Una delle maggiori società immobiliari cinesi è nei guai. Evergrande, questo il suo nome, una volta era la grande speranza di un mercato del real estate in forte espansione; oggi è gravata da 300 miliardi di dollari di debiti e sta lottando per far fronte ai pagamenti. I creditori, intanto, aspettano al varco.
Come accaduto con Lehman Brothers, che ha presentato istanza di fallimento con 619 miliardi di dollari di debiti e il cui crollo è stato il punto di svolta della crisi finanziaria globale del 2008, così anche con Evergrande i mercati sono preoccupati che la scomparsa del gruppo cinese possa creare un’onda d'urto capace di investire i mercati globali.
La società afferma di avere in piedi migliaia di progetti in centinaia di città in Cina. Ha anche interessi in squadre di calcio, parchi a tema, acque in bottiglia e auto elettriche.
Questo problema sarà contenuto all'interno della Cina o stiamo per assistere a una recessione globale? Per coloro che hanno sentito parlare per la prima volta di Evergrande, Morningstar ha disegnato un identikit.
Cos'è Evergrande
Evergrande è una delle tre maggiori società immobiliari in Cina. Secondo il suo sito web, possiede oltre 1.300 progetti in più di 280 città.
Per anni ha perseguito una strategia di forte crescita, accumulando enormi debiti per costruire proprietà per le classi medie urbanizzate del paese asiatico. Era una strategia logica in un paese con decine di milioni di persone che migravano verso le città. Secondo la Banca Mondiale, la popolazione urbana cinese è aumentata di oltre il 10% tra il 2010 e il 2020. "Le società immobiliari cinesi sono state impegnate nella ricerca indiscriminata della crescita", dice Cheng Wee Tan, analista senior di Morningstar.
Il prezzo delle azioni di Evergrande è aumentato del 410% tra il 2017 e il 2020. La società ha costruito uno stadio di calcio e ha acquistato una squadra di livello nazionale per riempirlo. Ha anche lanciato una linea di acque in bottiglia, promossa nientemeno che dall’attore Jackie Chan ed è entrata nel business delle auto elettriche. Nel frattempo, le passività sono salite a circa 300 miliardi di dollari, trasformandola nella società più indebitata al mondo.
Le autorità di vigilanza hanno seguito la situazione con preoccupazione. Nell'agosto 2020, il governo ha annunciato la politica delle "tre linee rosse", che vietava alle società immobiliari eccessivamente indebitate, come Evergrande, di avere prestiti. Allo stesso tempo, il governo ha cercato di ridurre l'impennata dei prezzi delle case (gli immobili della capitale cinese sono tra i più costosi al mondo).
L'effetto è stato quello di rendere più difficile per Evergrande ottenere i soldi di cui ha bisogno per onorare la sua montagna di debiti. Secondo Pitchbook ha solo denaro sufficiente per far fronte al 54% del suo debito a breve termine.
Perché la situazione sta esplodendo adesso?
La crisi di liquidità di una azienda assomiglia a un infarto. Evergrande fino ad ora ha “protetto le sue coronarie” grazie ai clienti e ai mercati di capitali. I suoi clienti effettuano consistenti pagamenti anticipati su case non finite, spesso finanziati da mutui. Evergrande, nel frattempo, ha anche sfruttato banche e mercati obbligazionari, in patria e all'estero. “Ma le banche e gli investitori obbligazionari stanno correndo verso l'uscita di emergenza”, dice Tan.
L'agenzia di rating Fitch ha declassato il debito della società all'inizio di questo mese, affermando che un default era "probabile". E i mercati stanno prendendo in seria considerazione il fallimento. Le obbligazioni di Evergrande vengono scambiate a circa 30 centesimi per dollaro, mentre il prezzo delle azioni è sceso del 48% a settembre. "Quello che è certo è che Evergrande sarà esclusa dai mercati dei capitali", dice Tan.
In una dichiarazione del 13 settembre alla Borsa di Hong Kong, Evergrande ha affermato che le vendite di proprietà, vitali per tenerla a galla, si sono dimezzate. Ha anche annunciato di aver chiamato consulenti per la ristrutturazione. Il giorno dopo investitori arrabbiati hanno invaso la sua sede. L’agenzia Bloomberg, intanto, ha riferito che i regolatori cinesi hanno notificato alle principali banche che Evergrande non avrebbe effettuato i pagamenti dei prestiti in scadenza.
Tutti gli occhi sono puntati sul 23 settembre, quando scadranno i pagamenti degli interessi sulle obbligazioni vendute agli investitori stranieri.
Ma non sono solo le società che hanno venduto cemento a Evergrande o gli obbligazionisti stranieri ad essere nei guai: ci sono gli acquirenti dei potenziali 1,6 milioni di appartamenti incompiuti; ci sono gli investitori che hanno venduto i prodotti di gestione patrimoniale dell'azienda che promettevano rendimenti a due cifre; poi ci sono i 200mila dipendenti di Evergrande, a decine di migliaia dei quali è stato chiesto di concedere prestiti a breve termine alla società.
Non come Lehman, ma farà male
I mercati sono proeccupati di come i problemi del debito di Evergrande si diffonderanno dal sistema finanziario cinese alla sua economia e al resto del mondo.
Lo scenario da “Giorno del giudizio” è un'implosione in stile Lehman Brothers, dove i creditori in fuga causano il congelamento dei mercati del credito per l'intero settore. I default potrebbero quindi diffondersi ad altre società del settore immobiliare e alle banche che gli hanno concesso i prestiti.
Questi timori hanno schiacciato i prezzi delle azioni di società immobiliari cinesi molto indebitate come Guangzhou R&F Properties e Kaisa Group. Il costo del prestito per alcune di loro è salito alle stelle nelle ultime settimane.
Secondo Tan, tuttavia, un default caotico è improbabile. I regolatori, infatti, hanno imparato alcune lezioni dal crollo di Lehman Brothers e interverranno per mantenere il flusso del credito. Specialmente in Cina, dove molte banche sono di proprietà statale. “Non pensiamo che il governo lascerà che ci sia un fallimento”, dice Tan. “Esempi precedenti mostrano che il governo può effettuare delle ristrutturazioni ben organizzate. Evergrande è una società molto importante, quindi ci aspettiamo che il governo intervenga, magari portando investitori privati".
In una nota pubblicata martedì scorso, l'agenzia di rating Fitch ha detto di aspettarsi che le autorità lavorino per evitare un default disordinato. Venerdì, la Banca popolare cinese ha iniettato 100 miliardi di yuan (15,5 miliardi di dollari) nel sistema bancario per evitare crisi di liquidità. Un test dell’istituto centrale, all'inizio di questo mese, ha mostrato che 27 delle 30 grandi banche del paese avevano abbastanza liquidità per gestire un “grave rallentamento economico”.
Ma qualcuno soffrirà comunque. Un default organizzato potrebbe vedere gli obbligazionisti, in particolare quelli stranieri, subire grosse perdite. Anche gli investitori azionari si trovano in una situazione difficile. Dopo i recuperi di inizio settembre, l'indice Hang Seng di Hong Kong e l'indice Shanghai Composite sono scesi negli ultimi giorni.
“Le turbolenze stanno arrivando in una fase in cui molti mercati stanno scendendo dai massimi storici e le banche centrali stanno valutando la possibilità di ritirare i piani di stimolo”, dice Stephen Miller, consulente della società di gestione GSFM. La crisi di Evergrande ha anche alimentato i timori di un brusco rallentamento del settore delle costruzioni in Cina che, a sua volta, ha innescato il calo dei prezzi del minerale di ferro e delle azioni minerarie.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.