La Cina è tornata sotto i riflettori internazionali con due eventi importanti questa settimana: l'inizio dell'Anno lunare della Tigre d’acqua martedì e le Olimpiadi invernali di Pechino che cominceranno venerdì.
Gli investitori sperano che il nuovo anno porti miglior fortuna rispetto all’Anno del Bue appena chiuso. L'intervento del governo cinese in settori chiave ha spaventato i mercati, mentre il sell-off tecnologico globale all'inizio del 2022 si è trascinato anche in Cina. Come se non bastasse, la crisi di Evergrande ha ricordato al mondo i problemi potenziali in settori come quello immobiliare.
Nel 2020 il rapido rimbalzo del mercato azionario dopo il crollo generato dallo scoppio della pandemia, lo ha reso uno dei migliori al mondo, ma in questi giorni sembra preistoria. Il paese sta ora seguendo una politica di contenimento del Covid-19 che potrebbe frenare alcuni settori-chiave della sua economia, come l'edilizia.
L'indice Morningstar China è sceso del 15,2% nel 2021 (in euro), dopo che nel 2020 ha guadagnato oltre il 20,6%. Il paniere segna -1,5% da inizio anno (fino al 31 gennaio).
La questione Cina interessa diversi tipi di investitori. L’azionario del paese asiatico, ad esempio, rappresenta (in media) oltre il 28% dell’equity netto presente nei fondi della categoria Morningstar Mercati emergenti globali venduti in Italia alla clientela retail.
Regolamenti
Pechino l’anno scorso ha messo sotto controllo molti settori (dall'istruzione ai giochi per computer) e gli investitori si sono spaventati sia per l'entità che per l'immediatezza degli interventi. Al grido di "prosperità per tutti", il primo ministro, Xi Jinping, ha mostrato il potere del governo di plasmare l'economia a suo piacimento, fornendo ancora un altro avvertimento del rischio politico ai fan dei mercati emergenti.
Dale Nicholls, manager del China Special Situations Investment Trust di Fidelity, ritiene che una certa quantità di turbolenze sarà vantaggiosa per l'economia. Almeno nel lungo termine. "Ci sono buone probabilità che siamo ben oltre, se non è stato già passato, il picco delle riforme normative. In particolare nel settore tecnologico. Non mi aspetto che lo stesso grado di intensità che abbiamo visto l'anno scorso e alla fine del 2020 continui", spiega.
L'obiettivo di Pechino di prosperià diffusa potrebbe essere visto come un'opportunità, aggiunge Jimmy Chen, gestore del fondo Comgest Growth China. “Gli stock picker come noi devono prendere in considerazione l'agenda del governo e il rischio normativo nella loro selezione dei titoli. E’ facile: ci chiediamo se i titoli che abbiamo in portafoglio siano o meno allineati agli obiettivi dell’esecutivo".
Esempi di nomi interessanti per cavalcare il potenziale aumento della ricchezza sono la società di gioielleria Chow Tai Fook, il marchio di abbigliamento sportivo Anta e l'azienda di elettrodomestici Midea.
Valutazioni
Alla fine del 2020, il consensus degli analisti diceva che il mercato azionario cinese era ampiamente valutato, se non sopravvalutato. Ora, dopo un periodo difficile per gli investitori, si potrebbe sostenere il contrario. “Mentre lo scoppio della bolla tecnologica statunitense potrebbe essere appena iniziato, le azioni cinesi hanno già attraversato questa fase e sono andate oltre” sostiene l'amministratore delegato di FundCalibre, Darius McDermott. “I forti ribassi del prezzo delle azioni degli ultimi sei-dodici mesi hanno lasciato le valutazioni di molte società cinesi di alta qualità a livelli più interessanti. I principali venti contrari per il mercato azionario cinese si stanno dissipando o ora si riflettono ampiamente nei prezzi delle azioni”.
