Omicron, la variante di Coronavirus individuata per la prima volta in Sud Africa a metà novembre, è ormai presente anche in Europa. Da un paio di settimane i contagi sono in aumento un po’ dappertutto e i timori di una nuova, seria, ondata crescono giorno dopo giorno. Secondo i dati di Confturismo-Confcommercio, sono oltre 2,5 milioni le disdette su prenotazioni effettuate per il periodo natalizio in Italia. Contemporaneamente, cresce il numero di sindaci che cancella i mercatini di Natale e i concerti di fine anno.
Tutto questo mentre il governo Draghi ha ufficialmente deciso di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 marzo 2022 e di inserire l’obbligo vaccinale per sanitari, professori e forze armate (poliziotti inclusi), oltre a puntare massicciamente sulla terza dose.
La somministrazione del booster, ai primi passi nel nostro paese, è invece in fase avanzata soprattutto negli Stati Uniti e in Israele. Per quanto riguardo Israele, dopo alcune speculazioni al riguardo, gli esperti della Commissione nazionale per il Coronavirus hanno deciso che, almeno per il momento, non partirà la somministrazione della quarta dose di vaccino, nemmeno per gli immunodepressi. Lo riporta l’agenzia di stampa AGI, a sua volta nominando fonti locali.
La ricerca Morningstar
“La tempistica è in gran parte in linea con le nostre aspettative, perciò manteniamo le nostre stime di fair value per le aziende produttrici del vaccino mRNA contro il Covid-19 Pfizer, Moderna e BioNTech, anche alla luce di un primo incoraggiante aggiornamento sull’efficacia del vaccino contro la variante Omicron”, commenta in una nota dell’8 dicembre Karen Andersen, analista azionaria Settore salute di Morningstar. “Le aziende sostengono che gli individui che hanno ricevuto due dosi hanno una protezione ancora sufficiente per proteggere contro le forme gravi, ma probabilmente non più contro più infezioni lievi. Noi includiamo già nelle nostre valutazioni la terza dose di richiamo di questi vaccini mRNA, seguita a sua volta da booster annuali per le popolazioni più vulnerabili (adulti sopra i 65 anni).”
“Mentre l’esteso portafoglio biofarmaceutico di Pfizer continua ad avere un Economic Moat ampio, pensiamo che Moderna e BioNTech siano ancora in procinto di costruire vantaggi competitivi sostenibili, data l’incertezza intorno alla futura diffusione del Covid, all’applicabilità della tecnologia mRNA ad altri vaccini e trattamenti, e alla difesa contro tecnologie concorrenti simili o migliorate”, spiega l’analista di Morningstar.
Siamo solo all’inizio di un’ondata di dati da raccogliere e analizzare su Omicron e sulla protezione del vaccino, poiché persistono domande significative sulla durata e sulla profondità della protezione con tre dosi, sulla protezione offerta da altri vaccini, oltre che sulla contagiosità e la virulenza di questa nuova variante. Data questa incertezza, Pfizer/BioNTech hanno deciso di sviluppare un vaccino specifico per Omicron, che potrebbe essere pronto entro il prossimo mese di marzo (anche se gli analisti di Morningstar si aspettano che i requisiti normativi possano far slittare la cosa di un mese o due).
Gli analisti prevedono forti vendite di vaccini per Moderna (21 miliardi di dollari nel 2021 e 22 miliardi nel 2022) e Pfizer/BioNTech (35 miliardi di dollari nel 2021 e 39 miliardi nel 2022), poiché le vendite nei paesi in via di sviluppo e i richiami di terza dose nelle are sviluppate continuano a crescere.
“Per il momento, tuttavia, restiamo prudenti”, afferma Andersen. “Prenderemmo in considerazione l’aggiunta al nostro modello di ulteriori richiami annuali su larga scala solo se ci fossero prove che Omicron provochi sugli adulti sani e vaccinati una forma grave di malattia, o se il virus mutasse ulteriormente diventando più contagioso e sfuggendo ai vaccini senza perdere virulenza.”
Di seguito il fair value e il Morningstar Stock Rating delle aziende coinvolte a vario titolo nella ricerca di un vaccino e coperte dalla nostra ricerca (eccezion fatta per Novavax, l’unica non coperta dalla nostra equity research). Spiccano in particolare BioNTech e Moderna: la prima presenta una valutazione attuale del 46% superiore al nostro prezzo obiettivo, la seconda del 62%.
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