Il 2022 non sorride agli investimenti ESG negli Stati Uniti. L’indice Morningstar US Sustainability Leaders, composto dalle 50 società large cap americane con il più alto profilo di sostenibilità*, è in calo del 14,7% da inizio anno al 18 aprile 2022 (in USD), 6 punti percentuali dietro il benchmark rappresentato dal Morningstar US Market Index.
A penalizzare la performance dell’indice dei “Sustainability Leaders” è stata la cattiva intonazione dei tecnologici americani, largamente rappresentati nel paniere, che nel periodo preso in considerazione hanno perso il 16,9% (rendimento dell’indice Morningstar US Technology), e la presenza marginale del settore energia (solo 0,23% della capitalizzazione di mercato dell’indice) che invece è cresciuto del 46%.
Il rendimento da inizio anno non deve trarre in inganno sulla bontà della strategia, l'indice Morningstar US Sustainability Leaders ha infatti sovraperformato il Morningstar US Market in quattro degli ultimi cinque anni solari e la buona notizia per gli investitori in cerca di società dall’alto profilo ESG è che le perdite accumulate nella prima parte del 2022 hanno reso le valutazioni dei “Sustainability Leaders” ancora più vantaggiose. Di seguito tre titoli del paniere dell’indice che sono scambiati a tassi di sconto vantaggiosi (La tabella in Figura 1 elenca le holding con un Morningstar rating di 4 o 5 stelle).
Figura 1: Le holding dell'indice Morningstar US Sustainability Leaders scambiate a sconto
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Salesforce
In seguito a un calo del 25% da inizio anno, il titolo Salesforce è scambiato al momento a un tasso di sconto di oltre il 40% rispetto al fair value di 320 dollari (report aggiornato al 2 marzo 2022). Gli analisti di Morningstar riconoscono all’azienda un Economic moat nella misura di Ampio per via della qualità dei suoi prodotti e della forte integrazione dei suoi software nei sistemi di gestione delle aziende-clienti che le permette di esercitare un forte potere contrattuale che si traduce in margini di profitto superiori alla media.
Salesforce.com è stata tra le prime aziende del settore a concepire, e dunque a produrre e a vendere i software come singoli servizi da ritagliare sulle esigenze del cliente in modo da rendere più bassi i costi per questi ultimi. Con il tempo il gruppo statunitense ha allargato il suo portafoglio di applicazioni estendendo il suo raggio d’azione a un ampio ventaglio di industrie e ha investito fortemente nella tecnologia del cloud computing rendendo la sua offerta più facile da implementare e aggiornabile in maniera istantanea.
Sustainalytics valuta positivamente la gestione delle questioni ambientali, sociali e di governance di Salesforce assegnandole un ESG Risk Score Rating pari a 13. Relativamente alla sicurezza informatica, i processi aziendali sono testati regolarmente, le pratiche di sicurezza sono valutate da un ente terzo a cadenza semestrale e il team di risposta agli incidenti di sicurezza informatica opera 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per quanto riguarda la gestione delle problematica di etica aziendale, i programmi dell’azienda sono revisionati e valutati da un comitato ad-hoc.
Adobe
Anche Adobe ha perso oltre il 20% da inizio anno e ora è scambiata a un tasso di sconto del 35% rispetto al fair value di 615 dollari (report aggiornato al 23 marzo 2022). L’azienda che fornisce software che permettono la creazione di contenuti digitali, la gestione dei documenti e servizi di marketing e pubblicità è diventata lo standard in alcuni segmenti del mercato. Questo le ha permesso di guadagnare un forte potere contrattuale nei confronti dei propri clienti e di poter sfruttare a proprio vantaggio l’effetto network prodotto dal largo utilizzo dei suoi software. Per queste ragioni gli analisti di Morningstar le assegnano un Economic moat nella misura di Ampio.
Il giudizio degli analisti di Sustainalytics relativamente alla gestione delle questioni legate alla sostenibilità è elevato. Adobe, infatti, ha creato un comitato ad hoc che si occupa delle problematiche ESG e che risponde direttamente al CEO. L’azienda è inoltre estremamente trasparente nella comunicazione all’esterno di quelle che sono le sue principali criticità in tema di sostenibilità e in che modo cerca di affrontarle e ha raggiunto già nel 2018 la parità retributiva di genere in 40 paesi in cui opera.
Air Products & Chemicals Inc
Air Products è il più grande fornitore al mondo di idrogeno ed elio, con un portafoglio clienti che va dalle aziende chimiche a quelle attive nell’industria dei metalli e dell’elettronica. Può vantare progetti multimiliardari di idrogeno blu e verde che l’azienda dovrebbe essere in grado di finalizzare nei prossimi cinque anni e che gli analisti prevedono possano permetterle di raddoppiare il suo utile per azione. Morningstar riconosce ad Air Products un Economic moat nella misura di Medio per via degli elevati costi di switch che i suoi clienti devono sopportare per passare a un diverso fornitore. Sebbene i gas industriali siano essenzialmente prodotti indifferenziati, sono un input cruciale in molti settori. Inoltre, rappresentano solo una piccola parte dei costi totali di produzione e le aziende sono spesso disposte a pagare prezzi più elevati e a stipulare contratti a lungo termine con distributori affidabili per garantirsi una fornitura ininterrotta. Da inizio anno il titolo ha perso circa il 15% e ora il suo rapporto Prezzo/Fair value viaggia attorno a quota 0,25 (report aggiornato al 26 aprile 2022).
Il giudizio di Sustainalytics sulla gestione complessiva delle questioni ESG da parte dell’azienda è molto alto. Il consiglio di amministrazione supervisiona le performance legate ai temi dell’ambiente e della sicurezza e la retribuzione dei dirigenti si basa anche su fattori non finanziari come quelli della sostenibilità. Inoltre, Air Products è attiva nella riduzione delle emissioni di carbonio delle proprie operazioni attraverso il miglioramento dell'efficienza energetica e utilizzando la cattura del carbonio.
*Il profilo di sostenibilità è rappresentato dal Sustainalytics ESG Risk Score che dà una misura di quanto il valore economico di un'azienda può essere a rischio a causa di problemi di natura ambientale, sociale e di governance. Il Sustainalytics ESG Risk Score quantifica l’esposizione al rischio ESG restante dopo aver tenuto conto di tutte le misure adottate dall’azienda per la gestione di tali problematiche. Questo rating è espresso su una scala che va da 0 a 100: un punteggio compreso tra 0 e 9,99 indica un rischio ESG trascurabile, tra 10 e 19,99 un rischio ESG basso, tra 20 e 29,99 un livello medio, tra 30 e 39,99 un livello alto, un punteggio da 40 in su un rischio ESG grave.
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