Mentre i mercati emergenti globali, per non parlare di quelli dell’est Europa, crollano nel pieno della guerra fra Russia e Ucraina, l’America latina corre. A questo punto è lecito chiedersi se lo stato di forma dell’area Latam sia destinato a durare.
L’indice Morningstar Global Emerging Markets da inizio anno (fino al 22 marzo e in euro) ha perso più del 4%. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina (24 febbraio) il paniere è sceso di quasi il 3%.
Il benchmark relativo alle parti emergenti dell’Europa, da parte sua, riflette tutte le preoccupazioni degli investitori per gli effetti economici della guerra. Da gennaio si è lasciato per strada più del 74% mentre, dallo scoppio delle ostilità, ha segnato -70% circa.
In questo quadro, l’indice relativo alla emerging America ha fatto vedere un altro panorama. Il paniere dall’inizio della guerra è salito di più del 10%, portando a +24,5% la performance da inizio anno.
La fotografia è molto diversa da quella scattata nel 2021, quando l’azionario dell’europa emergente ha guadagnato il 25,6%, quello globale il 7,3% e quello Latam ha perso quasi il 3%.
Andamento indici Morningstar EM
Dati in euro
Fonte: Morningstar Direct
Gli effetti della guerra
Una spiegazione della forza dell’America latina in questo momento è legata all’effetto che gli eventi in Ucraina possono avere sull'aumento dei prezzi globali delle materie prime. “Valutazioni nettamente più alte per l'energia, i metalli e il cibo possono avvantaggiare gli esportatori di commodity dell'America Latina, come Brasile e Colombia”, dice Michael Heydt, Senior Vice President dell’agenzia di analisi sul credito DBRS Morningstar.
L'impatto è meno chiaro per gli altri Stati. “L'Argentina potrebbe guadagnare dai prezzi più elevati della soia, ma dovrà anche affrontare maggiori costi di importazione di energia”, dice Heydt. “Inoltre, c'è molta incertezza su come il conflitto in Ucraina si evolverà. L'escalation delle tensioni potrebbe portare a una volatilità dei flussi di capitale e a un indebolimento globale della domanda, che fungerebbe da ulteriore vento contrario alla crescita per la regione”.
Al netto di quello che sta accadendo in Ucraina, secondo DBRS Morningstar la maggior parte delle economie latinoamericane è entrata nel 2022 con pochissimo slancio. “Il Brasile dovrebbe crescere solo dello 0,3% quest’anno”, dice Heydt. “Colombia e Argentina avranno un Pil annuale relativamente più forte, ma deriverà dalla spinta creata l’anno scorso e non da quello che riusciranno a fare nel 2022. Per Messico e Uruguay ci aspettiamo una crescita moderata”.
Un vento contrario significativo è l'inflazione elevata. Con i prezzi che crescono più velocemente dei salari, nelle famiglie il potere d'acquisto probabilmente ristagnerà o diminuirà. “In quasi tutti i paesi della regione l'inflazione è ben al di sopra dei target previsti dalle rispettive banche centrali e questa situazione dovrebbe rimanere tale per tutto l’anno”, dice Heydt.
Anche l'inasprimento delle politiche monetarie potrebbe fare da freno. Ad esempio, la Banca centrale brasiliana ha rapidamente cambiato politica monetaria, con un aumento del tasso ufficiale reale di quasi sei punti percentuali nel 2021. “Il ciclo di inasprimento dovrebbe continuare nelle maggiori economie della regione quest'anno”, dice Heydt.
I rialzi dei tassi nel 2021 e quelli attesi nel 2022
Fonte: Instituto Nacional de Estadística y Censos; Instituto Brasileiro de Geografia e Estatística; Departamento Administrativo Nacional de Estadísticas; Instituto Nacional de Estadística Geografía e Informática; Banco Central del Uruguay; IMF; BCB; IBGE; BANREP/H; DANE; BMEX; INEGI; BCU; INEU;DBRS Morningstar calculations. Note: 2022 GDP growth based on IMF projections, except Uruguay which is based on the median GDP growth forecast from a BCU market expectations survey (February 2022).
Crescita debole
E mentre le economie latinoamericane cercano di superare la pandemia, le debolezze strutturali preesistenti al Coronavirus potrebbero riemergere. In primo luogo, le prospettive di crescita a medio termine sono deboli rispetto a quelle di altre zone emergenti.
Crescita del Pil EM a confronto
Fonte: IMF World Economic Outlook; DBRS Morningstar calculations. Note: Argentina's post-2022 fiscal adjustment is based on DBRS Morningstar assumptions that the debt-stabilizing primary surplus is 1.0% of GDP and structural in nature, although this estimate is subject to significant uncertainty.
Argentina, Messico, Brasile e Uruguay, secondo l’analisi di DBRS Morningstar, hanno un tasso di crescita potenziale di circa il 2%. La Colombia se la cava leggermente meglio, con una crescita potenziale stimata del 3,5%. “Il mix formato da bassi investimenti, alti costi aziendali, scarsa competitività e, in alcuni casi, forti problemi di governance spiegano l'anemica prospettiva di crescita della regione”, conclude Heydt.
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