Ricavi in calo per Stellantis nel secondo semestre, ma il miglioramento delle aspettative future su vendite e margini di profitto ha fatto salire a 33 euro il fair value del titolo che ora è scambiato sul mercato a un tasso di sconto di circa il 50% (alla chiusura del 23 febbraio 2022).
L’azienda ha registrato un fatturato di 76,8 miliardi di euro nel secondo semestre, in calo del 7% rispetto agli 82,2 miliardi dell’anno precedente, ma superiore del 6% al consensus del mercato. La contrazione dei volumi, anche a causa della crisi nel mercato dei chip, ha contribuito negativamente per 18 punti percentuali al calo dei ricavi, mentre il miglioramento del price-mix ha avuto un effetto positivo per 11 punti percentuali. Questo spiega perché il calo del fatturato è stato significativamente minore rispetto a quello dei volumi di produzione, pari al 22% rispetto allo stesso periodo del 2021.
La perdita in termini di volumi e l'aumento dei costi delle materie prime sono stati più che compensati dall’incremento medio dei prezzi e dalle sinergie generate dalla fusione tra FCA e Peugeot e questo si è tradotto in un miglioramento del margine operativo dal 10,3% al 12,2%. Il management ha rivisto le guidance per il 2022 in ottica più conservativa, anche alla luce degli effetti persistenti della crisi dei chip, e ora prevede un aumento dei volumi tra il 2% e il 3% nella maggior parte delle sue regioni, un margine operativo a due cifre e un free cash flow positivo. Le nostre stime per la fine dell’esercizio in corso, invece, indicano ricavi a quota 168 miliardi di euro (in aumento rispetto ai 160 miliardi previsti in precedenza) e un margine operativo in saluta al 10% (dall’8,6%) per effetto della revisione dei prezzi e della riduzione dei costi (report aggiornato al 22 febbraio).
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