Francesco Lavecchia: Benvenuti a Morningstar. Sono Francesco Lavecchia e oggi sono in compagnia di Johann Scholtz, analista azionario di Morningstar. Ciao Johann e grazie per essere qui.
Johann Scholtz: Ciao.
FL: Nei giorni scorsi molte banche europee hanno pubblicato le loro trimestrali. Come possiamo commentare lo stato di salute delle banche italiane che analizzi e quale pensi sia tra loro la meglio posizionata per cavalcare il rialzo dei tassi di interesse e la ripresa dell’economia in Italia?
JS: Tutte e tre le banche che analizzo hanno riportato buoni risultati e giudico molto positivamente il fatto che sia Intesa che Unicredit siano riuscite a ridurre sostanzialmente l’ammontare dei loro non performing loans (crediti insoluti), un fattore che negli ultimi anni ha calamitato non solo la nostra attenzione ma anche quella degli investitori. Crediamo che Intesa Sanpaolo sia ben posizionata per trarre il massimo vantaggio dal rialzo dei tassi di interesse e anche dalla ripresa dell’economia italiana. Intesa è focalizzata sul segmento retail che in genere beneficia maggiormente dell'aumento dei tassi di interesse. Il business di Intesa è sostanzialmente concentrato in Italia, mentre Unicredit ha una esposizione consistente anche fuori dai confini nazionali.
FL: Se prendiamo le azioni delle banche italiane che analizzi, vediamo che sono tutte scambiate a premio o in linea con il loro fair value. Puoi dirci quindi qual è il miglior titolo per un investitore in cerca di rendimento da cedola?
JS: Intesa Sanpaolo è la nostra preferita tra le banche italiane ed è anche uno dei titoli migliori in Europa, secondo Morningstar, in ottica di income investing. Intesa ha confermato il suo impegno a distribuire sotto forma di dividendo il 70% dei suoi utili e stimiamo che possa offrire agli azionisti un dividend yield atteso del 7%.
FL: Secondo il Financial Times, Unicredit è una delle banche europee più esposte alla Russia. Qual è secondo te la sua reale esposizione e quali sono i rischi che correrebbe in caso di sanzioni da parte dell'Unione europea?
JS: Abbiamo calcolato che la Russia ha pesato solo per il 3% sui ricavi di Unicredit nell’esercizio 2020/2021. Quindi un peso marginale. Le eventuali sanzioni contro la Russia avranno un impatto rilevante sulle attività di Unicredit nella regione, ma le ripercussioni sul gruppo nel suo complesso saranno di poco conto.
FL: Nei prossimi mesi e anni ci aspettiamo numerose nuove operazioni di fusione e acquisizione all'interno del settore. Quale banca pensi sarà più aggressiva e per quale obiettivo?
JS: Non ci stupirebbe vedere una nuova acquisizione da parte di Unicredit. La banca è stata associata a diverse operazioni di M&A nel recente passato. Noi preferiremmo che Unicredit rafforzasse la sua presenza in Italia e non ci stupirebbe una sua acquisizione nei segmenti dell’asset management e/o del wealth management.
FL: Bene, Johann, grazie per il tuo contributo. Sono Francesco Lavecchia per Morningstar. Grazie per la visione.
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