Da quando, a novembre 2020, Pfizer ha annunciato i primi risultati delle sperimentazioni sui vaccini, l’indice Morningstar Europe Consumer Defensive ha significativamente rallentato rispetto al paniere Morningstar Europe. Il primo ha segnato +20,82% (nel periodo considerato e fino al 2 agosto, in euro), mentre il secondo ha registrato +38,93%. Le azioni delle società di generi alimentari e prodotti confezionati, che hanno messo a segno una solida performance nel secondo e terzo trimestre del 2020, sono rimaste indietro.
Figura 1: Indici Morningstar DM Europe e DM Europe Cons. Def. a confronto da novembre 2020
Dati in euro aggiornati al 2 agosto 2021
Fonte: Morningstar Direct
Il Coronavirus ha avuto un impatto senza precedenti sulla spesa online e ne ha accelerato lo sviluppo e l’adozione da parte dei clienti. La maggior parte di questo sprint è dovuto a quei consumatori che hanno scelto di acquistare generi alimentari attraverso Internet, per evitare il rischio di infezione derivante dal visitare i negozi. Con l'avanzare dell'immunizzazione e la revoca delle restrizioni, stiamo iniziando a vedere i primi segnali di rallentamento nel canale online. Detto questo, riteniamo che i negozi di alimentari che hanno un focus sull'automazione, che hanno già una buona strategia online e clienti fidelizzati siano in posizione ottimale per cogliere le opportunità offerte dagli acquisti via Internet. Tesco, Sainsbury's e Ahold Delhaize sono i nomi più interessanti da seguire in questo segmento.
Aumentano i costi
L’aumento dei costi delle materie prime si farà sentire nel segmento consumer defensive. Le voci che incideranno maggiormente sull’operatività di molti produttori di beni di largo consumo sono quelli del petrolio e dell'olio di palma. Entrambe le commodity sono cresciute di oltre il 200% nel giro di un anno. L'olio di palma è utilizzato da molti produttori di prodotti per la cura della casa e della persona, come Unilever. Il rally del prezzo del petrolio, invece, aumenterà i costi di imballaggio nelle categorie merceologiche in cui l’utilizzo della plastica per il packaging è ancora prevalente (come l'acqua in bottiglia) oltre a far lievitare i costi di distribuzione. A chi volesse posizionare il portafoglio per difendersi dalla prossima ondata di inflazione, consiglieremmo di guardare le società che hanno un forte potere di determinazione dei prezzi e che hanno la possibilità di trasferire l’aumento dei costi sui consumatori. Henkel e Reckitt, in questo senso, sono nomi interessanti.
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