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Utility, in Europa il caro-bollette è un’occasione in Borsa?

I prezzi ai massimi storici delle materie prime energetiche, dicono gli analisti di Morningstar, faranno aumentare i guadagni delle aziende del settore. Meglio fare attenzione ai dividendi.  

Marco Caprotti 22/02/2022 | 12:12
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utility

Aumento dei prezzi delle materie prime energetiche; nervosismo del mercato per l'aumento dei tassi di interesse; crescita della concorrenza nelle rinnovabili; recrudescenza dei rischi geopolitici. Sono diversi i fattori che per i quali le utility europee dovrebbero essere nel radar degli investitori.  

L’indice Morningstar Europe Utility da inizio anno ha perso (in euro) il 6,7% (+6,4% nel 2021). Da gennaio il paniere dedicato al Vecchio continente ha segnato -6,9% (+24,9% l’anno scorso).

Indici Morningstar Europe e Europe Utility a confronto 

Fonte: Morningstar Direct

Le bollette aumentano
Il settore, intanto, è anche nelle agende dei politici, a causa dell’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche.

In Italia, secondo i dati dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) nel mercato all’ingrosso, cioè dove i produttori di energia, venditori sul mercato finale e clienti con grandi consumi energetici come le aziende possono comprare e vendere grossi quantitativi di energia, da gennaio a dicembre 2021 i prezzi mensili sono cresciuti di quasi il 500% per quanto riguarda il gas naturale e del 400% per l’energia elettrica. Nel primo trimestre del 2022, sempre secondo Arera, il prezzo del gas naturale aumenterà del 94% rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre l’aumento dell’energia elettrica sarà del 131%.

Per far fronte al caro bollette nei giorni scorsi il governo Draghi ha approvato un decreto che continene un provvedimento da quasi sei miliardi di euro che prevede l’azzeramento degli oneri di sistema sull’elettricità sia per le famiglie che per le imprese, la riduzione dell’Iva sul gas al 5%, la riduzione degli oneri sul gas, il rafforzamento del bonus sociale, il credito di imposta per le circa 4mila imprese energivore e per 1.000 società gasivore. Il decreto contiene anche lo stanziamento di fondi ai comuni per coprire gli extra-costi per le bollette e risorse ad hoc per gli impianti sportivi e le piscine. E’ previsto l’incremento della produzione nazionale di gas oltre a un pacchetto di norme per l’aumento e l’ottimizzazione dello stoccaggio.

In Spagna, a giugno, l’esecutivo ha proposto una tassa una tantum per le aziende che producono energia con un massiccio utilizzo di carbone i cui proventi dovevano essere utilizzati per aiutare imprese e famiglie ad affrontare l’aumento dei costi energetici. Il provvedimento ha subito poi una serie di emendamenti che ne hanno vanificato l’efficacia.

“Il lato positivo dei prezzi ai massimi storici è che questa situazione dovrebbe sostenere i profitti dei produttori di energia, mentre l'accelerazione verso la transizione energetica offre opportunità di investimento”, spiega Tancrede Fulop, analista di Morningstar. “A questo si aggiungono le opportunità offerte dal recovery plan e il rimbalzo della produzione industriale. Nel complesso, prevediamo una crescita media dei guadagni del 6,5% nei prossimi cinque anni”.

Attenti ai dividendi
Un elemento da prendere in considerazione quando si parla di utility sono i dividendi, visto che il settore è considerato uno di quelli da tenere d’occhio quando si parla di income investing. Ma è davvero così?

“L'ondata di tagli e cancellazioni dei dividendi da parte delle utility europee che si è vista nella primavera del 2020 a seguito della pandemia ha ricordato agli investitori la mancanza di affidabilità che hanno queste cedole in tempi difficili”, dice Fulop. “La media del 4,3% che offrono questi titoli è leggermente inferiore a quella storica del 4,7%, anche se danno un premio  elevato rispetto ai rendimenti dei titoli di Stato.  In media, prevediamo un crescita annua del dividendo delle utility del 4,3% fino al 2025. Tuttavia ci aspettiamo che alcune aziende taglino la cedola”.

Rendimenti dividendi utility e titoli di stato a confronto
divideni

 Fonte: Morningstar Direct

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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