Quando si tratta di investire, pochi sono in grado di andare controcorrente. Seguire la massa è molto semplice, vendere o comprare quello che gli altri non vendono o non comprano, o farlo in un momento diverso, è più difficile.
Gli analisti del Morningstar manager research group usano i flussi in entrata e in uscita dai fondi comuni di investimento come indicatore contrarian su cui basare la loro strategia “Buy the unloved” (compra i meno amati), che punta a investire in maniera uguale nelle tre categorie azionarie di Morningstar che nell’anno solare precedente hanno registrato i maggiori flussi in uscita.
Sulla scia di questo approccio, abbiamo individuato due idee contrarian in alcuni segmenti del mercato azionario che da inizio anno e fino alla fine del terzo trimestre hanno realizzato le performance peggiori.
Idee contrarian
La prima è rappresentata dal settore utility. In Europa il comparto ha ceduto il 5% (dall’1/01/2021 al 30/09/2021 in euro) a fronte di un +16% del mercato azionario del Vecchio continente nel suo complesso. Negli Stati Uniti è andata un po’ meglio, con i titoli del segmento che hanno pagato un ritardo di soli 1.200 punti base rispetto all’indice Morningstar US Market. Ma in entrambe le regioni è stato il settore che nel 2021 (fino a fine settembre) ha performato peggio.
Inoltre, stando alle stime degli analisti di Morningstar, la ripresa delle utility non sarebbe proprio alle porte. “Se guardiamo alle attuali quotazioni di mercato è facile verificare come i titoli del comparto siano comunque scambiati a prezzi più alti dei livelli storici. Nel breve periodo, la crescita dell’inflazione non gioca a favore. Infine, la risalita del prezzo delle materie prime aumenta i costi delle aziende che però, operando in settore regolamentato con tariffe stabilite a livello governativo, non sono in grado di scaricarli sui consumatori. Detto questo, ci sono molte utility con bilanci solidi e un grande potenziale di crescita dei dividendi”, dice Travis Miller analista azionario di Morningstar.
Figura 1: Le utility di qualità scambiate a sconto
La seconda idea contraria riguarda la Cina. I listini del Dragone si sono appena messi alle spalle un trimestre molto negativo in cui hanno ceduto oltre il 17% (in euro). A pesare sono state soprattutto le pressioni normative sulle società tecnologiche e del settore consumer da parte del governo cinese e una crescita economica del Paese inferiore alle attese. Nonostante questo, però, gli analisti di Morningstar restano ottimisti sulla regione. “Sebbene ci aspettiamo che il Partito Comunista introduca nuove riforme economiche e sociali, cosa che potrebbe rappresentare un rischio per le aziende, abbiamo rivalutato le stime dei fair value delle società coperte dalla nostra analisi e non riteniamo che ulteriori modifiche normative avranno un impatto significativo sulle nostre valutazioni a lungo termine”, dice Dave Sekera chief U.S. markets strategist di Morningstar.
Figura 2: Le 5 società cinesi con Moat scambiate ai prezzi migliori
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