Più Daves e Andrea che donne-gestori

Nel Regno Unito, i manager con il nome Davide superano il totale delle donne a capo di un fondo. In Italia sono solo 23 i comparti in rosa. Migliore la situazione in Francia e Spagna.

Holly Black 04/03/2021 | 09:00
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Giornata internazionale della donna 2021

I gestori-donne sono ancora pochi rispetto agli uomini in tutta Europa, come dimostra l'analisi sui dati disponibili nella piattaforma Morningstar Direct.

Abbiamo esaminato quanti fondi sono gestiti da donne nel Regno Unito, Italia, Spagna e Francia e abbiamo visto che sono in minoranza in tutti i mercati.

Regno Unito
Nel Regno Unito, ci sono ancora più fondi gestiti da uomini chiamati Dave che non dal totale delle donne. Circa 68 fondi hanno un fund manager con il nome di Dave o David, mentre i gestori “in rosa” sono in tutto 45.

Ruli Viljoen, head of manager selection di Morningstar, dice: “Se il 2020 sarà ricordato come l'anno di una pandemia globale, potrebbe anche essere menzionato come l'anno in cui i diritti dei gruppi minoritari sono stati portati alla ribalta. L'uguaglianza di genere non è affatto un argomento nuovo e nel corso degli anni abbiamo visto molte iniziative per livellare il campo di gioco. Ma le donne rimangono tristemente sottorappresentate nell’industria dei fondi”.

Le 45 donne-gestori inglesi hanno la responsabilità di 95 fondi, pari ad appena il 7,7% dei comparti domiciliati nel Regno Unito. Per contro, i Dave gestiscono il 5,5% dei prodotti di risparmio gestito britannici. Il patrimonio totale dei fondi analizzati è di 475 miliardi di sterline, e alle donne fanno capo solo 44 miliardi, circa il 9,3% del totale. In confronto, gli uomini di nome Dave gestiscono 27,6 miliardi.

La nostra analisi di un anno fa aveva rilevato che solo il 7,2% dei fondi domiciliati nel Regno Unito aveva un manager “in rosa” al timone, quindi, sebbene ci sia stato qualche miglioramento negli ultimi 12 mesi, le donne rimangono fermamente in minoranza.

Nello studio sono state considerate solo le classi più anziane (ad accumulazione) dei fondi domiciliati nel Regno Unito, con esclusione di quelli indicizzati. Il campione comprende 1.226 fondi, ossia tutti quelli per i quali è disponibile il nome in Morningstar Direct.

Il resto d’Europa
Oltre al Regno Unito, abbiamo condotto la stessa analisi in Italia, Spagna e Francia per vedere quale mercato avesse il maggior numero donne-gestori. In questi mercati, abbiamo analizzato i fondi domiciliati in Europa, selezionando quelli disponibili per la vendita in ciascun paese. E mentre Dave non è un nome così comune nel continente, le dinamiche registrate sono simili.

Dove c'è un maggior numero di donne-gestori

Italia
In Italia, il campione di fondi esaminati è di 646 fondi, per un patrimonio totale di 121 miliardi di sterline (circa 140 miliardi di euro al 3 marzo 2021). E mentre ci sono 39 fondi gestiti da uomini di nome Andrea, ci sono solo 23 gestori-donne in totale. Sono le responsabili di 81 fondi, pari al 12,8% del campione, con asset di poco inferiori ai 13 miliardi di sterline (15 miliardi di euro), circa il 10,7% del totale.

Percentuale di fondi gestiti da donne

Spagna
In Spagna, il numero di gestori-donne è significativamente più alto. Circa 248 dei 1.187 fondi del nostro campione hanno una donna al timone - equivalente al 20,9%. I fund manager “in rosa” sono 72 e gestiscono 59 miliardi di sterline (circa 68 miliardi di euro) su un totale di 223 miliardi di sterline di asset in gestione (258 miliardi di euro). Queste cifre rendono la Spagna il paese più al femminile nel risparmio gestito tra quelli esaminati. I nomi spagnoli più comuni tra i fund manager sono Jose e Antonio, con 46 mandati gestiti ciascuno. Tuttavia, ci sono 72 fondi gestiti da donne di nome Maria, il più frequente nel nostro campione. Tuttavia, le Marie sono responsabili solo di 11,9 miliardi di sterline (circa 14 miliardi di euro), rispetto ai 18,9 miliardi di sterline dei Joses (poco meno di 22 miliardi di euro).

Francia
Infine, abbiamo esaminato la Francia, che ha il campione più ampio con 1.942 fondi. Di questi, circa 352 ha un manager donna, equivalente al 18,1% del totale. All'interno di questo gruppo ci sono 150 donne con responsabilità individuale dei fondi e asset per 19 miliardi di sterline (circa 22 miliardi di euro). Le donne gestiscono il 18,1% dei fondi del nostro campione francese e il 17,7% degli asset.

Asset gestiti da donne-gestori

Germania
"In Germania, su 600 fondi analizzati, solo 51 hanno una donna nel team di gestione contro 548 uomini, pari ad appena l'8,5%", spiega Ali Masarwah, senior editor di Morningstar. "Ci sono più gestori che si chiamano 'Michael' o 'Thomas' che donne in totale. Inoltre, appena 46 comparti sono sotto la responsabilità femminile contro 604 che fanno capo a uomini (7,6%). Il patrimonio in gestione in rosa è in media di 200 milioni di euro (530 milioni per gli uomini)".

Problema di domanda o offerta?
Secondo Viljoen la domanda da porsi è: “Le donne sono sottorappresentate nell'industria a causa di una mancanza di domanda o di offerta?” E aggiunge: “Sul lato della domanda vediamo sicuramente prove di cambiamento, con molte aziende che ora evidenziano la necessità di aumentare la diversità di genere nelle loro aziende, in alcuni casi mettendo in atto obiettivi specifici da raggiungere entro un determinato periodo di tempo”.

Sul lato dell'offerta, dice Viljoen, le aziende devono considerare se le descrizioni dei ruoli sono scritte per un più ampio pubblico possibile. “È stato spesso detto che se una donna legge una proposta di lavoro, a meno che non pensi di poter fare tutto quello che le viene chiesto, potrebbe essere scoraggiata dal fare domanda. Al contrario, gli uomini sono propensi a candidarsi se pensano di coprire almeno il 50% dei requisiti", aggiunge.

Il post-pandemia
Mentre la nostra analisi quest’anno mostra qualche miglioramento, c'è chiaramente ancora molta strada da percorrere. Alcuni esperti prevedono che il cambiamento delle abitudini lavorative e il crescente consenso per il lavoro da casa potrebbero aiutare a livellare ulteriormente il campo di gioco tra uomini e donne sul posto di lavoro. Viljoen afferma: “Se c’è un cambiamento che potrebbe emergere da questa pandemia è la possibilità che le aziende abbraccino pratiche di lavoro più flessibili, che possono aiutare ad accrescere la diversità al loro interno. Se accadrà saremo tutti potenzialmente vincitori”.

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Holly Black

Holly Black  is Senior Editor, Morningstar.co.uk

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