L’Europa guida la corsa alla transizione dalle fonti energetiche fossili. È un trend di lungo periodo ma, dicono gli analisti di Morningstar, è possibile cavalcarlo selezionando le utility meglio posizionate sul mercato delle rinnovabili.
I paesi dell’Unione europea hanno annunciato l’intenzione di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030 (rispetto ai livelli del 1990). Tra le regioni sviluppate, il Vecchio continente si è dato l’obiettivo più sfidante, mentre gli Stati Uniti e Giappone prevedono un taglio attorno al 40% e il Canda non stima di andare oltre il 30%.
Figura 1: Obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2
Fonte: Elaborazione Morningstar
Il 14 luglio scorso la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto climatico''Fit for 55'', un insieme di proposte legislative volte a centrare l’obiettivo sulle CO2 del 55% e di arrivare alla carbon neutrality entro il 2050. Tra le più importanti vi è:
- Una nuova direttiva sulle energie rinnovabili, in base alla quale il contributo di tali fonti al mix energetico dovrebbe salire dal 32% al 40% entro il 2030.
- La riforma dell’ETS (Emission Trading Scheme, il sistema di scambio di quote di emissione di CO2 dell’Unione europea) per ridurre ulteriormente l'offerta di quote.
- L’adozione di standard più severi per le emissioni di anidride carbonica per auto e furgoni.
In base alle stime di Morningstar presentate da Tancrede Fulop, analista azionario, in occasione della Morningstar Investment Conference 2021, per raggiungere questi obiettivi la produzione di energia da fonti rinnovabili dovrebbe crescere del 76% e questo implica, date le ipotesi sulle quote di mercato per i segmenti dell’eolico onshore, offshore e del solare, la necessità di nuovi investimenti di capitale per oltre 400 miliardi di euro. Una mano importante a questo piano strategico arriverà dal significativo calo dei costi di produzione delle rinnovabili registrato negli ultimi anni. Dal 2014 al 2019, infatti, esso si è ridotto a un terzo per il solare, che ora è la fonte green più economica insieme all’eolico onshore, e si è quasi dimezzato per l’eolico offshore.
Secondo i dati presentati dall'analista, però, l’Unione europea non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi del Fit-for-55. La quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, infatti, dovrebbe fermarsi al 57% nel 2030 e una delle principali responsabili del risultato inferiore alle attese sarebbe la Francia, per la quale, in base agli studi di Morningstar, l'obiettivo nazionale sulle rinnovabili, alle attuali condizioni, sarebbe irraggiungibile. Germania e Spagna i paesi meglio posizionati: entro il 2030 Berlino taglierà il traguardo del 65%, mentre Madrid mira a raddoppiare la quota di rinnovabili al 74%.
In Italia il National Energy and Climate Plan, il piano decennale che dovrebbe permettere ai paesi dell’Unione europea di raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030, prevede l’aumento del consumo di energia green dal 18% del 2017 al 30% e di far salire la quota delle rinnovabili al 55% (dal 39% del 2019). Il fotovoltaico, la cui capacità aumenterà a 51 GW (dai 21 GW del 2020), catalizzerà la fetta più importante degli investimenti che Morningstar stima attorno ai 28 miliardi di euro.
Figura 2: La crescita delle rinnovabili in Italia
Fonte: Elaborazione Morningstar
Le idee di investimento
È ancora possibile cavalcare questo trend? La risposta è sì. Le utility europee meglio posizionate sul mercato delle rinnovabili sono al momento scambiate a prezzi convenienti.
“RWE è scontata del 22% rispetto al fair value di 41 euro. Il mercato non percepisce ancora il gruppo tedesco come uno dei leader del settore delle rinnovabili, ma nel 2024 il 75% dell'EBITDA dell’azienda proverrà dall'eolico e dal solare (report aggiornato al 21 settembre 2021). Il titolo Engie è scambiato a un tasso di sconto del 18%, a dimostrazione della sfiducia degli investitori nella gestione della società, ma a nostro avviso l'attuale piano di investimenti va nella giusta direzione. Enel ha la seconda più grande capacità produttiva nell’eolico e nel solare in Europa dopo Iberdrola. L’obiettivo di aumentare di 7,5 GW la produzione da rinnovabili entro il 2030 è il più sfidante tra quelli che si sono date le utility europee, ma al momento il titolo è scambiato a un rapporto Prezzo/Fair value di 0,84 (report aggiornato al 5 novembre 2021)”, dice Tancrede Fulop analista azionario di Morningstar.
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