Il settore del lusso pare godere di ottima salute. Lo si nota in Borsa, dove l’indice Morningstar Global Luxury da inizio anno (fino al 5 novembre e in euro) ha guadagnato il 41,6% (+16,6% nel 2020)
Indice Morningstar Global Luxury
Dati in euro aggiornati al 5 novembre 2021
Fonte: Morningstar Direct
Ma lo si vede anche nei bilanci. “Questa industria sta assistendo a una forte ripresa, con le vendite della prima metà del 2021 che hanno quasi raggiunto, o addirittura superato, i livelli del 2019 (per quanto riguarda le società che copriamo con la nostra ricerca)”, spiega Jelena Sokolova, Senior equity analyst di Morningstar.
Ricavi delle aziende del lusso a confronto
Perché il lusso corre
Le ragioni che producono questo stato di forma sono diverse. Guardando agli Stati Uniti, ad esempio, la popolazione benestante (che forma la clientela cosiddetta affluent) è stata poco colpita dalla perdita di posti di lavoro e dai tagli salariali rispetto ad altri gruppi di reddito.
Livelli di reddito della popolazione americana a confronto
Quasi il 40% di persone ad alto reddito intervistate per un sondaggio da Pew Institute a gennaio 2021 ha detto che la propria situazione finanziaria era migliore rispetto a un anno fa. Il 50% ha affermato che era rimasta invariata.
“Presumiamo che una tendenza simile si sia verificata a livello globale, considerando che le perdite occupazionali si sono concentrate principalmente nei settori interessati dalle misure di distanziamento sociale come l'alberghiero, i ristoranti e i servizi alla persona che di norma impiegano lavoratori con salari più bassi”, dice l’analista.
I fattori psicologici
Ci sono poi fattori psicologici da tenere in considerazione. “Le ricerche in questo senso ci dicono che le persone spesso hanno comportamenti di autogratificazione che sono innescati da circostanze personali come risultati ottenuti sul lavoro, delusioni da superare, depressioni da mitigare. Oppure come metodo per ridurre lo stress dopo aver sopportato un evento spiacevole o, ancora, quando semplicemente si trovano soldi in più in tasca da poter spendere”, dice l’analista. “La pandemia è stata un evento stressante e questo può portare a cercare di autogratificarsi. In una situazione del genere è ragionevole pensare che le persone con molti soldi a diposizione possano indirizzare una parte del denaro verso l’acquisto di beni di lusso portando a un boom del settore”.
In questo quadro bisogna tenere d’occhio soprattutto la Cina. “A nostro avviso, i consumi cinesi subiranno un forte rimbalzo, soprattutto alla luce del calo di quasi il 40% della spesa per beni di lusso vista nel 2020 (in gran parte dovuta alla mancanza di viaggi all'estero) e del fatto che, nel periodo, il Pil pro-capite non è calato”, dice l’analista.
Consumi cinesi di lusso in confronto al Pil pro-capite dal 2000
Acquisti online o in negozio?
Uno dei trend osservati con la comparsa del Coronavirus che potrebbe avere un impatto sulla redditività del settore è l'accelerazione del passaggio degli acquisti dai negozi fisici a quelli online.
“Da parte di alcuni marchi del lusso e di una porzione di clientela, c’è ancora una certa riluttanza ad usare Internet per acquistare oggetti di lusso”, dice l’analista. “C’è chi teme le frodi, ma ci sono ancora persone che preferiscono recarsi in un negozio fisico per fare acquisti il più possibile personalizzati. Secondo noi, tuttavia, la tendenza verso l’online è un fenomeno destinato a durare e prevediamo che, entro il 2030, rappresenterà il 30% delle modalità di acquisto di beni di lusso”.
Acquisti online e in negozio a confronto
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