In tempi di guerra e di inflazione crescente il Giappone può rinverdire la sua fama di porto sicuro per gli investitori? Dal punto di vista dei corsi azionari, l’equity del paese non sta andando bene.
L’indice Morningstar Japan da inizio anno ha perso il 7,9% (fino al 15 marzo e in euro. -8,8% in yen) mentre dal 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha segnato -3,3%. Da gennaio, il paniere Global markets è sceso dell’8,3% (invariato dall’inizio del conflitto).
Indici Morningstar Japan e Global Markets a confronto
Dati in euro
Fonte: Morningstar Direct
Dal punto di vista delle valutazioni di Borsa, attualmente secondo il Morningstar Global Market Barometer, l’azionario nipponico è sottovalutato del 18% rispetto al rapporto Price/Fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in yen aggiornato al 15 marzo 2022).
“Il mercato azionario giapponese ha una situazione molto interessante tra i mercati sviluppati, sia se guardiamo alle valutazioni di Borsa che al livello di indebitamento aziendale”, spiega Marcel Zimmermann, gestore del fondo Lemanik Asian Opportunity di Lemanik. “Il basso indebitamento dà alle aziende più spazio per gestire momenti di stress finanziario o geopolitico. In questo contesto incerto, un basso valore delle azioni e un modesto indebitamento sono dei criteri molto utili per valutare le aziende”.
Inflazione e crescita
Per quanto riguarda il carovita la situazione è delicata. “L'inflazione nel 2021 è stata contenuta, principalmente a causa della ricomposizione del paniere dei consumi del Giappone insieme alle politiche governative per ridurre le tariffe delle compagnie telefoniche”, spiega Jun Yamamoto, Portfolio Manager di PIMCO. “Guardando al futuro, il Giappone potrebbe affrontare una certa pressione inflazionistica dovuta all'indebolimento dello yen e all'aumento dei prezzi delle materie prime, che potrebbero spingere l'indice dei prezzi oltre l'1% entro la metà del 2022. Tuttavia, dato il nostro scenario di base che prevede una crescita salariale limitata, è improbabile che la sola inflazione spinta dai costi sia sostenibile. Inoltre, non ci aspettiamo che l'aumento del caro-vita porti a una significativa azione di politica monetaria quest’anno”.
Per l’anno fiscale che termina con la fine di marzo, la Banca centrale giapponese prevede un livello generale dei prezzi invariato e l’inflazione dovrebbe restare inferiore all’obiettivo del 2% nel breve periodo. Nelle sue più recenti prospettive trimestrali, l’istituto ha rivisto al rialzo le sue previsioni sull’inflazione per l’anno fiscale che inizia in aprile, portandole al 2,2% dalla sua precedente stima dello 0,9%.
Sul fronte della crescita economica, il Pil relativo al quarto trimestre del 2021 è stato rivisto al ribasso dalla governo: da una crescita annualizzata pari a +5,4% risultata nel dato preliminare si è arrivati a un'espansione pari a +4,6%. Il dato è stato peggiore in modo significativo rispetto al +5,6% previsto dagli economisti. Su base trimestrale, l'economia del paese è cresciuta dell'1,1%, meno del +1,4% atteso.
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