Quali sono i settori più presenti sulle Borse del Vecchio continente?

Abbiamo raggruppato le azioni europee in base alle loro industrie di appartenenza per capire quali comparti prevalgono sui listini della regione. Il quadro che emerge è molto più eterogeneo di quanto si possa immaginare.

Sunniva Kolostyak 21/09/2021 | 00:21
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European map under magnifying glass

Quando investiamo in azioni la nostra preferenza premia solitamente quelle aziende che conosciamo meglio. In Italia, le più scambiate sono quelle dell’indice Ftse Mib o altre blue chip quotate sulle principali Borse mondiali. Ma che ruolo giocano i nostri titoli nel loro settore di appartenenza e nei listini del Vecchio continente? 

Conoscere meglio come si compongono i mercati in cui investiamo può essere un ottimo strumento per capire se un titolo su cui vogliamo puntare ha molta concorrenza nella sua regione, per identificare le migliori opportunità a disposizione e per capire quali paesi potrebbero essere maggiormente interessati da un boom o dalla flessione del ciclo economico. Per queste ragioni abbiamo raggruppato le stock europee coperte dalla nostra analisi e le abbiamo suddivise per "Super settori". 

Che cos'è un super settore?
Parliamo spesso dei settori in cui investe un fondo. In Morningstar abbiamo 11 settori che vanno dalla tecnologia alla salute, ma per dare una colorazione più netta alla mappa dell’Europa abbiamo usato i Super settori di Morningstar: ciclico, sensibile e difensivo (Figura 1).

Figura 1

 

Ma cosa significano questi termini? Quando l'economia è in crescita, le industrie cicliche tendono ad espandersi. Allo stesso modo, tendono a contrarsi quando c’è una recessione. Le aziende che si comportano in questo modo sono quelle appartenenti ai settori finanza o a quello immobiliare. Le industrie difensive forniscono servizi di cui i consumatori hanno bisogno sia nelle fasi di congiuntura positiva che negativa, come sanità e utility, mentre le industrie sensibili si collocano tra quelle difensive e quelle cicliche in quanto non sono immuni a fasi di recessione, ma solitamente soffrono meno di quelle cicliche. Tecnologia e manifatturiero sono ottimi esempi di comparti sensibili. 

Per analizzare i mercati del Vecchio continente abbiamo utilizzato gli indici paese di Morningstar. Posizionandosi sul grafico con il cursore è possibile ottenere il rendimento da inizio anno di ciascuna regione.

Regioni cicliche
I settori ciclici prevalgono nella maggior parte dei listini europei. Questo vale per economie più grandi come Regno Unito, Germania e Italia, ma anche per quelle di dimensioni più ridotte come Ungheria e Grecia. Nonostante questo, il comparto più rappresentato sulla Borsa londinese è quello beni di consumo difensivi (con il 17,72%), a causa del peso di Unilever (ULVR) sulla capitalizzazione di mercato complessiva, seguito da altri due settori ciclici come finanza (16,38%) e beni industriali (11,19%).

In Germania, invece, le azioni consumer cyclical e del manifatturiero occupano le prime due posizioni con un peso rispettivamente del 18,77% e del 15,89%. Al terzo posto si collocano i tecnologici con il 14,26%. Il settore finanza è il più rilevante nella maggior parte dei Paesi “ciclici” e pesa per il 59,98% in Ungheria, per il 36,12% in Polonia e per il 29,38% in Italia. L'Irlanda è il paese più anomalo tra quelli ciclici con quasi la totalità della sua capitalizzazione di mercato divisa tra i settori beni di consumo ciclici (32,01%), materie prime (29,40%) e beni di consumo difensivi (18,37%). 

Regioni difensive
I paesi maggiormente difensivi sono Danimarca, Repubblica Ceca, Svizzera e Portogallo. Danimarca e Svizzera hanno una forte esposizione al settore salute, che occupa il primo posto in entrambi i listini azionari. Quasi la metà della market cap dell’indice del mercato danese (47,62%) è rappresentato da titoli healthcare come Novo Nordisk (NOVO), Genmab (GMAB) e Coloplast (COLO B), che sono alcune delle più grandi aziende del paese. In Svizzera, dove il comparto salute pesa per il 36,51%, Roche Holding (ROG) e Novartis (NOVN) sono dietro solo a Nestlé (NESN) in termini di capitalizzazione di Borsa. 

D'altra parte, sui listini di Portogallo e Repubblica Ceca prevalgono i titoli delle utility, che rappresentano rispettivamente il 61,03% e il 47,22% della market cap complessiva. La costa portoghese è premiata da indiscutibili vantaggi naturali come vento e sole che la rendono un luogo ideale per aziende energetiche come EDP – Energias de Portugal (EDP) e Galp Energia (GALP). Il mercato ceco, invece, potrebbe essere quasi definito un duopolio tra utility e finanza, dato che i due settori insieme rappresentano il 90% del mercato. 

Regioni sensibili
Fatta eccezione per la Danimarca (difensiva), i paesi nordici sono in gran parte sensibili, così come Russia, Francia e Paesi Bassi. La Top 3 dei comparti più presenti sulla Borsa norvegese comprende titoli appartenenti a tutti e tre i super settori. Sia in Svezia che in Finlandia primeggiano manifatturiero e tecnologia, mentre in Russia il 50,50% della capitalizzazione di Borsa è rappresentato dai titoli energetici, con finanzia e materie prime che contano insieme per il 40%. 

L'Olanda, che nonostante le sue dimensioni è la settima economia più grande d'Europa, è l'unico mercato della regione in cui primeggia il settore tecnologia con una percentuale del 47,11% grazie alla rilevanza di titoli come ASML (ASML), Adyen (ADYEN) e Prosus (PRX). La Francia ha invece una ripartizione più equa tra i primi tre settori: beni industriali (23,13%), beni di consumi ciclici (18,59%) e salute (11,13%).

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sunniva Kolostyak  è data journalist di Morningstar

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