Per il mercato i titoli del lusso non sono tutti uguali. Da inizio anno LVMH e Hermès hanno guadagnato rispettivamente il 36% e il 64%, mentre Swatch non è andata oltre il 10% (in euro al 4 novembre 2021), sottoperformando largamente il mercato azionario del Vecchio continente (+24%). Secondo gli analisti di Morningstar i listini scontano ipotesi troppo ottimistiche per LVMH ed Hermès, mentre c’è pessimismo sul futuro di Swatch.
Valutazioni troppo alte per LVMH e Hermès
Nel caso di LVMH, il titolo è scambiato a multipli di mercato più alti non solo dei livelli medi del passato, ma anche rispetto ai massimi raggiunti di recente. L’attuale Price/EPS, che si attesta attorno a quota 36, è superiore ai picchi raggiunti prima dello scoppio della pandemia (23,12), della crisi finanziaria del 2008 (19) e del crollo del mercato del lusso cinese (16,9). “Le attuali valutazioni si basano sull’ipotesi molto ottimistica che LVMH sovraperformi in maniera continuativa il settore del lusso. In particolare, che nei prossimi 10 anni i ricavi crescano a una media del 15% e che il margine operativo si mantenga sopra il 40%. Queste stime sono più alte non solo dei risultati riportati nei tre anni precedenti alla pandemia, ma anche della media degli ultimi 10 anni. Le nostre ipotesi, invece, sono molto più conservative. Indicano comunque un andamento migliore rispetto alla media del settore, ma su livelli inferiori rispetti a quelli incorporati dalle valutazioni di mercato, e cioè un progresso delle vendite dell’8% nei prossimi dieci anni e un Ebit medio del 25%”, dice Jelena Sokolova analista azionaria di Morningstar (report aggiornato al 13 ottobre 2021).
Hermès ha storicamente generato rendimenti del capitale elevati e gli analisti sono convinti che l’azienda sarà in grado di continuare a mantenere una redditività superiore alla media anche in futuro, come testimonia l’assegnazione di un Economic moat nella misura di Ampio. Storicamente il titolo Hermès è stato sempre scambiato a multipli superiori a quelli dei competitor. Attualmente, però, viaggia su valutazioni significativamente più alte rispetto al passato. Per giustificare i multipli di mercato delle azioni del gruppo francese (P/EPS pari a 67) si dovrebbe ipotizzare un tasso di crescita media del fatturato del 20% per i prossimi 10 anni, una velocità doppia rispetto a quella registrata nell’ultimo decennio, e margini in aumento oltre il 40%, dal 31% riportato nel 2020. Le stime dei nostri analisti, invece, indicano una crescita dei ricavi più alta della media del settore, ma comunque inferiore al 10%, e un Ebit che alla fine dei prossimi 10 anni non supererà il 36% (report aggiornato al 3 novembre 2021).
Swatch sottovalutata dal mercato
Swatch è scontato del 20% rispetto al fair value di 310 franchi svizzeri (report aggiornato al 3 novembre 2021). Il titolo ha accusato il crollo della domanda cinese, dato che il 50% delle sue entrate sono prodotte in questa regione. Ma se è vero che tali preoccupazioni sono reali, dicono gli analisti di Morningstar, e anche vero che la contrazione della spesa per i prodotti di alta gamma in Cina è destinata ad essere solo temporanea.
A favore del gruppo svizzero, aggiungono, gioca non solo il trend di lungo periodo della crescita dei consumi del lusso nei mercati asiatici, ma anche lo spostamento delle preferenze dei consumatori verso il segmento di orologi di fascia molto alta, che meglio riescono a competere con la concorrenza degli smartwatch. L’azienda gode di un bilancio molto solido e le previsioni degli analisti indicano un miglioramento del margine operativo dall’attuale 1% al 18% nel 2025 grazie alla maggiore automazione nei processi di produzione, a un più alto peso del canale delle vendite online, a discapito della chiusura di negozi fisici, e ad altri interventi di razionalizzazione dei costi.
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