"Il vero volto del fumo è la malattia, la morte e l'orrore. Non il glamour e la raffinatezza che gli spacciatori nell'industria del tabacco cercano di ritrarre", ha detto una volta il musicista ed ex cantante dei Talking Heads, David Byrne.
Se si concorda con lui e si è un investitore, i numeri che seguono potrebbero non piacere. E, in occasione della Giornata Mondiale contro il cancro (4 febbraio), potrebbe essere utile controllare il proprio portafoglio.
L'indice Morningstar Global Tobacco ha guadagnato l’8,9% dall'inizio dell'anno (in euro fino all’1 febbraio). Nello stesso periodo, il paniere dei mercati globali ha registrato -3,3%. Nel 2021 il primo benchmark ha segnato +20%. Un risultato non troppo lontano dal +26% registrato dall'indice Global Markets.
Andamento indici Morningstar Global Tobacco e Global markets a confronto
Fonte: Morningstar Direct
Risultati che non sorprendono. Il tabacco, almeno dal punto di vista degli investimenti, è una storia di crescita.
Secondo la società di analisi Research & Markets, il mercato globale del tabacco valeva 729,90 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che crescerà a un tasso del 3,78% fino al 2026 per raggiungere 908,29 miliardi di dollari.
Ma se parliamo di cancro, il tabacco è qualcosa a cui dobbiamo fare attenzione. In questo senso può essere utile guardare agli Stati Uniti. Secondo l'American Cancer Society:
-Il cancro ai polmoni negli Usa provoca ancora più di 350 decessi ogni giorno, che è il numero più alto di decessi fra tutti i tipi di cancro, maggiore dei tumori al seno, alla prostata e al pancreas messi insieme. Provoca 2,5 volte più decessi rispetto al cancro del colon-retto, la seconda causa di morte per cancro negli Stati Uniti.
-Si prevede che circa 8 decessi su 10 (l’81%) per cancro ai polmoni nel 2022 saranno causati dal fumo di sigarette. Le persone che fumano hanno circa 25 volte più probabilità di sviluppare il cancro ai polmoni rispetto a quelle che non hanno mai fumato.
-Il fumo passivo causa quasi il 3% delle nuove diagnosi di cancro ai polmoni e si prevede che nel 2022 provocherà circa il 3% dei decessi.In Europa,secondo una ricerca coordinata dall'Università degli Studi di Milano assieme all'Università di Bologna e sostenuta dalla Fondazione Airc per la Ricerca sul Cancro nel 2022 aumenteranno i decessi per cancro al polmone (+ 2% nell'Ue e +5% nelle donne nel Regno Unito). Il tutto in una situazione di riduzione del tasso di mortalità di alcune delle forme di tumore più diffuse.
Stringendo l’osservazione alla Penisola, secondo l’ultimo rapporto "I numeri del cancro in Italia (2021)", nel nostro paese i tassi di mortalità per tutti i tumori sono diminuiti all’incirca del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne tra il 2015 e il 2021. Nelle donne, tuttavia, i tassi di mortalità sono in aumento per il tumore del polmone (+ 5%) e per il tumore del pancreas (+ 3.9%). In Italia, il tumore al polmone è la terza neoplasia più frequente negli uomini e la seconda nelle donne, e causa un numero di decessi superiore a quello di qualunque altra forma di cancro.
Tabacco e investimenti
Apparentemente, il tabacco non è molto presente nei fondi di investimento. Secondo i dati Morningstar, le tre categorie azionarie in cui pesa di più sono: UK Equity Income, seguita dalla UK Large-Cap Equity e dalla Global Equity Income.
Le categorie dove è più presente il tabacco
Fonte: Morningstar Direct
L'immagine cambia un po' se si guardano i dettagli delle singole categorie.
Per semplicità di esempio possiamo controllare la categoria Morningstar Global Equity Income (il più popolato fra i tre segmenti). Alcuni fondi hanno una parte del loro portafoglio investita nel tabacco.
Nell tabella in basso sono elencati i sei fondi che hanno la percentuale maggiore di product involvement nel tabacco.
Fonte: Morningstar Direct
Naturalmente, ci sono altre strategie che non hanno affatto tabacco e che lo escludono dal loro universo di investimento (vedi la tabella sotto).
Fonte: Morningstar Direct
Attenzione all’alcol
Al tabacco come investimento, secondo l’editorial manager di Morningstar in Canada, Ruth Saldana, può essere associato l’alcol (clicca qui per leggere l'articolo in versione originale). E per diversi motivi. I titoli di entrambi i settori rientrano nel gruppo delle cosiddette sin stock, un universo che comprende anche le azioni del gioco d'azzardo, della difesa (produttori di armi, ad esempio), della cannabis e dell'intrattenimento per adulti, tra gli altri. Per vari motivi - convinzioni culturali, religiose, personali - alcuni investitori decidono di evitare del tutto alcuni o tutti questi settori e i loro titoli.
Ma ci sono altri elementi che accomunano alcol e tabacco. Il primo, come il secondo, uccide. Anche per cancro. Nel 2018, un rapporto della rivista Lancet finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda Gates spiegava senza mezzi termini che "l'uso di alcol è un fattore di rischio principale quando si parla di malattie globali e provoca una notevole perdita di salute. Abbiamo scoperto che il rischio di mortalità per tutte le cause, e di cancro in particolare, aumenta con l'aumento dei livelli di consumo. Il livello di consumo che riduce al minimo la perdita di salute è zero”.
Nel caso dell’alcol non va dimenticata la questione ambientale. Le industrie di questo settore, ad esempio, utilizzano grandi quantità di acqua. Secondo, Kate Matrosova, analista di Morningstar, non ci sono alternative all'acqua dolce, a differenza dei combustibili fossili. Di conseguenza, la nostra dipendenza dall'acqua pone non solo sfide critiche per la salute degli ecosistemi, ma anche per le attività di imprese, comunità e società.
Dal punto di vista culturale, l'alcol rimane la categoria di sin stock di cui le persone sembrano meno preoccupate. Uno studio Robeco sui fondi pensione nei paesi nordici - la regione che è probabilmente la più severa nell'imporre esclusioni - ha rilevato che solo le azioni del tabacco vengono evitate, mentre l'alcol e il gioco d'azzardo no.
Sul fronte operativo, tuttavia, ci sono questioni che non possono essere evitate. Ad esempio i dividendi. Secondo un’analisi della data journalist di Morningstar UK, Sunniva Kolostyak, Diageo, ad esempio, aumenta la sua cedola ogni anno da oltre 20 anni. Tra tutti i titoli del settore alcol coperti dalla ricerca Morningstar, inoltre, 10 hanno un Economic moat considerato Ampio. Pernod Richard e Diageo sono le società con il rating di rischio ESG più basso. La cinese Kweichow Moutai ha il rischio ESG più elevato insieme a Wuliangye Yibin.
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