Ottobre sorride al segmento Large cap, ma da inizio anno sono i titoli Mid e Small cap ad avere registrato le performance migliori sui listini Usa.
A ottobre le blue chip hanno fatto meglio di quelle a media e a bassa capitalizzazione di mercato, mentre lo stile growth ha battuto quello value e blend. Il best performer è stato il segmento Large growth, che ha guadagnato l’11,9% (in euro), seguito a breve distanza da quello Mid growth che si è fermato al 9%. Fanalino di coda sono state invece le azioni Small value che hanno registrato un rialzo di appena l’1,4%.
Come si può notare dai rendimenti a tre mesi del Barometro del mercato Usa (Figura 1), questa è stata la tendenza che ha interessato l’ultimo periodo, mentre da inizio anno i titoli Mid e Small cap hanno sovraperformato i Large cap in quasi tutti gli stili di investimento.
Se concentriamo la nostra attenzione sul segmento di mercato che ha performato meglio a ottobre, rileviamo come la crescita delle azioni Large growth sia stata trainata dalla buona intonazione dei settori beni di consumo ciclici, tecnologia e servizi alla comunicazione, che pesano complessivamente per circa l’85% della capitalizzazione di mercato complessiva e cha nel periodo considerato sono stati quelli che hanno registrato i guadagni maggiori. In particolare, hanno inciso i rialzi di Microsoft, Alphabet, Nvidia e Tesla, rispettivamente pari al 17,8%, 10,9%, 23,6% e al 43,8%. Il comparto Small value è stato invece penalizzato dalla deludente performance del settore finanza, che conta per circa il 30% della sua capitalizzazione di mercato, e dalle forti perdite accusate da alcuni titoli di peso come Virgin Galactic Holdings (-25,7%).
Se il mese di ottobre è stato appannaggio dei titoli Large cap, la tendenza da inizio anno vede i segmenti Small e Mid cap avere la meglio. I best performer sono stati comunque i titoli Large growth, grazie a un rialzo del 49,3% sostenuto ancora una volta dai big della tecnologia. Nove dei primi 15 titoli per rendimento da inizio anno appartengono a questo comparto e tra questi spiccano i guadagni realizzati da Cloudflare (+171%), Fortinet (+139%), Blackstone (131%), Ambarella (113%) e Nvidia (103%).
Figura 1: Il Barometro del mercato Usa
Relativamente ai rendimenti settoriali, i consumer cyclical sono stati i migliori lo scorso mese (+12,4%) grazie soprattutto al risultato di Tesla, che è il secondo titolo per capitalizzazione di mercato all’interno del comparto alle spalle di Amazon, e ai rialzi di The Home Depot e Nike. Sono in doppio cifra ad ottobre anche i settori energetico (+10,2%) e tecnologico (+10,8%), mentre i più deludenti sono telecom e beni di consumo difensivi (entrambi a +4,8%). Il primo ha pagato le perdite accumulate da Meta Platforms (Facebook), Snap e Comcast, il secondo la cattiva intonazione di Altria e Monster Beverage. Da inizio anno, gli energetici risultano essere i migliori con un rendimento del 77%. A distanza seguono telecom e finanziari con guadagni rispettivamente pari a 51,6% e 45%.
Figura 2: I rendimenti per settore
Se guardiamo alle valutazioni di mercato è facile notare (Figura 3) come l’azionario Usa sia scambiato in media a un premio del 7% rispetto al fair value stimato dagli analisti Morningstar. Il segmento più costoso è quello Large blend, che a fine ottobre presentava un rapporto prezzo/fair value di 1,21, mentre quello Large value è l’unico a viaggiare in linea con le nostre stime. Relativamente alla capitalizzazione di mercato, le Small cap risultano essere in media più convenienti delle Mid cap. Tra i settori spiccano le valutazioni elevate dei titoli healthcare e tecnologici, tutti con un premio superiore al 15% rispetto al fair value. Gli energetici si confermano i più convenienti nonostante la forte risalita dei prezzi da inizio anno.
Figrua 3: Le valutazioni di mercato
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