Morningstar ha tagliato il fair value di Amazon da 4.100 a 3.850 dollari dopo i dati del primo trimestre e la riduzione delle guidance dell’azienda per il secondo quarter. Il mercato ha reagito male a questi risultati e il titolo ha chiuso la seduta di venerdì scorso a -14%. Ora le azioni del gruppo americano sono scontate del 25% rispetto alle stime degli analisti e sono valutate con un rating di 4 stelle.
I ricavi del primo trimestre sono cresciuti del 7% (8% a tassi di cambio costanti) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Le vendite online e quelle di terze parti hanno continuato a rallentare, anche in conseguenza dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia che hanno fatto tornare i consumatori a spendere nei negozi fisici. Molto buoni i risultati dei segmenti AWS (Amazon Web Services fornisce servizi di cloud computing) e advertising, rispettivamente +37% e +23%.
I numeri del AWS di Amazon rimangono impressionanti: se le vendite hanno registrato un’accelerazione rispetto al primo trimestre del 2021, gli ordini hanno corso a una velocità ancora maggiore facendo segnare +68% su base annua. Inoltre, il management ha sottolineato il buon andamento degli introiti pubblicitari confermando che il segmento rappresenterà un driver di crescita importante nel lungo termine.
Preoccupazione per i margini di profitto
Quello che preoccupa gli analisti e che ha fatto storcere il muso al mercato è la profittabilità dell’azienda. “Nel primo trimestre il margine operativo è stato ben al di sotto delle nostre aspettative e appena dentro l’intervallo dichiarato nelle guidance annunciate dalla società. Le previsioni del management per il secondo trimestre sono molto al di sotto di quelle incorporate nel nostro modello di stima e per queste ragioni abbiamo deciso di tagliare il fair value del titolo”, dice Dan Romanoff, analista azionario di Morningstar.
La profittabilità di Amazon continua a soffrire l’eccesso di forza lavoro, l’aumento dei costi di spedizione e l’eccesso di capacità produttiva e il management ha quantificato l’effetto di questi tre fattori in sei miliardi di dollari di costi operativi aggiuntivi. “Le pressioni inflazionistiche sono un problema comune a tutte le imprese e anche Amazon sta lavorando per compensare l’aumento delle spese operative, mentre gli aumenti legati alla forza lavoro e alla capacità in eccesso dovrebbero normalizzarsi entro la fine di quest’anno. Siamo convinti che l’azienda sarà in grado di espandere ancora i margini di profitti nel lungo termine e ipotizziamo un Ebit superiore al 10% entro il 2031” (report aggiornato al 29 aprile 2022).
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.