E’ possibile fare affidamento sulle criptovalute per la pensione? Una prima risposta a questa domanda è che, nonostante tutti i cambiamenti a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, i problemi legati ai loro flussi di cassa e alla volatilità non lo rendono un investimento adatto a questo periodo della nostra vita.
Ma andiamo più a fondo nella questione e analizziamo il problema da diverse angolazioni focalizzandoci sui Bitcoin.
“Considerata la sua caratteristica di asset che non presenta flussi di cassa, le criptovalute non hanno un valore intrinseco. Per questo motivo non credo che possano avere un ruolo in un portafoglio pensionistico”, dice Dan Kemp, Global Chief Investment Officer di Morningstar Investment Management (MIM).
Con l'avvento degli ETF sulle criptovalute i wealth manager stanno cercando di dare un senso alle valute alternative nei portafogli dei clienti. “Nel caso di asset tradizionali, l’esercizio che si fa è guardare ai trend di lungo termine che permettono di produrre Alfa”, dice Adam Henry, Investment Associate di Harbourfront Wealth Management. “Nel caso delle criptovalute non si applicano questi principi. Il modo migliore per capire il ruolo di questo asset in portafoglio, comunque, è guardare a dove si trova il cliente dal punto di vista dell'orizzonte temporale fino al pensionamento. A mio avviso potrebbe essere inserito in portafoglio solo nel caso in cui l’investitore sia in una fase di accumulazione e solo come scommessa speculativa in una percentuale massima del 5%”.
È una moneta?
"Come moneta, il Bitcoin è quasi inutile", sostiene Bob Seeman, autore del libro “Bitcoin: Unlicensed Gambling”. Nel testo cita l'economista inglese William Stanley Jevons secondo cui un asset, per funzionare come moneta, deve poter essere utilizzato in quattro modi:
-Come mezzo di scambio
-Come un’unità di conto
-Come una riserva di valore
-Come uno strumento di credito.
“Quando si tratta di Bitcoin, il suo valore estremamente imprevedibile e volatile implica che non può funzionare né come valore di scambio, né come unità di conto, né come standard di pagamento differito”, dice Seeman. “Non puoi avere dei cartellini dei prezzi o dei debiti il cui importo cambia ogni secondo. Attualmente il Bitcoin viene utilizzato come strumento di pagamento principalmente per finanziamenti illeciti, come ha dichiarato il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen”,
Bitcoin come oro digitale?
La definizione “Oro digitale” sembra fantastica, ma secondo Seeman la scarsità non crea di per sé valore. “Creare qualcosa di raro in modo artificiale non è difficile. Inoltre, mi aspetto che la rete diventi estremamente costosa dato che la domanda di elettricità necessaria per raggiungere tutti i 21 milioni di Bitcoin nei prossimi 100 anni salirà in maniera esponenziale”, continua Seeman.
Uno studio del National Bureau of Economic Research (NBER) degli Stati Uniti (dicembre 2020) ha rilevato che singoli investitori detenevano 8,5 milioni di Bitcoin. Di questi 8,5 milioni, 3 milioni appartenevano a soli mille soggetti e altri 5 milioni erano di proprietà di circa 10.000 investitori. Si tratta, dunque, di un mercato, che senza la giusta regolamentazione è facile da manipolare.
“Nel 2021 abbiamo visto la Cina vietare il mining di bitcoin, mentre El Salvador lo ha adottato. La SEC non ha consentito gli ETF fisici di criptovalute, mentre la Ontario Securities Commission ha dato voto favorevole. Ma se il Bitcoin raggiungesse un equilibrio regolamentare e il prezzo si si stabilizzasse, sarebbe ancora il Bitcoin? La regolamentazione del mercato rappresenta la principale minaccia per questo asset. A questo poi, si aggiunge la comparsa di altre monete alternative e la creazione di monete digitali da parte delle stesse banche centrali” dice Johnson.
Il Bitcoin può essere funzionale al tuo investimento pensionistico?
Il giudizio di Dan Kemp sulla possibilità di inserire la criptovaluta in un portafoglio pensionistico è netto. “Le attività che non sono vincolate nell'offerta e il cui valore non si basa sui fondamentali dovrebbero avere un prezzo di equilibrio pari a zero”, spiega. “E questo non è certamente un buon punto di partenza per inserirle in un portafoglio da cui un pensionato dipende per il proprio sostentamento. Dato che il Bitcoin non ha un flusso di cassa sottostante che possa essere analizzato, i suoi movimenti di prezzo sono simili a quelli che in statistica si chiama random walk (passeggiata casuale). Quindi per l’investitore medio, che non ha possibilità di manipolare il mercato, si tratta di vero e proprio gioco d’azzardo”.
Quindi, se stai considerando l’acquisto di una criptovaluta chiediti se ne hai bisogno e perché vuoi inserirla in portafoglio.
Domandati:
-Vedo del valore in quell’asset?
-Credo nella tecnologia sottostante?
-Penso che sia un biglietto della lotteria?
-Non preferirei un ETF acquistato su una piattaforma di trading tradizionale?
-Ma soprattutto: sono disposto a perdere tutto?
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