I gestori americani puntano sui tecnologici e dismettono le posizioni sui titoli finanziari. Dall’analisi dei movimenti di acquisto e vendita realizzati nel corso del primo trimestre del 2021 all’interno dei portafogli deli Ultimate Stock Picker (i 26 fund manager statunitensi giudicati dagli analisti di Morningstar tra i migliori in circolazione), abbiamo scoperto che le posizioni prese con maggior convinzione (considerato il numero di fondi che li hanno in portafoglio e la percentuale rispetto al totale del patrimonio gestito) sono state nel settore tecnologia. Fiserv, fornitore di soluzioni tecnologiche per le aziende del settore finanziario, è stato il titolo maggiormente acquistato nel primo trimestre dell’anno insieme a Berkshire Hathaway e Procter& Gamble (da sei comparti), Intel è entrato nel portafoglio di ben cinque fondi, mentre due fund manager hanno acquistato Sony Group.
Il report, che ha come obiettivo quello di fornire delle idee agli investitori, questa volta non assolve alla sua funzione in quanto tutti i titoli presenti nella Top 10 degli acquisti fatti con maggior convinzione da parte dei gestori sono scambiati a prezzi ormai troppo elevati. Le liste delle stock high conviction purchase e high conviction holdings dimostrano la preferenza dei gestori per le società di qualità. Tutte le azioni detenute con convinzione hanno un Economic moat e in sette casi su 10 è nella misura di Ampio, mentre solo due tra le 10 acquistate con maggiore convinzione non presentano un Moat.
Figura 1: New-money Purchases degli Ultimate Stockpickers
Se, invece, guardiamo ai titoli dismessi dai portafogli degli Ultimate Stock Picker, notiamo che sei dei 10 titoli nella lista degli high conviction sales appartengono al comparto finanza: Visa è uscita dai portafogli di ben otto fondi, seguita dalla compagnia assicurativa Progressive (da 6), Bank of New York Mellon (da 5), Brockfield Asset Management (da 2), Blackstone (da 2), The Carlyle Group (da 1). In questa lista è molto più alta la presenza di società alle quali gli analisti di Morningstar non assegnano un Economic Moat (5 su 10) e di titoli che sono ampiamente sopravvalutati dal mercato, un’indicazione che ci conferma le due ragioni per cui i gestori liquidano o riducono le loro posizioni in portafoglio.
Figura 2: High-convinction purchases degli Ultimate Stockpickers
La riorganizzazione dei portafogli durante il primo trimestre non ha cambiato in maniera significativa il grado di preferenza dei settori da parte degli Ultimate Stock Picker che rispetto al mercato di riferimento, rappresentato dall’indice S&P 500, continuano a sottopesare i settori tecnologia, beni di consumo ciclici, utility ed energia. Nonostante le vendite registrate nei primi tre mesi dell’anno, invece, il comparto finanza resta largamente sovrappesato rispetto al benchmark insieme a quello dei beni industriali. Marginale è invece la maggior esposizione ai titoli materie prime, salute e consumer defensive.
Figura 3: In quali settori investono gli Ultimate Stockpickers
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