Oggi vi voglio parlare di una delle aziende britanniche più sottovalutate in Borsa tra quelle coperte dagli analisti di Morningstar: Royal Dutch Shell. Il gigante petrolifero è stato coinvolto nel crollo del settore prodotto dalla pandemia, che ha fatto piombare i prezzi del petrolio in territorio negativo, ed è stato costretto a tagliare il suo dividendo per la prima volta dalla Seconda guerra mondiale.
Se guardiamo alla forte spinta verso le tematiche ESG, Shell potrebbe sembrare una reliquia della vecchia economia, specialmente se guardiamo al ritmo con cui le auto elettriche stanno sostituendo sulle nostre strade quelle a benzina e a diesel. A peggiorare le cose per l’azienda, c’è anche la sentenza di un tribunale olandese che ha ordinato di ridurre le emissioni di CO2 del 45% nei prossimi 10 anni. Nonostante questo, pensiamo che Shell trarrà beneficio dal rimbalzo del prezzo del petrolio, anche grazie alla fine dei lockdown nel mondo, e sta intensificando i suoi investimenti nelle energie rinnovabili, il che la posiziona al meglio per il futuro.
Gli analisti hanno assegnato a Shell un Moat rating pari a Medio e fair value di 22,50 sterline, il che fa sembrare l’attuale prezzo di mercato delle sue azioni di 13 GBP molto conveniente. Per non parlare del fatto che ha uno yield più alto rispetto al FTSE 100.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.