La corsa della Cina sta per finire? La domanda interessa sia la regione asiatica, che dall’andamento del Paese del Drago dipende in larga parte, sia gli investitori che hanno puntato sugli strumenti dedicati all’equity China.
Le diverse categorie Morningstar riservate ai fondi che investono nell’azionario cinese sono nella Top ten dei segmenti migliori da inizio anno in termini di performance. Il comparto Azionario Cina da gennaio è salito del 13% (+26,7% nel 2020), in linea con l’azionario Grande Cina (+28,16% l’anno scorso). Nello stesso periodo il gruppo China A Shares ha segnato +9% (+32%)
Andamento categorie Morningstar Azionario Cina
Dati in euro
Base: 10.000 euro
Fonte: Morningstar Direct
Dal punto di vista delle valutazioni, secondo il Morningstar Global Market Barometer, l’azionario cinese è sopravvalutato dell’8% in termini di rapporto price/fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in yuan aggiornato all’1 febbraio 2021).
Il quadro macro
Alla base della corsa ci sono i buoni risultati economici che il paese ha saputo raggiungere mentre il resto del mondo era alle prese con la fase più dura dell’emergenza sanitaria ed economica provocata dalla pandemia di Coronavirus.
“L'economia cinese si è completamente ripresa dalla pandemia e ora mostra una crescita superiore ai tassi visti prima dell’espolosione del virus”, spiega l’ultimo China Diagnostic, il documento periodico di analisi sul paese asiatico redatto dal China Economics Committee di Morningstar.
L'Ufficio nazionale di statistica cinese ha registrato, per il quarto trimestre del 2020 una crescita del Pil reale del 6,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e in aumento dal 4,9% nei confronti del terzo quarter.
Andamento economia cinese
Fonte: National Bureau of Statistic China
Di solito i dati ufficili cinesi vengono presi con una certa cautela dagli investitori che non credono alle informazioni fornite da Pechino. Questa volta, però, la situazione è diversa. “Il nostro gruppo di indicatori alternativi è in linea con i dati forniti dal governo”, dice il report.
Indicatori alternativi Morningstar
Fonte: Morningstar
I dati di Morningstar sono elaborati prendendo in cosiderazione elementi come il traffico merci su strada e ferrovia, i consumi energetici, gli investimenti nei materiali di base e i consumi di beni durevoli.
Per quanto riguarda il futuro, secondo gli analisti di Morningstar, dopo una nuova fiammata, la Cina avrà difficoltà a mantenere questi livelli di crescita soprattutto a causa della normalizzazione di quei fenomeni che fino ad ora hanno dato la spinta. Le stime del China Economics Committee di Morningstar dicono che il Pil del paese crescerà del 9% nel 2021 per poi passare al 4,3% nel 2022.
“Le esportazioni cinesi sono aumentate nel 2020, soprattutto nella seconda metà dell’anno”, dice il report. “La voglia di spendere dei consumatori esteri è cresciuta dopo la fase più dura del Covid, ma gli acquisti si sono spostati dai servizi ai beni, anche a causa delle misure di distanziamento sociale che hanno fatto aumentare le spese da casa. Tuttavia ci aspettiamo che questa tendenza si indebolisca nella seconda metà del 2021 e nel 2022 quando i consumtori di tutto il mondo, grazie ai programmi di vaccinazione di massa, torneranno alle loro normali abitudini di spesa”.
Andamento import-export Cina
Fonte: National Bureau of Statistic China
Un altro elemento da osservare è la crescita del credito che ha dato una spinta alla congiuntura ma che ha già mostrato segnali di indebolimento.
“Prevediamo che la crescita del credito passerà dal 13% del 2020 all’11% nel 2021”, spiega il report “Ciò comporterà un rallentamento nella crescita degli investimenti in entrambi gli anni”.
A portare verso una diminuzione degli investimenti ci sarà anche l’incremento nei risparmi da parte di una popolazione che ormai conta più anziani rispetto alle persone in età da lavoro. Questo, però, non è detto che sia un male. “Il boom degli investimenti in Cina ha portato a un calo dei soldi spesi nelle aziende per far aumentare la produttività e a una crescita del debito”, dice il report. “E questo ultimo fattore potrebbe portare a una crisi finanziaria”.
E’ arrivato Biden. Cambia qualcosa?
Secondo gli analisti di Morningstar le relazioni USA-Cina non dovrebbero migliorare molto con l’arrivo della nuova amministrazione alla Casa Bianca. “Ma anche se ci dovessero essere dei progressi, il commercio e altre questioni legate alle relazioni esterne non sono in cima alla lista dei fattori importanti per la crescita economica della Cina, soprattutto a lungo termine”, dice il report.
Fino ad ora, ci sono poche indicazioni che Biden tornerà a una politica distensiva con la Cina. “Non ha dato indicazioni sulla rimozione delle tariffe imposte da Trump nel 2018-19, nonostante abbia già emesso una raffica di ordini esecutivi su altre questioni. Biden probabilmente utilizzerà le tariffe come merce di scambio nei negoziati con la Cina su diverse questioni. Ma non c'è nessuna garanzia che questo, alla fine, si traduca in una completa rimozione delle tariffe”.
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