L’azionario Europa corre. E gli investitori tornano a chiedersi se la regione offra ancora ancora interessanti opportunità di acquisto.
L’indice Morningstar Europe da inizio anno (fino al 18 ottobre e in euro) ha guadagnato quasi il 24%. Nello stesso periodo il paniere Global Markets ha segnato +21%.
Indici Morningstar Europe e Global Markets a confronto
Dati in euro aggiornati al 18 ottobre 2021
“Con l'Europa occidentale ora pienamente in linea con gli Stati Uniti in termini di numeri di vaccinazioni contro il Coronavirus, gli investitori sono comprensibilmente ottimisti”, spiega Michael Field, Senior equity analyst di Morningstar.
L'allentamento delle restrizioni legate alla pandemia, secondo l’analista, dovrebbe fornire un buon impulso all'attività economica nella regione, in particolare in segmenti come i trasporti e la logistica in cui si registrano problemi per la fornitura tempestiva di prodotti. “L'inflazione, misurata dall'indice armonizzato dei prezzi al consumo, ha raggiunto, a settembre, il 3,4%: il livello più alto degli ultimi 13 anni”, dice Field . “Se questa situazione dovesse persistere, potrebbe avere un impatto negativo sulla crescita economica. Tuttavia, allo stato attuale, la Banca centrale europea non mostra segni di voler inasprire la politica monetaria”.
Dove sono le opportunità
In questo quadro, come si devono muovere gli investitori?
“Il primo passo per prepararsi a ciò che deve ancora venire dal mercato è fare il punto della situazione attuale”, dice Field.
Quattro su 10 settori economici si trovano in territorio di sopravvalutazione e le società coperte dalla ricerca Morningstar vengono trattate, mediamente, con un premio del 2% rispetto al fair value (al 28 settembre 2021). Nonostante questa situazione, il quadro è migliore rispetto all’azionario Usa che ha un premio del 7%.
I rating per settore in Europa
“In generale ci sono opportunità di acquisto in ognuno dei settori economici”, dice Field. “Quasi il 30% dei titoli che copriamo è in zona quattro e cinque stelle. Un dato in crescita rispetto allo scorso trimestre”.
Nonostante l’aumento del prezzo del petrolio, il settore energetico rimane il segmento più a sconto, insieme alle telecomunicazioni e ai servizi finanziari. “Nell'energia, quasi il 60% dei nomi che copriamo è sottovalutato, mentre nei servizi finanziari questa cifra è ancora intorno al 40%”, dice Field. “Nel settore tecnologico e in quello industriale, molte delle idee di investimento più interessanti si sono esaurite, ma rimangono sacche di valore”.
Occhio ai dividendi
L’attenzione degli investitori resta sui dividendi. “Ma le speranze potrebbero andare deluse”, dice l’analista. “Le aziende dei settori che tradizionalmente staccano cedole elevate, come le Tlc, l'energia, i servizi finanziari e le utility, prevedono tutte di dare rendimenti da dividendi inferiori”.
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