice Dave Sekera, head strategist del mercato Usa di Morningstar. "Ci aspettiamo che le persone concentrino le spese sull'acquisto di articoli legati allo stile di vita trasformato dalla pandemia".

Salute, il vaccino non basta
Un settore che con la pandemia del Coronavirus è finito sotto la lente degli investitori è l’Healthcare, soprattutto dopo l'annuncio della scoperta di alcuni vaccini contro il virus che potrebbero dare una spinta alle valutazioni dei titoli del comparto.

Ma le speranze degli investitori possono essere mal riposte. "Il vaccino dovrebbe dare alle aziende che se ne occupano una buona immagine. Ma a causa della forte concorrenza, è un fattore che consideriamo marginalmente utile per le valutazioni", dice Damien Conover, direttore della ricerca sul settore azionario healthcare di Morningstar. "In campo ci sono aziende in forte concorrenza fra di loro come Moderna, Johnson & Johnson, AstraZeneca, Sanofi, GlaxoSmithKline e altri. Ci aspettiamo che il prezzo dei vaccini sarà basso, anche perché diverse aziende ricevono finanziamenti governativi e si sono impegnate in questo senso. Tuttavia, il rapido sviluppo del trattamento antivirus consentirà all'industria biofarmaceutica di avere una buona immagine presso i governi e questo aiuterà nelle discussioni su eventuali riforme future dei prezzi dei farmaci ”.

Le small cap corrono
Un segmento di mercato che di solito viene seguito da vicino nel rally di fine anno è quello delle small cap. Anche qui la corsa sembra essere già iniziata. L'indice Morningstar Europe Small Cap, ad esempio, ha guadagnato l'17,3% in tre mesi, mentre il paniere statunitense dedicato alle aziende a bassa capitalizzazione ha registrato un +26,2%.

Durerà?
Ci sono diversi fattori che di solito giustificano un premio per le small cap. Pochi analisti le seguono e questa scarsa copertura può portare a dare valutazioni errate rispetto al loro fair value. Inoltre, le azioni a bassa capitalizzazione sono meno liquide e quindi più costose da scambiare. La scarsa liquidità, quindi, potrebbe essere un ulteriore motivo per giustificare un premio maggiore.

Ma c'è anche un altro elemento da considerare. Alcuni studi in passato hanno dimostrato che la metà dei rendimenti delle small cap spesso viene realizzato a gennaio e che la metà di questi guadagni sono concentrati nei primi cinque giorni di negoziazione del nuovo anno. Questo, in gergo, viene chiamato January effect (effetto gennaio). "Questo fenomeno è difficile da spiegare su base razionale”, dice Ben Johnson, direttore della ricerca globale sugli ETF di Morningstar. “Inoltre, questo effetto è diminuito nel tempo. La sua dipendenza da una peculiarità stagionale che si è indebolita negli anni è un esempio di come il January effect abbia basi poco solide”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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