Le urne premiano Emmanuel Macron e le Borse europee tirano un sospiro di sollievo. Il clima sui listini del Vecchio continente è quello di scampato pericolo, perché la vittoria della candidata di estrema destra, Marine Le Pen, avrebbe probabilmente alimentato i timori di una crescita del sentimento antieuropeista in un momento, come questo, in cui invece i paesi dell’Ue hanno dimostrato una compattezza mai vista prima d’ora.
Il presidente uscente ha vinto con il 58,5% dei consensi. Il risultato elettorale è andato oltre le attese dei sondaggi, che pure davano vincitore Emmanuel Macron, ma è stato significativamente inferiore rispetto alle politiche del 2017, quando le preferenze per il capo dell’Eliseo raggiunsero il 66%.
“La rielezione di Macron riduce sicuramente l'incertezza a breve termine che sarebbe stata associata a una vittoria dell’estrema destra, in particolare alla luce di alcune delle politiche euroscettiche incluse nel suo programma, ma le date chiave per la politica francese sono quelle del 12 e del 19 giugno, quando si andranno ad eleggere i 577 deputati del Parlamento e si formerà il prossimo Governo”, dice Nicolas Fintzel, Senior Vice President di DBRS Morningstar. “Data la forte polarizzazione dell’elettorato francese negli ultimi cinque anni, è difficile che Macron possa replicare il risultato del 2017, quando riuscì ad ottenere 350 dei 577 seggi a disposizione. Ecco perché avrà bisogno di una coalizione di partiti che condividono politiche simili per portare avanti il suo programma”.
A preoccupare gli analisti di DBRS Morningstar è la stabilizzazione del rapporto debito/Pil. Nell’ultima nota pubblicato il primo aprile 2022, veniva confermato il rating di AA (high) sulle emissioni di lungo termine, anche se la possibile realizzazione delle promesse elettorali fatte da Macron aumenta l’incertezza sull’evoluzione del grado di indebitamento del paese. Il capo dell’Eliseo ha annunciato l’intenzione di aumentare la spesa pubblica per introdurre misure per mitigare gli effetti dell'inflazione, come l’indicizzazione delle pensioni, e per aumentare gli stipendi degli insegnanti e di altri dipendenti pubblici. Se questi provvedimenti andassero in porto, dicono gli analisti di DBRS Morningstar, il riequilibrio dei conti fiscali diventerebbe piuttosto impegnativo per il governo francese.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.