Simon Property Group ha perso oltre il 40% (in dollari) nel 2020 e ora è scontata del 45% rispetto al fair value di 151 dollari (report aggiornato al 22 dicembre 2020).
Gli asset di Simon Property fanno la differenza
Simon Property è il più grande fondo di investimento immobiliare specializzato nel segmento retail e gestisce uno dei migliori portafogli di centri commerciali di Classe A e punti vendita premium in mercati con una densità di popolazione e redditi tra i più elevati del paese.
L’azienda è stata penalizzata dalla cattiva intonazione del settore retail e continuerà a soffrire le ricadute della pandemia sul comparto anche nei prossimi mesi. Ma gli analisti di Morningstar restano ottimisti sul suo futuro. “Gli acquisti nei negozi fisici sono diminuiti in maniera significativa nel 2020, a causa della diffusione del virus che ha costretto molti consumatori a rivolgersi alle piattaforme di e-commerce. Nonostante le entrate di Simon siano in qualche modo protette da contratti di locazione a lungo termine i fallimenti di molti rivenditori hanno prodotto un calo del tasso di occupazione degli spazi di Simon”, dice Kevin Brown, analista azionario di Morningstar. “L'impatto a breve termine sui flussi di cassa dell’azienda sarà importante, ma siamo convinti che i centri commerciali di fascia elevata si riprenderanno e torneranno ai livelli precedenti di occupazione e di affitto”.
RBI ha un solido modello di business
Restaurant Brands International (RBI) è tra i primi operatori al mondo nel settore della ristorazione fast food grazie alle catene Burger King, Tim Hortons e Popeyes Louisiana Kitchen. Il comparto è stato fortemente colpito dalla pandemia, ma il titolo ha ceduto poco più del 5% (in dollari) nel 2020 e risulta essere scambiato a un tasso di sconto del 10% rispetto al fair value di 86 dollari (report aggiornato al 28 ottobre 2020).
Gli analisti di Morningstar mettono in guardia gli investitori sulle debolezze del settore e sul rischio che nuovi possibili lockdown frenino la ripresa delle vendite e invitano quelli che vogliono puntare sulla ripresa del settore a selezionare quelle aziende con economie di scala elevate, in grado di mantenere margini di profitto elevati anche in fasi di mercato difficili come quella attuale, e con bilanci solidi. “Nonostante la pandemia abbia prodotto la chiusura di numerosi punti vendita di RBI, riteniamo che la strategia del gruppo canadese, focalizzata sulla valorizzazione del brand, sul miglioramento dell’esperienza della clientela e sull’utilizzo della tecnologia anche per acquisire nuovi clienti, gli permetterà di guadagnare nuove quote di mercato nei prossimi anni”, Rebecca Scheuneman, analista azionaria di Morningstar. “Per il 2020 ci aspettiamo un calo dei ricavi del 10% a causa della chiusura di numerosi punti vendita, ma le nostre previsioni di lungo periodo restano intatte e indicano una crescita media del fatturato del 2,6% nei prossimi cinque anni e il ritorno del margine operativo sui livelli pre-Covid già nel 2023”.
Accor punta sul segmento di alta gamma
Accor, uno dei principali gruppi alberghieri a livello mondiale grazie alle oltre 30 catene di hotel, che vanno dalle categorie di lusso a quelle economiche, ha pagato un forte passivo nel 2020 cedendo in Borsa quasi il 30% (in euro).
Il titolo è scontato ora del 15% rispetto al fair value di 34 euro (report aggiornato al 23 ottobre 2020), ma secondo gli analisti il mercato è troppo scettico sulle capacità di recupero dell’azienda dopo il forte rallentamento dell’attività a causa della pandemia.
“Il calo della domanda peserà sui risultati di breve termine. Ma, nel lungo periodo, ci aspettiamo un aumento della quota di mercato di Accor grazie soprattutto al segmento luxury. Stimiamo che nei prossimi 10 anni l’azienda registri una crescita del 10% dei suoi posti letto proprio grazie all’espansione nel segmento degli alberghi di lusso che negli ultimi 6 anni hanno raddoppiato il loro peso salendo dal 22% al 41%. Apprezziamo, inoltre, anche le scelte strategiche del management: la decisione di puntare sulla clientela di fascia alta la mette maggiormente al riparo dalla concorrenza di competitor come Airbnb, mentre la vendita di una parte significativa delle strutture ricettive di proprietà gli ha consentito di avere la liquidità necessaria per superare una lunga fase di zero entrate e, attraverso la sua rete di franchising, di avere una struttura più snella e dunque rendimenti del capitale più elevati”, dice Dan Wasiolek di Morningstar.
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