Mentre i mercati azionari mondiali, a un mese dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, sembrano aver assorbito bene l’impatto del conflitto, l’equity italiano arranca.
L’indice Morningstar Italy in un mese (fino al 23 marzo e in euro) ha perso il 6,9%, portando a -10,9% la performance da inizio anno (+25,5% nel 2021).
Il paniere Global markets in quattro settimane ha guadagnato il 5,6%. Da gennaio è sceso del 3,7% (+26,7% l’anno scorso).
Indici Morningstar Italy e Global Markets a confronto dal 2021
Dati in euro
Fonte: Morningstar Direct
Secondo il Global Market Barometer di Morningstar, il mercato azionario italiano a questo punto è sottovalutato del 18% rispetto al fair value (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dato in euro, al 22 marzo 2022).
“L’attuale situazione in Ucraina rappresenta una minaccia per la crescita del Pil”, spiega una nota firmata da Alberto Fadelli e Matteo Fava, rispettivamente Head Chief Investment Office Italy e Investment Officer Italy di Deutsche Bank (DB). “Parlando di fonti energetiche, i recenti avvenimenti riguardanti il conflitto mettono in pericolo l’approvvigionamento ella Penisola”. Secondo i dati IEA (International Energy Agency), l’Europa (nel 2019) dipende dal gas per il 25,66% del totale delle fonti energetiche, mentre l’Italia è più dipendente dal gas naturale, anche per l’assenza del nucleare, con una quota pari al 43,35% nel 2020. Di questo, secondo i dati Eurostat, oltre il 43% proviene dalla Russia.
Un impatto positivo sulla crescita dell’Italia (e dell’Europa più in generale) è atteso dall’attuazione del pacchetto NextGen EU. Per accedere alla prima tranche di risorse, devono essere raggiunti 45 obiettivi, che vanno dalla riforma della pubblica amministrazione al potenziamento del quadro di revisione della spesa e alle regole sugli appalti.
“A condizione che le riforme e gli altri obiettivi siano raggiunti nei termini previsti, il sostegno all’attività economica previsto dal piano ammonterebbe a cinque punti percentuali cumulati di Pil nel quadriennio 2021-2024, con effetti benefici sugli investimenti che potrebbero espandersi in ragione del 5% annuo nel triennio 2022-2024”, dice il report di DB.
Per quanto riguarda il Pil italiano, le stime dell’agenzia di rating creditizio DBRS Morningstar parlano di una crescita del 3,4% nel 2022 (con una limatura dello 0,8% rispetto alle stime elaborate a dicembre) e del +2,1% nel 2023 (+0,1%).
Inflazione
“L’inflazione rimane un problema, visti gli aumenti dei prezzi dell’energia e altre difficoltàlegate alle supply chain”, spiega la nota di Deutsche Bank.
Sul fronte del carovita, l'Istat ha comunicato che nel mese di febbraio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo (al lordo dei tabacchi) ha registrato un aumento dello 0,9% su base mensile e una crescita del 5,7% su base annua (dal +4,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare. L’ulteriore e marcata accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente regolamentata (stabili a +94,6%).
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