I fornitori di benchmark devono fare i conti con importanti obblighi di disclosure che sono entrati in vigore negli ultimi due anni. Tutto questo rientra nel più ampio Piano d'azione per la finanza sostenibile dell'UE, che mira a incanalare i flussi di capitale verso investimenti sostenibili, gestendo al meglio i rischi ESG. In breve, la normativa UE sui benchmark (UE 2016/2011) è stata modificata su due fronti.
In primo luogo, tutti i benchmark di investimento dovranno dichiarare se (e come) integrano criteri ESG nei loro processi. In secondo luogo, sono stati creati nuovi standard riguardanti i prodotti con emissioni di carbonio e sono stati definiti due tipi di benchmark sul clima che consentono agli investitori di capire meglio l'impatto in termini di emissioni dei propri investimenti.
Se, da un lato, gli aggiornamenti rappresentano sempre uno step auspicabile verso un universo d'investimento più sostenibile e trasparente, dall'altro comportano anche una serie di requisiti con cui i provider devono fare i conti.
Ecco una rapida panoramica dei cambiamenti chiave e di come Morningstar può essere d'aiuto.
Un giro di vite contro il greenwashing
Per migliorare la trasparenza in materia di rischi legati al clima e considerazioni ESG, così come per disincentivare il greenwashing, gli emittenti di benchmark devono aderire agli obblighi di disclosure ESG specifici stabiliti dalla Commissione europea. Il regolamento si applica a qualsiasi categoria di indici, ad eccezione dei benchmark su tassi d'interesse e valute.
A partire dal 30 aprile 2020, i provider di benchmark devono dichiarare in che modo gli elementi chiave della loro metodologia rispecchiano i fattori ESG per ogni benchmark o famiglia di benchmark. Per quelli che perseguono specificamente obiettivi ESG, devono dimostrare in che modo questi fattori si riflettono nel benchmark. Per quelli non focalizzati sugli ESG, i provider hanno invece l'opzione di non-disclosure, che richiede loro di dichiarare esplicitamente che non perseguono alcun obiettivo ESG.
Questi obblighi di disclosure in definitiva alzano l'asticella per i fornitori di benchmark, mettendo le considerazioni ESG in primo piano nelle decisioni e dando agli investitori una migliore comprensione di come i fornitori si confrontano con i loro obiettivi di sostenibilità, se ne hanno.
Due nuovi standard di settore
La Commissione europea ha anche introdotto due nuovi tipi di benchmark sul clima: l'EU Climate Transition Benchmark (EU CTB) e l'EU Paris-Aligned Benchmark (EU PAB).
I CTB e i PAB dell'UE definiscono entrambi nuovi criteri minimi per gli indici climatici, con parametri più severi per quelli in linea con l'accordo di Parigi. In questo modo, l'UE spera di fornire uno strumento standardizzato a supporto delle strategie di investimento a basse emissioni di carbonio.
Nel suo rapporto finale, il gruppo di esperti tecnici (TEG) ha definito gli standard tecnici minimi che ogni amministratore che intende commercializzare un benchmark sul clima è tenuto a rispettare. I benchmark conformi ai requisiti tecnici minimi potranno etichettarsi come EU Paris-Aligned Benchmark o EU Climate Transition Benchmark.
È stato anche annunciato che, a partire dal 1° gennaio 2022, i provider dei principali benchmark nell'UE dovranno fornire uno o più benchmark di transizione climatica.
Sicurezza di conformità
Di recente, Morningstar Indexes ha introdotto gli indici climatici UE Morningstar, che includono le varianti CTB e PAB. Gli indici integrano le Carbon Solutions di Sustainalytics e sono pienamente conformi ai requisiti normativi dei benchmark UE.
Gli indici possono essere utilizzati per guidare l'allocazione di asset strategica, come benchmark per strategie gestite attivamente o come base per creare prodotti investibili gestiti passivamente. Sustainalytics offrirà anche un pacchetto di informazioni contenenti i dati ESG, che si allinea ai requisiti normativi sul benchmark in termini di disclosure e standard minimi per i benchmark climatici.
Per saperne di più su benchmark climatici UE e disclosure ESG, come pure sulle soluzioni di Morningstar e Sustainalytics al riguardo, vi invitiamo a scaricare la nostra guida gratuita qui
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