Il 5 febbraio, nell’ambito del 27° Congresso di AssiomForex, gli operatori di mercato e le autorità di vigilanza si sono confrontate sui “ruoli e gli attori di un nuovo ecosistema orientato all’imprescindibile connubio tra innovazione e sostenibilità”. Al dibattito ha partecipato anche Morningstar nella convinzione che mai come oggi i temi ESG (ambientali, sociali e di governance) e l’evoluzione degli strumenti finanziari, dei canali di distribuzione e nelle metriche di valutazione dei risultati siano di attualità e collegati tra loro.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un ampliamento della gamma di fondi sostenibili. Nella banca dati di Morningstar se ne contano 3.196 solo in Europa, tra open-end fund ed Exchange traded fund. Le opportunità di scelta per gli investitori sono aumentate. Accanto agli strumenti azionari, sono cresciuti quelli obbligazionari. Alle strategie attive, inoltre, si sono affiancate quelle passive, che nel 2020 hanno rappresentano il 19% dei nuovi lanci. Ma, più recentemente abbiamo visto il lancio di prodotti innovativi e alternativi, compresi quelli sui mercati privati.
Capitali pubblici e privati
Nel corso del workshop di AssiomForex, è stato presentato il caso di BlueOrchard (gruppo Schroders), che ha lanciato lo scorso novembre un fondo di sostegno contro gli effetti del Covid-19 (non disponibile per investitori retail in Italia), per salvaguardare più di 200 milioni di posti di lavoro nei mercati emergenti e di frontiera. Il comparto rappresenta un singolare esempio di collaborazione tra capitali pubblici e privati, tra cui CDC (istituzione britannica per il finanziamento allo sviluppo), DFC (U.S. International Development Finance Corporation) e JICA (Japan International Cooperation Agency) e si avvale di una struttura di assistenza tecnica dedicata (Technical assistance facility) supportata dal SECO (Segreteria di Stato dell’economia svizzera) per accelerare la ripartenza delle micro, piccole e medie imprese nei settori e nelle aree più vulnerabili. Inoltre, rispetta i criteri della 2X Challenge, l’impegno assunto dalle istituzioni del G7 per il finanziamento allo sviluppo a mobilitare, entro il 2020, 3 miliardi di dollari di investimenti a sostegno dell’empowerment economico delle donne nei mercati emergenti.
Borse di studio e tutela degli oceani
Un altro esempio è la partnership tra Lombard Odier group e l’impresa sociale Plastic Bank, volta a finanziare programmi educativi nei paesi in via di sviluppo e contestualmente continuare a ridurre la plastica negli oceani. L’accordo è stato inizialmente siglato a luglio 2020 e, come si legge in una nota, ha permesso di raccogliere sinora oltre 788,5 tonnellate di plastica nell’oceano ad Haiti e in Egitto. A gennaio 2021, Lombard Odier ha deciso di estendere la collaborazione con il supporto diretto ai bambini delle comunità che si occupano di questa attività, prevedendo 3.500 borse di studio e impedendo che l’equivalente di 16,5 milioni di bottigliette finiscano in mare.
I private asset sostenibili
Sempre tra le strategie innovative troviamo il fondo With-Profit da 136 miliardi di sterline con il quale M&G plc investirà fino a 5 miliardi in private asset sostenibili. Per questa strategia, la società ha creato un nuovo team globale, Catalyst, con 25 membri basati a Londra, Singapore, New York e Mumbai, che ricercherà opportunità in società non quotate che potrebbero altrimenti avere difficoltà ad accedere al capitale necessario per svilupparsi e crescere. Fornirà finanziamenti alle piccole e medie imprese e credito al consumo, come la microfinanza e i crediti commerciali; finanziamenti di beni e progetti di sviluppo, come alloggi a prezzi accessibili e il recupero energetico dei rifiuti, e investimenti tecnologici con obiettivi sociali e ambientali positivi.
Il driver normativo
Questi esempi permettono di individuare alcune linee di tendenza, di cui sarà interessante seguire gli sviluppi. Innanzitutto, il connubio tra mercati emergenti, soluzioni alternative e investimenti ad impatto sembra aver trovato un terreno favorevole nelle aree in via di sviluppo; tuttavia le sfide poste dal Covid-19 potrebbero portare a nuove strategie per la ripresa economica anche in Europa e in Italia. D’altra parte, il Piano europeo per la finanza sostenibile e il Green deal, ossia le iniziative per raggiugere la neutralità climatica entro il 2050, necessitano del contributo dei capitali privati per la loro realizzazione. Le nuove normative rappresentano un cambiamento nel modo in cui i governi vogliono regolare il mercato dei capitali. Tradizionalmente, l’attenzione è stata posta sulla protezione degli investitori, assicurando trasparenza, correttezza ed evitando falle sistemiche o crisi di liquidità. Il Piano europeo di azione per la finanza sostenibile, invece, ha l’obiettivo di coinvolgere i mercati finanziari nella più ampia agenda per promuovere la sostenibilità come elemento chiave della crescita economica e a beneficio della società. Il driver normativo sarà ancora più rilevante con l’implementazione del Next Generation EU, che non vuole essere solo un aiuto all’economia per ripartire, ma un investimento nel futuro, all’interno del quale il Green deal e la digitalizzazione sono considerati fondamentali per la crescita e la resilienza delle società.
Mercati privati e sostenibilità
La seconda tendenza è l’integrazione dei fattori di sostenibilità nei mercati privati. “Alcune società di private equity si sono impegnate a investire secondo un approccio ESG, ma il settore nel suo complesso è in ritardo rispetto alle gestioni liquide e dovrà fare di più in questo senso nel 2021”, dicono Simone Gallo, Managing director, e Daniele Cat Berro, Director di MainStreet Partners. “È necessario che il segmento abbracci pienamente questo approccio agli investimenti. In caso contrario, potrebbe diventare più difficile raccogliere fondi dai grandi clienti come i fondi pensione, che sono perfettamente consapevoli della necessità di essere conformi agli standard ESG”.
Dati e reportistica
La terza tendenza riguarda le metriche per la misurazione dei risultati e la reportistica. La disponibilità di dati sui fattori di sostenibilità è aumentata negli ultimi anni, il che è sicuramente un aspetto positivo, ma pone anche la sfida di una maggiore complessità per gestori e investitori. Un punto di riferimento nel settore sono gli Operating principle for impact investing dell’IFC (International financial cooperation, Banca Mondiale) introdotti nel 2019. Si tratta di nove principi che portano più disciplina e trasparenza sul mercato, richiedendo disclosure annuali e la verifica indipendente dei sistemi e dei processi di impact investing dei firmatari.
In prospettiva
In futuro, secondo le previsioni di UBS Wealth management, l’universo delle soluzioni di investimento ad impatto continuerà a espandersi e il segmento degli strumenti alternativi e di private market è avvantaggiato dal suo orientamento di lungo termine e dalla sua maggior capacità di incidere sulla definizione e il raggiungimento di risultati misurabili.
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