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Debito pubblico, nemmeno in 10 anni tornerà ai livelli pre-Covid

Alessandro Tentori (AXA IM Italia) prevede un rapporto debito/Pil del 140% fra un decennio (dal 165% attuale). Prima della crisi viaggiava intorno al 135%. Le azioni europee, comunque, trarranno giovamento dalla ripresa economica dei prossimi anni. Sulla Brexit, invece, qualcosa non torna.

Valerio Baselli 17/06/2021 | 08:14
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Le stime della Commissione europea dipingono un quadro molto positivo per i prossimi due anni. Il programma Next Generation EU dovrebbe a breve passare dalla parole ai fatti, con a quanto pare i primi pre-finanziamenti previsti già per il mese prossimo. Partendo dalle valutazioni attuali, i mercati azionari europei possono beneficiare sostanzialmente della ripresa?

Un punto fondamentale per il mondo post-Covid è quello del debito pubblico. Questo fiume di denaro che verrà versato nell’economia dovrà prima o poi essere restituito; le passività nei bilanci pubblici sono già esplose in tutti i paesi europei. Cosa ci dobbiamo aspettare da questo punto di vista?

L’Italia, sotto questo aspetto, è uno degli stati più in difficoltà. Quale sarà la traiettoria del debito pubblico italiano?

Infine, la Commissione europea prevede una crescita economica per l’Eurozona del 4,3% nel 2021 e del 4,4% nel 2022. Allo stesso tempo, la Bank of England prevedere un +7,2% per il Pil del Regno Unito quest’anno e un più +5,7% per l’anno prossimo. Questo cosa significa? Che la Brexit alla fine non ha avuto le conseguenze catastrofiche previste da molti?

Ne abbiamo parlato con Alessandro Tentori, responsabile investimenti di AXA Investment Managers Italia.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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