Il cambiamento climatico non è uno scherzo. Rappresenta un rischio significativo per molte aziende. Non c’è infatti da stupirsi se le tecnologie verdi e le energie rinnovabili si stiano sviluppando a un ritmo costante. In tutto il mondo, consumatori, politici e investitori stanno facendo pressioni sulle aziende affinché riducano le loro impronte di carbonio. Il passaggio verso un’economia “low carbon” influenzerà finanziariamente le aziende e la loro capacità di adattamento sarà fondamentale per determinare chi prospererà in futuro.
Per trovare aziende in grado di competere con successo nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, ci rifacciamo alla valutazione del Carbon Risk di Sustainalytics, la stessa alla base delle nostre Morningstar Carbon Metrics per i fondi. Il Carbon Risk mostra quanto sia vulnerabile un’azienda nella transizione energetica.
Nello specifico, abbiamo cercato i titoli europei coperti dalla nostra ricerca azionaria che presentano contemporaneamente un Economic Moat ampio (e un trend stabile o positivo), un Morningstar Stock Rating pari a quattro o cinque stelle e un Carbon Risk complessivo nullo o basso.
In altre parole, abbiamo cercato società europee con un solido vantaggio competitivo, molto ben posizionate per un’economia a basse emissioni di carbonio e attualmente scambiate in una fascia di prezzo molto conveniente. Ne abbiamo trovate nove.
Qui sotto un focus sulle uniche due società presenti in tabella con uno Stock Rating pari a cinque stelle.
Anheuser-Busch InBev SA/NV
A nostro avviso, AB InBev ha uno dei maggiori vantaggi in termini di costi dell’intero settore dei beni di consumo difensivi ed è tra gli operatori più efficienti. L’ampia scala globale, insieme alle sue posizioni di monopolio in America Latina e Africa, conferiscono ad AB InBev una significativa leva finanziaria sui costi fissi e il potere di determinazione dei prezzi di acquisto.
In un’analisi del 24 marzo 2021, il direttore della ricerca azionaria di Morningstar Philip Gorham afferma che AB InBev è ben posizionata per sfruttare la crescita secolare in molti dei suoi mercati. In America Latina e in Asia, mercati che contano quasi due terzi dell’EBIT consolidato, il consumatore si sta rivolgendo sempre più verso marchi globali premium e ABI detiene un forte portafoglio con Budweiser, Corona e Stella Artois. I mercati sviluppati, d'altro canto, dovrebbero rimanere frammentati e competitivi.
Dopo un forte calo del 10% delle vendite e del 25% dell’EBIT rettificato lo scorso anno, gli analisti di Morningstar ipotizzano un rimbalzo della crescita delle vendite dell’8,3% nel 2021.
Roche Holding AG
“Riteniamo che il portafoglio farmaci e la posizione di leader nella diagnostica creino dei vantaggi competitivi sostenibili per Roche”, afferma Karen Andersen, analista azionario healthcare di Morningstar, in un’analisi pubblicata lo scorso 23 marzo. “Il Moat ampio di Roche deriva dal suo status di leader nelle terapie oncologiche e nella diagnostica in vitro, e l’azienda ha una strategia promettente di combinare la sua esperienza in entrambe le aree per generare una pipeline di medicina personalizzata in crescita, facendo uso di diagnostica complementare. Gran parte del vantaggio competitivo di Roche nei prodotti farmaceutici deriva invece dalla sua lunga relazione con Genentech. Roche ha acquisito per la prima volta una partecipazione di controllo in Genentech nel 1990 e possedeva quasi il 56% dell'azienda prima che il consiglio di amministrazione di Genentech accettasse la sua offerta di 95 dollari per azione per assorbirla completamente nel 2009”.
L’attenzione ai farmaci biologici e la pipeline innovativa di Roche sono fondamentali per la capacità dell'azienda di mantenere il suo ampio Moat e continuare a crescere. Anche l’attività di diagnostica di Roche è robusta: con una quota del 20% del mercato globale della diagnostica in vitro, infatti, Roche detiene il primo posto in questo settore davanti a Siemens, Abbott e Ortho.
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