Aumenta il numero di fondi ed Exchange traded fund (Etf) classificati sotto gli Articoli 8 o 9 del regolamento SFDR (la normativa europea sull’informativa ESG nel settore dei servizi finanziari). Secondo le stime di Morningstar, rappresentano quasi un quarto dell’universo dei fondi europei. Più nel dettaglio, il 21,8% rientra sotto l’Articolo 8 (strategie che promuovono caratteristiche ambientali o sociali) e una percentuale più piccola (2,8%) sotto il 9 (strumenti che hanno come obiettivo gli investimenti sostenibili).
L’analisi è basata sui dati dei prospetti informativi di quasi 23 mila fondi ed Etf (82% del totale) distribuiti all’interno dell’Unione europea, esclusi i monetari, i fondi di fondi e i feeder.
Un patrimonio di 3 mila miliardi
In termini patrimoniali, i fondi Articoli 8 e 9 rappresentano circa il 34% dell’universo complessivo, pari a 3 mila miliardi di euro. Il 30,3% è sotto l’Articolo 8, mentre il 3,7% sotto il 9. “Prevediamo che possano raggiungere il 50% degli asset totali entro dodici mesi, perché i gestori continuano ad aggiornare le strategie e lanciarne di nuove che rispondono ai requisiti regolamentari”, afferma Hortense Bioy, direttore globale della ricerca sulla sostenibilità. “Dall’inizio dell’applicazione della SFDR, la percentuale di patrimonio in questi due gruppi è cresciuta per molte società di gestione, tra cui Amundi (75%), Bnp Paribas (80%), Axa (90%) e Robeco (93%). Altre hanno piani per incrementarla. Per esempio, Dws ha dichiarato di puntare a categorizzare la quasi totalità della gamma sotto l’Articolo 8 o il 9. Schroders ha un target del 70% entro fine anno”.
Ripartizione del patrimonio dei fondi europei in base alla SFDR
La classifica dei gestori
In base ai dati disponibili al 10 luglio, Amundi è il gestore con la quota di mercato più alta (6,5%), seguito da Nordea e Swedbank. Eurizon è l’unica società italiana nella top 20, con una porzione del 2,6%. Questi numeri sono soggetti a variazione per effetto dell’aumento della copertura da parte di Morningstar e della crescita della mappatura da parte degli asset manager. Ad esempio, su 210 fondi lanciati nel secondo trimestre 2021 e monitorati in base alla SFDR, il 48% è stato categorizzato come Articolo 8 o 9. “Le società di fondi hanno adottato approcci diversi alla classificazione dei prodotti in base alla propria interpretazione del regolamento, determinando un'ampia gamma di strategie ESG rappresentate negli Articoli 8 e 9”, spiega Bioy. “E’ anche successo che strategie simili siano finite in gruppi diversi”.
Quota di mercato dei primi 20 gestori in termini di asset negli articoli 8 e 9
Tra i fondi classificati in base al regolamento SFDR, dominano le strategie attive. Quelle passive rappresentano l’11% degli Articoli 8 e il 10% dei 9. Questi dati si confrontano con una quota degli index fund sull’intero universo del gestito europeo pari al 21%. In termini di asset class, gli azionari prevalgono con oltre il 50% degli Articoli 8 e il 63% dei 9.
Il test dei globi
L’analisi Morningstar ha rivelato che i comparti classificati come Articoli 8 e 9 hanno un più basso rischio ESG rispetto all’intero universo dei fondi. Quasi il 75% degli strumenti Articolo 9 ha quattro o cinque globi, ossia ha in portafoglio aziende con una minore esposizione ai rischi ambientali, sociali e di governance. Tra gli Articolo 8 la percentuale è più bassa (56%), ma superiore a quella dei prodotti tradizionali.
Distribuzione dei globi per i fondi Articoli 8 e 9 a confronto con l’universo dei comparti europei
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