A cinque anni da quando una serie di casi di molestie sessuali e abusi hanno riacceso il Movimento #MeToo e infiammato il dibattito sulle molestie sul posto di lavoro, le aziende continuano a far fronte a controversie di questo tipo, con conseguenti rischi per le loro attività.
Le molestie sessuali sono sempre state un problema sul posto di lavoro, ma la situazione è esplosa nell'ottobre 2017 quando i media hanno annunciato che decine di donne avevano accusato il produttore cinematografico, Harvey Weinstein, di stupro, molestie sessuali e abusi per oltre 30 anni. Weinstein è stato licenziato dalla società che aveva fondato, processato e nel 2020 condannato a 23 anni di prigione.
L'arresto di Weinstein ha galvanizzato il movimento #MeToo, originariamente iniziato dall'attivista newyorkese, Tarana Burke nel 2006, spingendo le donne a condividere le proprie esperienze di stupro e abuso sessuale. Alcune, per farlo, hanno rotto gli accordi di non divulgazione con le proprie aziende.
#MeToo e la Corporate America
La ricaduta è stata immediata quando le rivelazioni di #MeToo hanno colpito la Corporate America.
- A fine ottobre 2017 è uscita la notizia che Fidelity Investments aveva licenziato due gestori dopo che erano stati accusati di comportamenti inappropriati. L'azienda ha tolleranza-zero per le molestie, ha detto il CEO, Abby Johnson, ai suoi dipendenti in un messaggio video.
- Le azioni di Guess (GES) sono crollate nel febbraio 2018 dopo la notizia che il co-fondatore, Paul Marciano, era stato accusato di molestie sessuali ai dipendenti.
- Nel gennaio 2018, le azioni di Wynn Resorts (WYNN) sono scese rapidamente dopo che un rapporto del Wall Street Journal ha rivelato le accuse di molestie da parte del fondatore e CEO, Steve Wynn.
- Ad Alphabet (GOOG), circa 20 mila dipendenti di Google in 50 città hanno promosso una protesta nel 2018 contro le molestie sessuali, chiedendo che l'azienda mettesse in atto azioni per porre fine a questi casi.
Le molestie sessuali sul luogo di lavoro sono ancora un problema, ma la situazione sta migliorando, grazie anche ai provvedimenti legislativi. Inoltre, sempre più aziende stanno aumentando il numero di leader femminili e adottando politiche per la parità di genere e l’inclusione. La tabella qui sotto mostra le imprese che Equileap, specializzata in ricerche sul tema, considera le più virtuose per quanto riguarda la gender equality. Tra queste ci sono il gigante della pubblicità WPP (WPP) nel Regno Unito, General Motors (GM) negli Stati Uniti ed Enel (ENEL) in Italia.
Gli azionisti hanno avuto un ruolo importante nello spingere le aziende ad adottare politiche di genere più inclusive.
Le migliori aziende globali per diversità di genere
I costi delle cattive condotte
Quando è emersa la prova che molestie e abusi possono compromettere la produttività di un’azienda, la sua redditività e i corsi delle azioni, le imprese ne hanno preso atto.
Secondo uno studio condotto dal professor Shiu-Yik Au dell’Università di Manitoba, le società con alti livelli di controversie per molestie sessuali mostrano un calo della produttività che impatta la redditività, il costo del lavoro e i prezzi delle azioni.
In effetti, le aziende che sono nel 2% più alto per il numero di denunce per molestie sessuali hanno visto un calo del 4% del rendimento sul totale dell’attivo (ROA), dell'11% di quello sul capitale proprio (ROE) e un aumento del 7% del costo del lavoro nei cinque anni successivi a quello in cui le molestie sessuali sono diventate un problema.
“Questi risultati indicano che le molestie sessuali hanno un effetto altamente dannoso sul valore dell'azienda e che la segnalazione volontaria dei dipendenti può essere un valido meccanismo di denuncia, quando le aziende sono poco propense a renderle note", secondo il rapporto.
Le aziende si sono mosse per rafforzare la tutela dei dipendenti, aggiornando le politiche relative alle cattive condotte sessuali.
