Lo stile Growth ha riguadagnato terreno rispetto a quello Value nel mese di aprile. In particolare, i titoli europei del segmento Large Growth hanno registrato un guadagno medio del 5% in euro, contro il -0,1% fatto segnare dai Large Value.
La scarsa performance delle azioni Value rispetto a quelle Growth è in parte dovuta al calo dei titoli del settore oil & gas (la Royal Dutch, ad esempio, la società con la più alta capitalizzazione di mercato nel settore energetico, ha perso il 4,7% in euro) e delle case automobilistiche tedesche (Volkswagen e BMW hanno perso rispettivamente il 9,2% e il 5,7%).
Figura 1: Il Morningstar Europe Barometer
Il segmento Large Growth ha invece beneficiato della buona intonazione delle società francesi del lusso: LVMH e Hermes International SA, ad esempio, hanno guadagnato rispettivamente il 10,9% e il 10,6%.
Aprile è stato anche un mese in cui le società di piccola capitalizzazione hanno attirato l’interesse degli investitori. In media, le Small cap sono salite del 5,4% rispetto al 2,4% fatto registrare dalle Large cap.
Figura 2: Large cap vs Small cap
Il settore energetico è stato l'unico a chiudere il mese di aprile in perdita registrando un passivo del 3,5%. I comparti più performanti, invece, sono stati quello tecnologia (+4,8%) e quello immobiliare (+5%).
Figura 3: Il rendimento dei settori
Relativamente alle valutazioni di mercato, il segmento Value sembra essere scambiato ancora a prezzi più economici rispetto a quello Growth. Ad esempio, i titoli Large value sono negoziati a un tasso di sconto di quasi il 10%, mentre quelli Large Growth con un premio del 10%. A livello settoriale, la performance negativa registrata ad aprile ha reso il comparto energia ancora più conveniente. Gli energetici, infatti, sono scontati mediamente del 20% rispetto al fair value e in termini di valutazione risultano il comparto più attraente in Europa. Al contrario, i titoli consumer cyclical (che hanno guadagnato il 4,4 il mese scorso) sono di gran lunga i più costosi con un rapporto Prezzo/Fair value di 1,3.
Figura 4: Le valutazioni di mercato
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