Sono passati quasi otto mesi da quando l’Unione europea ha avviato la prima fase del suo regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (Sustainable Finance Disclosure Regulation - SFDR), richiedendo per la prima volta che le società di gestione forniscano informazioni chiare sui rischi ESG dei loro investimenti e sul loro impatto sulla società in senso ampio e sul pianeta.
Nell'ambito della SFDR, l’intero universo dei fondi europei viene classificato dai gestori in una delle tre categorie previste: articolo 6, articolo 8 o articolo 9, in base all’obiettivo di sostenibilità che le strategie si prefiggono. Tutti i fondi saranno tenuti a fornire alcune informazioni ESG, anche quelli rientranti sotto l’articolo 6, mentre ai fondi dell’articolo 8 e dell’articolo 9 viene richiesto di dare dati e informazioni ESG più dettagliate agli investitori.
La raccolta accelera
Secondo l’ultima analisi a cura di Morningstar sulla raccolta dei fondi sostenibili in Europa, nel terzo trimestre del 2021, i flussi verso i fondi dell’articolo 8 e dell’articolo 9 hanno subito un’accelerazione, catturando il 56,8% della raccolta netta totale all’interno del nostro universo di fondi analizzati, in salita rispetto al 44,1% del secondo trimestre.
Guardando più nel dettaglio, nel terzo quarter, i fondi dell’articolo 8 hanno incassato il 45,1% del totale dei nuovi flussi, mentre i fondi dell'articolo 9 hanno attirato l’11,7%.
Al 30 settembre 2021, sulla base dei dati SFDR raccolti dai prospetti dell’87,6% dei fondi distribuiti in Europa (esclusi i monetari, i fondi di fondi e i fondi feeder), abbiamo scoperto che 5.079 (21,7%) erano classificati come articolo 8, mentre 668 (2,8%) erano classificati come articolo 9. Combinate, le due categorie rappresentavano quasi un quarto (24,5%) dell'universo complessivo dei fondi europei a lungo termine.
In termini di patrimonio gestito, i due gruppi di fondi rappresentano il 36,9% dell’universo europeo: 33% per i prodotti articolo 8 e 3,9% per i prodotti articolo 9. Gli asset combinati ammontano a fine settembre a circa 3.320 miliardi di euro.
Gli asset manager non stanno a guardare
“Dall’attuale 37% circa del patrimonio complessivo in fondi europei, prevediamo che i comparti dell’articolo 8 e dell’articolo 9 potrebbero raggiungere il 50% entro la metà del 2022 o prima, dato che i gestori continuano ad aggiornare le strategie e a lanciare nuovi prodotti che soddisferanno i requisiti richiesti dalla normativa”, si legge nel report di Morningstar. “Molti gestori hanno già comunicato cifre molto alte per quanto riguarda la percentuale di asset sostenibili sui totali, tra cui Amundi (75%), BNP Paribas (80%), AXA (90%) e Robeco (93%). Altri, che attualmente mostrano numeri più bassi, hanno intenzione di recuperare il ritardo. Per esempio, DWS mira a classificare la quasi totalità dei suoi attivi europei sotto gli articoli 8 o 9 e Schroders mira a un rapporto del 70% entro la fine dell’anno.”
Le società di gestione hanno infatti continuato a migliorare le strategie esistenti, riclassificando i fondi, e lanciandone di nuovi che soddisfino i requisiti dell’articolo 8 o dell’articolo 9, spinti anche da una maggiore pressione da parte di distributori e clienti. Non a caso, secondo la mappatura di Morningstar, il 50% dei nuovi prodotti lanciati nel corso del terzo trimestre rientra sotto gli articoli 8 o 9.
In linea con ciò che emerge nell’universo complessivo dei fondi, circa la metà dei prodotti articolo 8 dà un’esposizione azionaria, seguita dal reddito fisso (28%) e dalle strategie bilanciate (17%). Le offerte dell’articolo 9, tuttavia, propendono molto di più verso l’azionario, con i fondi equity che rappresentano quasi il 65% di quel gruppo, a scapito dei fondi bilanciati, che rappresentano solo l’8% del totale.
Le Sgr e i fondi più grandi
Gli analisti di Morningstar hanno poi classificato le 20 case gestioni con il patrimonio più importante in fondi classificati come articolo 8 e articolo 9 secondo la normativa SFDR (esclusi i prodotti monetari, i fondi feeder e i fondi di fondi). Il trio in cima alla classifica - Amundi, Nordea e Swedbank - rimane invariato rispetto al trimestre precedente, anche se con quote di mercato leggermente inferiori.
Schroders e DWS, che non figuravano in questa tabella al 30 giugno, si trovano ora all’11° e al 17° posto, con rispettive quote di mercato del 2,4% e dell’1,7%.
Di seguito, infine, i 10 più grandi fondi sotto l’articolo 8 e i 10 più grandi sotto l’articolo 9 in termini di asset (l’universo è quello europeo, i dati in euro al 30 settembre 2021).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.