Chi sarà il più colpito dalle sanzioni contro la Russia?

Attraverso l’analisi della Revenue Exposure di Morningstar abbiamo individuato i Paesi e i settori maggiormente esposti alle conseguenze economiche del conflitto.

Fernando Luque 28/02/2022 | 18:24
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russia

Quali paesi e industrie saranno maggiormente colpiti dalle sanzioni imposte alla Russia per il suo attacco all'Ucraina.

Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda attraverso l’utilizzo dell’analisi Revenue Exposure, uno strumento di Morningstar Direct che misura la percentuale di ricavi prodotta in un determinato paese o in una specifica regione.

I numeri di questo report (Figura 1) ci dicono che il 70% delle entrate delle società inserite nel paniere dell'indice Morningstar Russia è prodotto sul mercato interno e solo il 30% deriva dall'estero. In base a quest’analisi il paese più esposto alle sanzioni russe sarebbe la Turchia, le cui aziende ricavano il 2,8% del proprio fatturato in Russia, seguita dall'Italia (2,4%) e dalla Francia (2,3%).

Figura 1: I paesi più esposti alla Russia

Revenue Exposure

Fonte dati: Morningstar Direct 

 

Facendo l'esercizio inverso, per vedere in quali paesi le società russe generano i loro ricavi (Figura 2), notiamo come la Svizzera sia il mercato da cui le aziende russe dipendono maggiormente, seguita da Cina e Stati Uniti. 

 

Figura 2: I paesi in cui le aziende russe producono il loro fatturato

Revenue Exposure

Fonte: Morningstar Direct

 

I settori a livello globale più esposti alla Russia (Figura 3) non sono solo quelli legati al gas e al petrolio, ma anche l’industria della siderurgia e della carta.

 

Figura 3: I settori maggiormente esposti alla Russia

Revenue Exposure

Fonte: Morningstar Direct

 

Le aziende italiane più esposte alla Russia
Da uno studio di Intesa Sanpaolo sulle società coperte dai suoi analisti si nota come i settori maggiormente esposti a eventuali sanzioni ai danni della Russia siano quelli dell’energia e dei beni di consumo.

Maire Tecnimont, la società italiana che fornisce servizi e prodotti di ingegneria e costruzione per le industrie dell’oil&gas e della green energy, è esposta per il 25% del suo fatturato per via di una controllata del gruppo operativa nel paese. Inoltre, il management ha precisato che il 17% dell’attuale portafoglio ordini (pari a circa 1,5 miliardi di euro) si riferisce alla Russia. Sempre nel settore energy, Eni ha invece un’esposizione minima pari al 2% del suo giro d’affari complessivo.

All’interno del comparto beni di consumo, le aziende maggiormente esposte al mercato russo sono quelle del lusso e dell’abbigliamento retail. Geox, ad esempio, produce nella regione l’8% del suo fatturato, più indietro ci sono Brunello Cucinelli con il 5%, Moncler, Aeffe e Safilo con il 2% circa, mentre ancora più marginale è il peso della Russia sul giro d’affari di Tod’s e Ferragamo. Tra le altre industrie del settore consumer goods è da sottolineare l’esposizione del 6% di De’Longhi e quella del 3% di Davide Campari.

Tra i manifatturieri, la Buzzi Unicem, azienda attiva nella produzione di cemento e calcestruzzo, genera il 10% dei suoi ricavi e del suo reddito operativo in Russia, LU-VE, società che produce prodotti per la refrigerazione e il condizionamento, è esposta per il 7,6% del suo fatturato, mentre il peso della Russa sul totale dei ricavi di Pirelli non supera il 3%. Tra i farmaceutici, invece, Recordati è la più vulnerabile in caso di sanzioni economiche verso Mosca dato il peso del 4,5% che il paese rappresenta sul suo giro d’affari complessivo.

Ha contribuito all’articolo Francesco Lavecchia, Editor di Morningstar.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Aeffe SpA0,87 EUR-0,46
Brunello Cucinelli SpA105,00 EUR1,45Rating
Buzzi Unicem SpA36,34 EUR-0,22
Davide Campari-Milano NV Az nom Post Frazionamento6,01 EUR-1,28Rating
De'Longhi SPA29,66 EUR1,64
Eni SpA12,72 EUR-0,45Rating
Geox SpA0,53 EUR-1,30
LU-VE SpA27,80 EUR-1,94
Maire Tecnimont SpA Az nom post raggruppamento8,14 EUR2,52
Moncler SpA50,40 EUR0,76Rating
Pirelli & C SpA Ordinary Shares5,52 EUR0,73
Recordati SpA Az nom Post raggruppamento50,40 EUR0,10
Safilo Group SpA Az nom Post raggruppamento0,91 EUR0,22
Salvatore Ferragamo SpA6,72 EUR1,05Rating
Tod's SpA  

Info autore

Fernando Luque

Fernando Luque  es el Senior Financial Editor de www.morningstar.es

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