Gli analisti di Morningstar hanno pubblicato il secondo aggiornamento del 2021 della lista dei cosiddetti Prospect, ossia i fondi gestiti attivamente che sono candidati ad entrare nell’universo coperto da Analyst rating. La prima edizione di quest’anno è uscita a gennaio. Si tratta delle “promesse” dell’industria, che meritano l’attenzione degli investitori per la loro qualità.
L’elenco viene rivisto ogni sei mesi e per entrarvi uno strumento finanziario deve avere alcune o tutte le seguenti caratteristiche: unicità del processo, essere interessato da un cambio di gestione con potenzialità interessanti, essere un nuovo prodotto la cui responsabilità è affidata a un manager con una lunga esperienza o essere una strategia “sotto i radar”, ma poco conosciuta.
Nell’edizione di luglio 2021 del rapporto, ci sono 40 strategie, di cui undici sono entrate nella prima parte di quest’anno. I fondi azionari sono la maggioranza. Vediamo quelli che sono disponibili anche in Italia (in ordine alfabetico).
AB International Health care portfolio
Il fondo è un azionario specializzato nel settore salute, che è entrato nel radar degli analisti di Morningstar per le competenze del gestore, Vinay Thapar, che ne è responsabile dal 2013. Il manager ha un’esperienza sui titoli farmaceutici globali di oltre vent’anni. La sua caratteristica distintiva, fonte di uno stock picking di successo, è il focus sulle aziende che hanno un alto (o in crescita) ritorno sul capitale investito e l’opportunità di reinvestirlo con profitto; un approccio che preferisce rispetto a cercare di prevedere i successi clinici.
Ballie Gifford Worldwide global stewardship
Il comparto è un azionario internazionale a larga capitalizzazione growth che è stato lanciato nel 2018, ma può contare su un comitato di investimento di esperienza, composto da sei membri che rappresentano i team azionari regionali, e su degli esperti in tematiche ESG (ambientali, sociali e di governance). Questi ultimi adottano un approccio basato sull’attenzione agli stakeholder, ossia a tutti i portatori di interesse verso l’azienda e non solo agli azionisti. Vengono utilizzati fattori di esclusione e inclusione, come ad esempio la cultura d’impresa, il valore per le comunità locali e il giusto equilibrio nel trattare le parti coinvolte (fornitori, clienti, dipendenti, ecc.).
BMO Responsible global equity
Anche il fondo BMO Responsible global equity è un azionario internazionale large-cap growth e adotta criteri ESG. La responsabilità è affidata a due manager, Jamie Jenkins and Nick Henderson, che possono contare su un ampio team di esperti a livello regionale e globale, ai quali spetta la copertura dei singoli titoli. La selezione delle aziende è basata su qualità, buona gestione e valutazioni. “Il portafoglio è ben diversificato in 50-60 posizioni”, spiega Robert van Genderen, analista di Morningstar. “Lo stile è orientato alla crescita, anche se non è dominato dalle tipiche azioni high-growth”.
Fidelity Global Health Care
Un carattere distintivo del fondo è l’esposizione ad aree dell’industria della salute come le scienze biologiche (life science) e i servizi, oltre a quelle più tradizionali farmaceutiche e biotech. Inoltre, i manager Alex Gold e Judith Finegold possono spaziare in tutto lo spettro della capitalizzazione, incluse small e mid cap. Entrambi sono al primo incarico come gestori, ma hanno una notevole esperienza nel settore e possono contare sul supporto di un team di 12 analisti del comparto healthcare.
Regnan Global equity impact solutions
Il fondo, un azionario Europa a capitalizzazione flessibile, è molto giovane, ma fa affidamento su un gestore esperto, Tim Crockford, che è entrato in Regnan nell’ottobre 2020, dopo aver lasciato Federated Hermes, insieme a un co-manager e due analisti. Il suo approccio distintivo parte dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) per identificare le migliori soluzioni. Nella selezione delle aziende, il team cerca di stimare quanto valore possono creare con una determinata soluzione e quanto di questo valore possa essere distribuito agli azionisti. “L’approccio è veramente di lungo termine”, precisa van Genderen. “Il portafoglio è concentrato in poco più di 30 titoli, con un’inclinazione verso il growth e le small e mid cap. Circa il 60% del patrimonio è nei settori industriali e della salute”.
Wellington Pan European small cap equity
Anna Lundén, gestore di questo fondo azionario Europa small cap, ha catturato l’attenzione dei ricercatori di Morningstar. Ha oltre vent’anni di esperienza nel segmento delle società a medio e piccola capitalizzazione ed è responsabile della strategia dal lancio nel settembre 2017. Inoltre, può contare su un ampio team di analisti e di risorse per generare le idee di investimento. La preferenza va a titoli di qualità che operano in settori con alte barriere all’ingresso. L’approccio ha permesso al fondo di navigare in periodi di mercato difficili come il 2018.
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