I consigli di amministrazione hanno iniziato a stipulare contratti di lavoro che danno loro una maggiore discrezione per licenziare i dirigenti per molestie sessuali, discriminazione e altre violazioni delle politiche aziendali, come documentato da uno studio condotto da Rachel Arnow-Richman dell'Università della Florida Levin College of Law.
Oggi le molestie sessuali sono viste “come una violazione dei diritti civili che merita un’ampia attenzione”, ha detto Dieter Waizenegger, direttore esecutivo del SOC Investment Group, che conduce iniziative di corporate governance per conto dei fondi pensione statunitensi. “Le norme culturali sono cambiate drasticamente, poiché le vittime hanno iniziato a parlare, a fare nomi e a esporsi”, ha detto. "Ci sono più rischi per i colpevoli, in particolare se sono in posizioni di vertice. Vogliamo assicurarci che questa trasparenza continui”.
Gli azionisti sono scesi in campo
Il ruolo degli azionisti è stato importante, soprattutto del movimento verso lo stakeholder capitalism, che considera fondamentale trattare equamente non solo gli azionisti, ma anche i dipendenti, i fornitori, i clienti, e le comunità locali, per creare valore nel lungo termine.
Gli azionisti hanno organizzato campagne per la parità salariale e la trasparenza delle politiche di genere. Altri investitori hanno incoraggiato le aziende a fare report su queste tematiche e informare su come avrebbero realizzato i loro impegni per migliorare le condizioni femminili.
Per esempio, Arjuna Capital, specializzato in impact investing, ha fatto pressione su Microsoft (MSFT) e su una serie di aziende della lista Fortune 500 perché facessero disclosure sulle loro politiche in tema di molestie sessuali e del loro monitoraggio. Arjuna ha promosso il tema della parità salariale e della trasparenza.
State Street (STT), che ha quasi 4 mila miliardi di dollari in gestione, ha recentemente detto che voterà contro gli amministratori delle società dell’S&P 500 che non renderanno pubblico il report EEO-1 (documento obbligatorio per le più grandi società americane che contiene informazioni sulla forza lavoro). Secondo i ricercatori di Just Capital, circa il 55% delle aziende dell’indice Russell 1000 ora rivela dati razziali ed etnici sui dipendenti. Nel 2021, il 94% degli azionisti di IBM (IBM) ha approvato una risoluzione per chiedere all’azienda di rendere noti gli sforzi in tema di diversità, equità e inclusione.
I consigli di amministrazione hanno anche iniziato a creare un collegamento tra i compensi dei dirigenti e i fattori ambientali, sociali e di governance, compreso il modo in cui le aziende trattano i dipendenti.
Il problema esiste ancora
Dopo che il Wall Street Journal ha riportato nel novembre 2021 che l'amministratore delegato di Activision Blizzard (ATVI), Bobby Kotick aveva nascosto le denunce di molestie sessuali e stupri nella sua azienda, gli investitori hanno chiesto che fosse rimosso. Le azioni hanno preso una batosta, che hanno reso l'azienda un obiettivo di acquisizione per Microsoft. L'analista senior di Morningstar, Neil Macker, non si aspetta che Kotick rimanga nella sua posizione per più di qualche mese dopo che l'affare sarà completato nel 2023. Oggi, i regolatori federali e statali stanno indagando su come Activision abbia gestito le denunce di cattiva condotta.
Microsoft sta rivedendo le sue politiche sulle molestie sessuali e le discriminazioni di genere dopo le notizie che il fondatore, Bill Gates, avrebbe avuto relazioni inappropriate con i dipendenti. Quasi l'80% degli azionisti ha votato recentemente per una revisione delle politiche di Microsoft per proteggere i lavoratori dagli abusi.
McDonald's (MCD) è stato oggetto di numerose cause per molestie e denunce da parte della Commissione statunitense per le pari opportunità (EEOC). Nel settembre 2021, l'EEOC ha citato in giudizio AMTCR, che gestiva più di 20 ristoranti McDonald's in Nevada, Arizona e California, e ha accusato il proprietario del franchising di consentire molestie sul luogo di lavoro. Un mese dopo, i lavoratori di McDonald's hanno scioperato nei ristoranti di 12 città degli Stati Uniti per protestare. Inoltre, la società ha licenziato il suo amministratore delegato, Steve Easterbrook, nel 2019 dopo aver appreso che aveva una relazione inappropriata con una dipendente.
