Il 2021 è stato l’anno delle Small cap in Italia. Le società a bassa capitalizzazione di mercato quotate sui listini di Piazza Affari hanno largamente sovraperformato le Blue chip, come testimonia il risultato dell’indice Ftse Italy Small Cap che ha chiuso l’anno solare a +35,41%, quasi 1000 punti base in più rispetto al Ftse Mib. Il dato italiano, tuttavia, non è in linea con l’andamento del mercato azionario del Vecchio continente, nel quale il segmento Large cap ha prevalso di misura lo scorso anno grazie soprattutto al buon andamento dei titoli Value (leggi il Barometro del mercato europeo).
Tra i titoli Small cap che nel 2021 hanno performato, all’interno del paniere dell’indice Morningstar Italy, ci sono società che hanno visto salire la propria capitalizzazione di mercato di quasi il 200%, come Digital Value, e altre che sono cresciute ben oltre il 100% come El.En., Maire Tecnimont SpA, Sanlorenzo SpA e Salcef Group SpA.
Figura 1: Le 10 Small cap che hanno guadagnato di più nel 2021
In questa occasione faremo un focus su quelle società la cui corsa nel 2021 è stata sostenuta dal miglioramento dei conti aziendali.
Digital Value
Digital Value, ad esempio, ha registrato nel 2020 una crescita dei ricavi del 21% che ha permesso di far salire gli utili del 26% rispetto all’anno precedente. I fondamentali del gruppo sono solidi, come testimonia un progresso medio del fatturato e degli utili rispettivamente del 30% e del 20% negli ultimi tre esercizi (ultimo annual report pubblicato relativo all’esercizio 2020) e un bilancio solido, con un rapporto Attività Correnti/Passività Correnti che nell’ultimo anno è salito dal 98% al 112%.
Digital Value S.p.A è il risultato del processo di integrazione delle società Italware S.r.l e ITD Solutions S.p.A., entrambe nel settore Technology & Service Solutions, e svolge attività di ricerca, progettazione, sviluppo e commercializzazione di soluzioni e servizi di Information and Communications Technology per la digitalizzazione di grandi aziende nei settori delle telecomunicazioni, trasporti, utilities, finanza, e della Pubblica Amministrazione. Digital Value opera in un’industria, come quella dell’Information Technology, che in Italia cresce a tassi superiori a quelli del Pil del paese e che nel 2020 ha registrato solo una piccola flessione (-0,5%) contro il -9,5% registrato dall’economia del Paese. Inoltre, il management dell’azienda stima che dal 2021 al 2023 il mercato registrerà un’espansione media del 5%, in aumento rispetto al ritmo tenuto nei precedenti due anni (2%).
Sanlorenzo
Il gruppo Sanlorenzo è attivo nella progettazione, produzione e commercializzazione di yacht, superyacht e sport utility yacht e nell’offerta di servizi di manutenzione e restyling. L’azienda ha una presenza globale. Il suo mercato principale è il Vecchio continente, che rappresenta il 50% delle sue vendite, ma ricava quote significative del fatturato anche in Medio Oriente, Americhe e Asia Pacifico, il cui peso è salito dal 16% al 22,7% nel 2020.
Nonostante nell’ultimo anno i ricavi siano rimasti sostanzialmente piatti rispetto all’anno precedente, a causa del periodo di lockdown che ha ridotto il valore degli ordini, il risultato operativo e l’utile d’esercizio sono saliti rispettivamente del 13% e del 28%. Inoltre, i numeri degli ultimi cinque anni indicano una crescita del fatturato e degli utili superiore al 100% a fronte di una gestione finanziaria in ordine, come testimonia il rapporto Attività correnti/Passività correnti di 1,3 e una liquidità di cassa di quasi 100 milioni di euro.
Danieli & C. Officine Meccaniche
Danieli & C. Officine Meccaniche è uno dei leader a livello mondiale nella produzione di impianti e macchinari innovativi per le industrie del ferro e dell’acciaio. L’azienda ricava il 50% circa del suo fatturato in Europa, mentre la restante metà è divisa più o meno equamente tra Americhe, Medio Oriente e Sud Est asiatico.
I numeri del gruppo indicano una crescita dei ricavi e degli utili rispettivamente del 27% e del 29% nell’esercizio economico 2020/2021. Il trend degli ultimi tre anni, inoltre, evidenzia un progresso medio del fatturato del 5% e dell’11% per quanto riguarda i profitti. La maggiore crescita degli utili rispetto alle vendite si è tradotta nell’espansione del margine netto dal 2,8% del 2018 all’attuale 4%. I progressi relativi al fatturato e alla profittabilità si sono accompagnati a una gestione finanziaria oculata: il rapporto tra attività e passività correnti si è mantenuto costantemente attorno a 1,4 negli ultimi cinque anni e la leva finanziaria non ha mai superato quota tre. Il management ha fissato l’obiettivo di chiudere l’esercizio 2022/2023 con un fatturato di 4 miliardi di euro che segnerebbe un progresso di oltre il 30% rispetto al risultato realizzato nel 2020/2021.
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