Chi legge gli articoli e le analisi pubblicati da Morningstar trova molto spesso riferimenti a strumenti di investimento orientati al valore o alla crescita. Vale la pena, quindi, soffermarsi sul significato e l’importanza di questa distinzione.
Le azioni value sono società come Enel, Total, Telefonica o JPMorgan che, pur appartenendo a settori diversi, hanno come denominatore comune valutazioni di mercato basse in relazione ad alcuni multipli, come: Prezzo/Utile, Prezzo/Valore contabile del capitale, Prezzo/flussi di cassa. Di solito si tratta anche di società che, in media, distribuiscono dividendi elevati.
Al contrario, imprese presenti in settori come la tecnologia o l’ehealthcare (settori tipicamente growth) si caratterizzano per multipli più elevati della media di mercato, in base ai rapporti citati in precedenza. Queste valutazioni più alte sono generalmente giustificate da maggiori tassi di crescita attesa del fatturato, degli utili o dei flussi di cassa.
La suddivisione si applica anche agli stili di investimento dei fondi. In questo caso, però, bisogna tenere conto di un terzo segmento: i fondi blend. Con questa definizione in finanza vengono indicati quelle strategie che investono sia negli asset value che in quelli growth. L’obiettivo di questo tipo di strumenti è aiutare la diversificazione spalmando le opportunità di investimento e di controllo del rischio sia sulle società solide e di qualità, ma con un valore di Borsa inferiore a quello dei competitor (value), sia su aziende che promettono una crescita veloce del business e del valore sul listino (growth).
Tre stili differenti
Quindi, ricapitolando, quando si parla di fondi ci sono tre stili di investimento differenti:
-I fondi azionari che adottano uno stile Value selezionano aziende molto affermate nel settore di appartenenza, nella maggior parte dei casi si tratta di large cap che abbiano un indebitamento contenuto e previsioni di crescita di fatturato e dividendi che siano costanti nel tempo.
-I fondi azionari che applicano uno stile Growth selezionano titoli in settori con un forte potenziale di crescita e aziende che garantiscano una redditività elevata a prescindere dall’indebitamento. Spesso queste aziende non distribuiscono dividendi o, se lo fanno, il pay ratio, ovvero l’ammontare dei dividendi pagati agli azionisti è molto contenuto rispetto agli utili netti della società.
-I fondi azionari a stile Blend non adottano uno specifico stile d’investimento (Growth o Value). In questo caso il gestore, a seconda della situazione di mercato, può fare una scelta di stile prendendo una direzione chiara verso il Growth o il Value, ma può anche non scegliere tenendo la barra del portafoglio a metà tra i due.
Differenti stili di investimento, però, implicano profili di rischio e rendimento diversi. Per questa ragione, Morningstar ha introdotto nel 1992 la Style Box, una matrice a nove caselle che è la sintesi dell’analisi del portafoglio di un fondo. Per gli azionari rappresenta il posizionamento rispetto alla capitalizzazione e all’orientamento value), growth) o blend. Per gli obbligazionari, gli indicatori sono la sensibilità ai tassi di interesse e la qualità del credito.
I fondi e gli Etf sono classificati tenendo conto della stessa logica e sulla base delle reali consistenze di portafoglio, in modo da renderli comparabili. Ad esempio, uno strumento che investe prevalentemente in azioni europee a larga capitalizzazione value, non sarà semplicemente un “equity Europe”, ma verrà caratterizzato anche dal punto di vista dello stile (large cap value).
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