La ripresa economica degli Stati Uniti continuerà. A dirlo sono le ultime analisi Morningstar sull’andamento degli Usa uscite dopo la pubblicazione di alcuni dati che hanno mostrato una fase di stallo della congiuntura, fra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, in coincidenza con l’arrivo della terza ondata della pandemia che ha frenato il ritorno a una normale attività economica.
L'occupazione, ad esempio, è rimasta pressoché invariata nel periodo che va da ottobre 2020 a gennaio 2021 ed è risultata ancora in calo del 5,4% rispetto ai livelli di gennaio 2020. Andamenti simili si sono visti in altre voci come le vendite al dettaglio, la produzione industriale e gli stipendi.
Andamento indicatori economici Usa
“L'arresto della crescita dell'attività economica è stato dovuto a una frenata della spesa dei consumatori che, dopo il picco di ottobre, è scesa fino a dicembre per segnare un -2,6% rispetto ai livelli di gennaio 2020”, spiega Preston Caldwell, Equity analyst di Morningstar.
Questo, tuttavia, non indica che la ripresa stia per finire definitivamente. Una volta che gli Stati Uniti avranno ottenuto l'immunità di gregge e arriveremo alla fine della pandemia, ci aspettiamo che l'economia parta come un razzo”.
Le stime di Morningstar prevedono una crescita del Pil (Prodotto interno lordo) reale degli Stati Uniti del 5,3% nel 2021 e del 4% nel 2022.
La Borsa rallenta
La notizia della pausa nell’attività economica non ha lasciato indifferente la Borsa. L’indice Morningstar US Market nell’ultimo mese (fino al 9 marzo e calcolato in euro) è rimasto praticamente invariato (+6,6% da inizio anno. +10,3% nel 2020). I risultati del paniere, nelle ultime quattro settimane e da gennaio, sono sostanzialmente in linea con quelli del basket globale (+6,5% l’anno scorso).
Andamento indici Morningstar US e Global Markets a confronto
Dati in euro aggiornati al 9 marzo 2021
Base: 10.000 euro
Fonte: Morningstar Direct
Chi guida la ripresa?
Molta parte della ripresa secondo Caldwell è legata ai consumi. Lo scenario di base di Morningstar dice che gli Stati Uniti raggiungeranno l'immunità di gregge entro maggio o, al più tardi, a luglio.
“Tenendo presente questa tempistica, prevediamo un aumento del 6,7% della spesa nei servizi ai consumatori nel 2021, seguito da un +5,5% nel 2022”, dice l’analista. “Dato che la voce rappresenta il 70% dell’universo consumer, questo farà sì che i consumi personali, nel loro complesso, aumenteranno notevolmente: +6 % nel 2021 e +4,2% nel 2022”.
Un elemento da considerare parlando di ripresa Usa e di consumi è quello degli stimoli fiscali messi sul tavolo per combattere gli effetti economici della pandemia. Basti pensare che il rapporto deficit/Pil federale nel 2020 ha raggiunto circa il 16%, il livello più alto nella storia degli Stati Uniti in tempo di pace. E nel 2021 la storia potrebbe essere simile. “Prevediamo che il rapporto deficit/Pil federale scenderà al 15% circa”, dice l’analista. “Questa stima prende in considerazione il fatto che il piano da 1.900 miliardi di dollari proposto dal presidente Joe Biden sia attuato per intero”.
Fra i primi beneficiari di questa forte iniezione di denaro ci sono soprattutto i privati. “Lo stimolo fiscale del 2020, non solo ha colmato le differenze di reddito, ma ha generato una crescita dei guadagni privati del 7%”, dice l’analista. “A parte il 2018, questa è la crescita più rapida che il paese abbia visto dalla metà degli anni '90”.
Secondo le stime di Morningstar il 2021 porterà a un aumento delle entrate dei privati di circa il 7,5%. “Prevediamo che il tasso di crescita medio cumulato del reddito privato dal 2019 al 2022 sarà del 3,9%, superiore alla media del 3,7% vista dal 2010 al 2019”.
Tutta questa crescita, tuttavia, porta con sé una incognita. “Grazie alla vaccinazione di massa e ai livelli record di stimolo fiscale, non c'è dubbio che l'economia statunitense si riprenderà dalla pandemia”, dice l’analista. “Tuttavia, metterà alla prova i suoi limiti come non si era mai visto da prima della Grande Recessione. La questione chiave, quindi, è fino a dove può arrivare questa ripresa. Non siamo d’accordo con alcune delle previsioni più ottimistiche che leggiamo in giro e pensiamo che l'economia statunitense inizierà a far rivedere i suoi limiti verso il 2022”.
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