Decidere quando vendere un titolo può essere alle volte molto più difficile di quanto non si pensi. Come abbiamo detto spesso in passato, ci sono molte ragioni per cui gli investitori trattengono alcune stock in portafoglio più a lungo di quanto dovrebbero. Tuttavia, almeno in teoria, i titoli si vendono quando raggiungono valutazioni molto elevate.
Una metrica comune per valutare se un titolo è sottovalutato o sopravvalutato è il rapporto Price/Earning (P/E). Matematicamente, il P/E è il rapporto tra il prezzo corrente e gli utili per azione, mentre il Forward P/E utilizza la stima dell'EPS di un'azienda per il prossimo anno fiscale.
Un P/E elevato di solito indica che il mercato è disposto a pagare di più per ottenere i guadagni dell'azienda perché crede nella sua capacità di aumentare i guadagni.
Possedere titoli con un elevato P/E non è necessariamente una cosa negativa. I titoli con un elevato P/E possono alle volte soddisfare le aspettative di crescita incorporate nei loro prezzi, anche se c’è un alto rischio di prezzo, ovvero che le quotazioni scendano velocemente nel caso di un tonfo del mercato o se la crescita degli utili si interrompe bruscamente.
Sebbene il P/E sia certamente un parametro ampiamente accettato per misurare se un titolo è sopravvalutato o sottovalutato, gli analisti di Morningstar adottano un approccio diverso che si concentra sul calcolo della stima del fair value di un'azione, cioè del suo valore intrinseco basato sulle aspettative dei flussi di cassa futuri dell’azienda. Se il prezzo di mercato di un'azione è inferiore alla sua stima del fair value allora il titolo è sottovalutato.
Le azioni selezionate in questo articolo sarebbero teoricamente da vendere, dato che il loro Forward P/E è pari a circa il doppio di quello medio dell’indice Morningstar U.S. Markets, ma i loro fair value sono significativamente più alti delle attuali quotazioni di mercato.
Le idee di investimento
"Gli operatori americani nel settore immobiliare specializzato in strutture sanitarie trarranno vantaggio da alcuni interventi normativi come l’Affordable Care Act e da trend secolari favorevoli. La generazione del baby boomer, infatti, sta iniziando a entrare nella terza età e la popolazione degli 80enni negli Usa, che in media spendono 4 volte di più rispetto alla media nazionale, è destinata a raddoppiarsi nei prossimi 10 anni”, dice Kevin Brown, analista azionario di Morningstar (report aggiornato al 6 agosto 2021).
Ventas, che può contare su un portafoglio di asset di alta qualità collegati ai migliori operatori nei settori dell'edilizia residenziale per anziani, degli edifici per uffici medici, delle scienze della vita e degli ospedali, sarà tra i player del settore che trarranno i maggiori benefici da questi cambiamenti demografici e legislativi. Ventas ha scommesso sul potenziale futuro dell'assistenza sanitaria collaborando con Ardent Health Services, proprietario e operatore di un ospedale per malattie acute, e con Wexford, operatore e sviluppatore di scienze della vita.
Il Coronavirus ha danneggiato fortemente il settore degli alloggi per anziani, dato che quel segmento della popolazione è stato tra i più colpite dal virus. Tuttavia, rimaniamo ottimisti sulle prospettive a lungo termine del comparto dato che l'industria ha iniziato a riprendersi dalla pandemia e il vantaggio demografico creerà un enorme picco di domanda di alloggi per anziani”, dice Brown.
RingCentral fornisce software che offrono un sistema di comunicazione integrata su qualsiasi dispositivo. Dato che tali sevizi sono diventati sempre più importanti per la comunicazione flessibile e la collaborazione sul lavoro, gli analisti si aspettano che l’azienda avrà una crescita robusta nel lungo termine. RingCentral guadagna oltre il 90% del suo fatturato da abbonamenti per il suo prodotto di punta, RingCentral Office, che offre una piattaforma di comunicazione integrata che consente agli utenti di interagire tra loro utilizzando una varietà di mezzi come messaggistica, chiamate vocali, chat video, conferenze e altro ancora.
“Il Moat di RingCentral è supportato da solide metriche: il tasso di rinnovo mensile degli abbonamenti è del 99% e la maggior parte delle sue entrate è di natura ricorrente”, dice Dan Romanoff, analista di Morningstar (report aggiornato al 4 agosto 2021). L'attenzione di RingCentral è stata inizialmente sulle piccole e medie imprese, ma siamo ottimisti sulla possibilità che possa aumentare la sua presenza anche nel segmento delle aziende di grandi dimensioni. “Questo permetterebbe di ridurre il tasso di abbandono e aumentare il grado di penetrazione nel mercato. Inoltre, le partnership con Avaya e AT&T hanno facilitato l’espansione sui mercati internazionali, permettendo di raggiungere una quota di circa 3 milioni di postazioni, e prevediamo che continueranno ad essere cruciali per la realizzazione della strategia aziendale nel lungo termine”, dice Romanoff.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.