Dopo la pausa di qualche settimana fa, l’azionario Usa ha ripreso a marciare. Una ragione in più, dicono gli analisti di Morningstar, per andare a vedere come sono cambiate le valutazioni dei diversi settori che formano l’equity a stelle e strisce.
L’indice Morningstar US market nell’ultimo mese (fino al 30 giugno e calcolato in euro) ha guadagnato il 5,3% (+2,5% in dollari), portando a +18,3% la performance da inizio anno. In quattro settimane il paniere Global markets ha segnato +4,25% (+15,82% da gennaio).
Indici Morningstar US e Global Markets a confronto
Dati in euro aggiornati al 30 giugno 2021
Fonte: Morningstar Direct
Dal punto di vista delle valutazioni, attualmente, secondo il Morningstar Global Market Barometer l’azionario Usa è sopravvalutato dell’8% rispetto al rapporto Price/Fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dati in dollari aggiornati al 29 giugno 2021).
Andando un po’ più nel dettaglio, l'energia rimane il settore più sottovalutato ma, dopo i significativi guadagni del trimestre appena chiuso, il suo rapporto prezzo/fair value è aumentato a 0,91. “L'altro cambiamento notevole visto nel quarter è stato un miglioramento nella valutazione del settore delle comunicazioni che, nonostante gli aumenti delle stime di prezzo obiettivo di Google e Facebook, ha visto il suo rapporto price/fair value scendere a 0,93”, spiega Dave Sekera, Chief U.S. Market Strategist di Morningstar. “Tra gli altri cambiamenti avvenuti nell’ultimo trimestre, c’è da segnalare l'apprezzamento dei titoli dei servizi finanziari e della sanità che sono diventati due segmenti leggermente sopravvalutati”.
Valutazioni dei settori Usa
Per quanto riguarda le categorie Morningstar in cui sono divisi i fondi che investono nell’azionario Usa c’è da segnalare il ritorno al vertice del segmento Large cap growth (+8% in un mese) e il rallentamento della corsa del comparto Large cap value (+1,52%). Da inizio anno, tuttavia, il quadro è completamente ribaltato.
Andamento categorie Morningstar Usa
Dati in euro aggiornati al 30 giugno 2021
Fonte: Morningstar Direct
Lo scenario macro
Per quanto riguarda il quadro macroeconomico, nel corso del secondo trimestre Morningstar ha alzato le previsioni sulla crescita economica Usa. La proiezione per l’aumento del Pil reale nel 2021 è passata dal 5,3% al 6,0%. Il forte slancio economico della seconda metà del 2021 dovrebbe continuare anche nel 2022. Per questo la stima sul Pil dell’anno prossimo è stata alzata dal 4% al 4,6%. Per il 2023 si parla di +3,4% rispetto al precedente 2,2%.
“Oltre alle stime sull’andamento dell’economia, abbiamo aumentato la nostra previsione per l'inflazione quest'anno. Tuttavia, continuiamo ad aspettarci che questa voce diminuirà l'anno prossimo per poi stabilizzarsi appena sopra il 2%” dice Sekera.
Andamento dell’inflazione Usa
L'inflazione è stata stimolata da un mix di fattori come la domanda di beni da parte dei consumatori (aiutata dai programmi fiscali di supporto alle famiglie), problemi sul lato dell'offerta come quelli visti nelle catene di approvvigionamento a causa dei lockdown e l’aumento dei prezzi dell'energia.
“Con l'attenuarsi della pandemia, prevediamo che i consumatori riporteranno in equilibrio le loro spese fra beni e servizi”, dice Sekera. “Il ritorno verso i servizi aiuterà ad alleviare l'eccesso di domanda e a dare tempo sufficiente per risolvere i problemi di approvvigionamento. Inoltre, crediamo che l'impatto dell'aumento dei prezzi del petrolio si ridurrà nei prossimi anni. Noi abbiamo mantenuto la nostra previsione del prezzo del barile a 55 per il greggio West Texas Intermediate”.
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