Le azioni cinesi, secondo Jacob Mitchell, fondatore e chief investment officer di Antipodes Partners, vengono scambiate con uno sconto del 35% rispetto a quelle statunitensi. “Tuttavia, alcune società sembrano ancora costose, nonostante il sell-off”, dice Wenchang Ma, co-gestore del portafoglio, All China Equity Ninety One. "Alcune società cinesi trattano con multipli eccessivi, molto prima che possano dimostrare il loro potenziale di guadagno".
Inflazione e rialzo dei tassi
Mentre il mondo occidentale si prepara a una serie di rialzi dei tassi per domare l'inflazione, la Cina sembra andare nella direzione opposta, allentando le condizioni monetarie e fiscali. “Il 2022 potrebbe essere l'anno in cui l'inflazione decollerà in tutto il mondo”, dice Chen di Comgest. “In tal caso, la Cina potrebbe rivelarsi un rifugio, poiché l'inflazione rimane bassa e la politica monetaria si sta allentando".
Nel frattempo, proprio in Cina, l'argomento di una politica più accomodante (che porterebbe effettivamente denaro a settori problematici come quello immobiliare) ha preso il sopravvento. Questa è la posizione dell'economista capo di Mirabaud Asset Management, Gero Jung, secondo cui le banche commerciali stanno abbassando i tassi sui prestiti. E questo dovrebbe sostenere il mercato immobiliare.
“Le misure di supporto della Banca popolare cinese potrebbero aiutare anche i rendimenti azionari, almeno a breve termine”, dice Janet Mui, responsabile dell'analisi di mercato di Brewin Dolphin. "Questo aumento della liquidità è storicamente un fattore importante per i rialzi del mercato azionario cinese, probabilmente più dei fondamentali economici o aziendali”.
La geopolitica sempre presente
L'economia e il mercato azionario cinesi, insomma, potrebbero avere una buona performance nell'Anno della Tigre. Ma a quale costo? Ci sono molte ragioni per cui gli investitori sono preoccupati a causa della natura bellicosa del regime di Xi Jinping. La fine dell'era Trump non ha segnato la distensione nelle relazioni Usa-Cina e la guerra commerciale tra le due nazioni continua. Inoltre, le recenti crisi, dal Kazakistan all'Ucraina, hanno rafforzato il potere della Russia e l'hanno attirata verso la Cina e contro l'Occidente.
Nel Pacifico, la Cina sta espandendo la sua potenza navale, preoccupando in particolare Giappone e Taiwan, e i disordini a Hong Kong creano ancora apprensione.
Le Olimpiadi invernali, intanto, stanno anche attirando l'attenzione sul trattamento riservato dalla Cina alle minoranze etniche uiguri. Il New York Times questo fine settimana ha pubblicato un annuncio a tutta pagina della Elie Wiesel Foundation for Humanity, l'organizzazione benefica per i diritti umani fondata dal sopravvissuto all'Olocausto Elie Wiesel. L'annuncio invitava gli atleti e gli sponsor a boicottare i giochi, a meno che Pechino non prenda provvedimenti per riunire le famiglie uigure.
Secondo Guy Monson, chief investment officer di Sarasin & Partners, Pechino continua a essere in disaccordo con gli Stati Uniti e altri partner commerciali.
"L'allontanamento della Cina dall'Occidente si è intensificato nel 2021, con una maggiore assertività nei confronti di Taiwan, un regime di sicurezza più rigido a Hong Kong e politiche economiche restrittive nei confronti di alcuni paesi tra cui Lituania, Canada e Australia", spiega.
Per Chetan Sehgal, lead portfolio manager di Templeton Emerging Markets Investment Trust, la situazione di stallo politico tra Stati Uniti e Cina continua a influenzare le decisioni delle società dei due paesi su dove quotarsi. "Gli Stati Uniti hanno recentemente approvato le regole per indurre il delisting delle società cinesi dalle Borse statunitensi se non rispettano le ispezioni di audit americane", dice.
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