Nel 2020, il 51% delle aziende a livello globale non aveva ancora pubblicato una politica contro le molestie sessuali, secondo il 2021 Gender Equality Global Report and Ranking pubblicato da Equileap. La Spagna è leader nella disclosure su questo tema, con il 73% delle aziende che hanno una politica contro le molestie sessuali, seguita da Francia, Italia e Canada. Agli ultimi posti si trovano Hong Kong, Singapore, Svezia, Regno Unito e Australia.
Le società con/senza politiche in tema di abusi sessuali per Paese
"Il fatto che solo cinque aziende su dieci a livello globale pubblichino politiche sulle molestie sessuali significa che si potrebbe fare molto di più in oltre la metà delle società analizzate, che nel complesso impiegano 98 milioni di persone", ha detto Diana van Maasdijk, CEO di Equileap.
La via da seguire
I problemi per le donne sono anche altri. Secondo la ricerca Morningstar, le retribuzioni femminili delle top manager nelle più grandi aziende statunitensi ernoa di 75 centesimi per ogni dollaro guadagnato dagli uomini nel 2020, in calo dagli 88 centesimi del 2018. E’ il livello più basso dal 2012.
Il divario salariale tra donne e uomini si allarga
Parte della differenza di retribuzione ha a che fare con l'aumento dei compensi basati sulle azioni per i dirigenti, la maggior parte dei quali sono uomini. Le donne stanno facendo progressi minimi nell’ottenere posizioni di vertice: solo il 16% dei dirigenti delle aziende che compongono l’S&P 500 era donna nel 2020, dal 9% nel 2012.
"Dovremo aspettare fino al 2060 per raggiungere la parità all'attuale ritmo di progresso", ha detto Jackie Cook, direttore di stewardship presso Sustainalytics (Morningstar).
Numero di donne nelle posizioni di vertice
La condizione generale delle donne che lavorano è peggiorata con la pandemia. Secondo una ricerca di McKinsey, sono state 1,8 volte più vulnerabili degli uomini alle ricadute del Covid-19. Il 54% dei posti di lavoro persi negli Stati Uniti era delle donne, nonostante costituiscano solo il 38% degli occupati.
La stagione delle assemblee negli Usa
Con l'inizio della stagione delle assemblee negli Usa, gli azionisti continueranno a far sentire la loro voce. Il 4 marzo, Apple (AAPL) deve far fronte alle risoluzioni degli azionisti in tema di disuguaglianza salariale di genere e razziale, alla richiesta di esecuzione di un’ispezione di terzi per analizzare e migliorare l'impatto dell'azienda sui diritti civili, e a quella per riferire sui potenziali rischi legati al suo uso di clausole di non divulgazione dei casi di abusi e discriminazioni.
Più tardi quest'anno, toccherà a Tesla (TSLA) affrontare gli azionisti sul tema. L'anno scorso è stata condannata dalla giuria federale in California a pagare 136,9 milioni di dollari a un dipendente che ha detto di essere stato vittima di abusi razzisti nello stabilimento di Fremont tra il 2015 e il 2016. La California ha anche citato in giudizio il produttore di auto elettriche per presunta discriminazione razziale e molestie, a seguito di denunce da parte dei lavoratori che sono stati obiettivo di discriminazioni. L'anno scorso, Nia Impact Capital ha proposto che Tesla riferisca sul suo uso dell'arbitrato obbligatorio, che limita la possibilità di portare le cause in tribunale, ottenendo il 46,4% di consensi all’assemblea annuale. Inoltre, è passata un'altra proposta che chiedeva a Tesla di fornire più dati sui suoi sforzi su diversità, equità e inclusione, nella convinzione che una maggiore diversità aiuterà la società a rimanere competitiva e innovativa. Quest'anno, grazie alla legislazione federale Nia prevede di proporre una nuova risoluzione sulle molestie razziali.
Ha collaborato Leslie Norton, Editorial Director, Sustainability di Morningstar.
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