Più o meno come successe nel 2013 con Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella è stato spinto, per non dire costretto, dal Parlamento a restare al Quirinale altri sette anni. A prima vista questa soluzione, che mantiene lo status quo con Draghi Presidente del consiglio, potrebbe essere la più rassicurante per i mercati. Eppure la stampa estera in diversi casi ha commentato in maniera molto dura. “Teatro dell’assurdo” per lo Spiegel, “Italia paese ingovernabile” per El Mundo, “classe politica egoista” per il FT. L’Italia come ne esce da un punto di vista di credibilità e stabilità istituzionale, oltre che di affidabilità dal punto di vista dei mercati?
Per alcuni la figura di Mario Draghi esce rafforzata dal Mattarella-bis, è però innegabile che gli equilibri interni alla maggioranza rimangano fragili. Mancano 14 mesi alla fine della legislatura, ci sono tante riforme sul tavolo, c’è la possibilità di elezioni anticipate?
Mario Draghi è diventato Presidente del consiglio un anno fa, è stato chiamato per due ragioni principali: affrontare la crisi sanitaria e soprattutto preparare il Paese a gestire i finanziamenti del Recovery Plan attraverso il PNRR. Dal punto di vista di un investitore, quali sono le principali opportunità offerte dal PNRR? E quali invece i potenziali rischi?
Ne abbiamo parlato con Francesco Mantica, responsabile investimenti di Edmond de Rothschild in Italia.
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