Sustainalitycs (società del gruppo Morningstar) classifica le aziende in base al loro rischio ESG. L’ESG Risk rating valuta quanto il valore economico di un'azienda possa essere a rischio a causa di fattori ambientali, sociali e di governance (da cui l’acronimo in inglese) materialmente rilevanti (cioè che possano avere un impatto reale sui suoi profitti). Prende anche in considerazione sia l'esposizione dell'azienda ai rischi specifici del settore a cui appartiene, sia la capacità della stessa di gestire tali minacce.
Sulla base di queste valutazioni Sustainalytics individua cinque livelli di rischio ESG: Trascurabile, Basso, Medio, Alto e Severo.
Nel nostro Barometro ESG del mercato europeo monitoriamo le performance di questi gruppi. Per ciascuno di questi segmenti abbiamo calcolato i rendimenti ponderati per la capitalizzazione di mercato (le società più grandi pesano di più) a 1 mese, da inizio anno (in questo caso coincide con il rendimento a 1 mese), 1 anno e 3 anni annualizzati.
Figura 1: Il Barometro ESG del mercato europeo
I numeri ci dicono che nel brevissimo termine (un mese) le società con un rischio ESG più elevato (Alto o Severo) hanno ottenuto rendimenti migliori rispetto a quelle nel segmento Basso e Trascurabile. Ma nel a lungo termine (soprattutto a tre anni) si invertono le parti.
Complessivamente, le società con Rischio Trascurabile hanno subito in media una perdita del 7,2% durante il mese di gennaio. Le ragioni di questo dato possono essere trovate nella scarsa performance di SAP, che è il titolo più importante in termini di capitalizzazione di mercato di questo gruppo, che ha perso l’11,6%.
Le grandi società del settore petrolifero, come Shell e BP e delle materie prime, come Rio Tinto e Glencore, fanno parte del gruppo di società con ESG Risk rating pari ad Alto, cosa che spiega il buon andamento di questo segmento nel mese di gennaio (+2,9%). Nel periodo considerato, infatti, Royal Dutch e BP sono salite rispettivamente del 16,9% e del 16,4%, Rio Tinto è cresciuta del 6,5% e Glencore guadagnato il 2,6%.
In questo Barometro ESG abbiamo anche calcolato le valutazioni di mercato di ciascuno dei cinque gruppi di rischio. Il più costoso in termini di rapporto Prezzo/Fair value (P/FV) è il segmento con ESG Risk rating pari a Basso, valutato con un P/FV di 1,10. In questo caso sono le grandi aziende del lusso francesi, come LVMH Moet Hennessy Louis Vuitton SE ed Hermes International SA (negoziate rispettivamente con un P/FV di 1,8 e 2,4) che hanno alzato la valutazione media del gruppo. Le società meglio posizionate, in termini di rischio ESG (ESG Risk rating pari a Trascurabile), sono invece scontate mediamente del 5% rispetto al loro fair value.
Figura 2: Le valutazioni di mercato
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