Essendo un atto legislativo fondamentale nell'ambito del Piano d'azione dell'Ue per la finanza sostenibile, il Regolamento sull'Informativa sulla finanza sostenibile (SFDR nell’acronimo inglese) è stato di recente al centro delle discussioni tra gli attori dei mercati finanziari in Europa.
Dopo un ritardo nella pubblicazione del rapporto finale sugli standard tecnici di regolamentazione(RTS) per l'SFDR, a febbraio di quest'anno le autorità europee di vigilanza (ESA) hanno pubblicato tutti i dettagli (Ora la Commissione europea avrà tre mesi per adottarlo, Ndt). La normativa di primo livello è entrata in vigore il 10 marzo.
Alla luce delle preoccupazioni che la versione precedente del rapporto aveva provocato, sembra che questo ritardo sia stato per molti versi positivo: ci sono state più domande che risposte e ci sono stati notevoli miglioramenti rispetto alla prima bozza.
Essendo il lavoro più ampio fino ad ora mai attuato per aiutare gli investitori a orientarsi nella crescente scelta di prodotti sostenibili, l'SFDR è senza dubbio un regolamento ambizioso e complesso, ma con cui vale la pena familiarizzare.
Diamo uno sguardo più da vicino ad alcuni degli aspetti chiave del rapporto finale dell'ESA.
Principal Adverse Impacts
L'SFDR, prima di tutto, alza gli standard per i prodotti finanziari che cercano di promuoversi con credenziali ESG. Ai sensi del regolamento, i gestori devono comunicare come vengono considerati i rischi di sostenibilità nel loro processo di investimento, quali metriche utilizzano per valutare i fattori ESG e come considerano le decisioni di investimento che potrebbero avere effetti negativi quando si parla di sostenibilità (i Principal Adverse Impacts o PAI, nel gergo dei regolatori).
Il concetto di PAI ha sollevato alcune domande nella relazione iniziale a causa sia del numero che della complessità dei termini di definizione e di rendicontazione.
Nel rapporto finale delle ESA, questi sono stati perfezionati e inizieranno a essere comunicati nel 2023. Nel frattempo è necessaria una spiegazione su quello che succederà nel breve termine.
Entro la fine di giugno 2021, le grandi aziende di interesse pubblico con più di 500 dipendenti saranno tenute a comunicare le politiche, i processi e, in ultima analisi, le metriche sui PAI che i loro investimenti hanno quando si parla di questioni ambientali e sociali. Il numero di indicatori PAI obbligatori è stato ridotto in modo significativo da 34 a 18, sebbene l'elenco completo, compresi gli indicatori da comunicare su base volontaria, sia sostanzialmente lo stesso di prima.
Altre aziende avranno la possibilità di fare lo stesso. Se non lo faranno, dovranno mettere un avviso ben visibile sul loro sito web, in base alla regola “comply or explain”.
Articoli 8 e 9
Per gli investitori, l'effetto più visibile di SFDR sarà l'assegnazione di singoli prodotti a una delle tre categorie in base al grado di sostenibilità a cui mirano. I cosiddetti prodotti che ricadono sotto l’articolo 8 (o "light green") e dell'articolo 9 ("dark green") prendono il nome dalle rispettive sezioni del testo normativo e vedranno la maggior parte degli obblighi di comunicazione.
I prodotti dell'articolo 9 saranno quelli con un obiettivo di investimento sostenibile e devono soddisfare i livelli più alti di sostenibilità. I fondi dell'articolo 8 possono scegliere se investire o meno una parte del loro portafoglio in "investimenti sostenibili". Dovrebbero essere l'universo più ampio, comprendendo tutti i prodotti che promuovono qualsiasi caratteristica ambientale o sociale.
A partire dal 2022, tutti questi prodotti dovranno aggiungere pagine extra ai loro prospetti e alle loro relazioni annuali. Nel primo documento verranno fornite maggiori spiegazioni sugli obiettivi ESG e su come saranno realizzati, misurati e confrontati. Questo darà un quadro sui progressi compiuti rispetto al periodo contabile precedente.
Le nuove comunicazioni presentate questa settimana dai partecipanti ai mercati finanziari sono solo l'inizio di una serie di informazioni ESG più precise per gli investitori.
Nei prossimi due mesi, la Commissione europea approverà o modificherà gli standard tecnici di regolamentazione stabiliti nel proposta di RTS dell’ESA e le relative date di entrata in vigore. Ora ci sono una maggiore chiarezza e molte indicazioni per aiutare le aziende a prepararsi.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.