E’ praticamente impossibile trovare segni più tra le principali categorie di fondi ed ETF obbligazionari dall’inizio dell’anno.
Se guardiamo alle performance medie in valuta base (euro o dollaro), l’unico segmento in positivo è quello degli obbligazionari inflation-linked in euro (+1,36% al 30 aprile 2022). Se convertiamo, invece, i rendimenti di tutte le categorie nella valuta comunitaria, i segni più aumentano per effetto del cambio nei confronti del biglietto verde. Ad esempio, i comparti USD Diversified bond a breve termine arretrano di oltre il 2% in dollari, mentre segnano +5,5% in euro.
Chi ha perso di più
Nei primi quattro mesi dell’anno, i fondi con le peggiori performance sono stati quelli obbligazionari euro a lungo termine, che hanno registrato perdite medie superiori al 19%. Seguono i comparti global bond coperti dal rischio di cambio in euro (-10%) e i convertibili europei (-8,23%).
E’ stata una prima parte del 2022 da dimenticare per i fondi ed ETF specializzati sulle emissioni governative e corporate in euro, con performance medie negative superiori al 7%. Segno meno anche per i comparti con focus sul debito subordinato (-7,1%) e sugli high yield euro (-6,64%).
Un investitore europeo che avesse scelto a inizio anno il debito dei mercati emergenti in valuta forte, a fine aprile si sarebbe trovato con cali in media superiori al 6% in euro (-3,38% per le emissioni in divisa locale). Le strategie in bond denominati in renmimbi, che sono state popolari fino agli ultimi mesi, hanno guadagnato in media il 3,67% in euro (-0,6% in valuta base).
Segno meno anche per i flessibili
L’ondata di ribassi non ha risparmiato i gestori con un approccio flessibile al reddito fisso in euro (-4,87%) e globale (-1,85%). Chi ha scelto, invece, le scadenze brevi ha contenuto le perdite, ma non le ha evitate del tutto. I comparti Euro ultra-short term bond sono in media scesi dello 0,91%, i governativi in euro a breve termine hanno chiuso i primi quattro mesi a -3,54% e i corporate bond dello stesso tipo a -2,45%.
Guardando i rendimenti in euro, i fondi specializzati sui Treasury USA hanno lasciato sul terreno in media lo 0,95%, mentre quelli sui corporate bond in USD sono scesi di oltre il 5%. In valuta base, tuttavia, il bilancio si appesantisce: -8,12% i primi e -12,27% i secondi.
Meglio non abbandonare i bond
Davanti a questi risultati molti investitori potrebbero chiedersi se abbia ancora senso tenere i fondi obbligazionari in portafoglio. I dubbi aumentano se si considera che l’aumento dell’inflazione può fare crescere la correlazione con le azioni, riducendo i benefici della diversificazione.
L’analisi Morningstar su periodi di alta inflazione mostra che le due classi di attività sono state più correlate in periodi in cui l’indice dei prezzi è stato a due cifre e per periodi prolungati (almeno tre anni). Non sappiamo quanto durerà l’attuale situazione, ma abbandonare i bond potrebbe non essere una buona idea. “Le obbligazioni forniscono comunque dei benefici in termini di diversificazione, perché hanno un ruolo cruciale nel fornire un’àncora e ridurre il rischio di portafoglio”, spiega Amy C. Arnott, portfolio strategist di Morningstar.
Strategie Gold
In contesti come quello attuale, la qualità della strategia di investimento assume ancora più rilevanza. Tra i fondi obbligazionari in euro coperti dagli analisti di Morningstar, alcuni hanno ricevuto un Analyst rating pari a Gold nelle classi meno costose. Vediamo quelli che sono disponibili in Italia, escludendo i comparti riservati agli investitori istituzionali.
Governativi euro
Tra i governativi euro, ottengono il massimo del giudizio diversi ETF (Exchange traded fund) di Amundi, Lyxor, Xtrackers e iShares (i report sono a settembre 2021). “Il mercato delle obbligazioni governative è molto liquido e le opportunità di aggiungere valore rispetto a un benchmark sono limitate nel lungo termine”, afferma Jose Garcia-Zarate, direttore associato per la ricerca sulle strategie passive di Morningstar. “Per questa ragione, gli ETF rappresentano praticamente un’opzione di default per gli investitori”.
Corporate bond euro
Tra gli obbligazionari corporate in euro, hanno un Analyst rating Gold due fondi di BlackRock: BGF Euro corporate bond e la sua versione ESG (nelle clean share class). “Pensiamo che la qualità del team di gestione, che include dieci membri e adotta un approccio collegiale, è uno dei maggiori punti di forza di questi fondi”, dice Evangelia Gkeka, analista di Morningstar in un report dell’8 luglio 2021.
Diversificati euro
Tra gli obbligazionari diversificati euro, il fondo BGF Euro bond può contare sulla qualità ed esperienza del team di gestione guidato da Michael Krautzberger sin dal 2005. “L’approccio ha generato ritorni costanti nel tempo, sovra-performando la categoria Morningstar in termini assoluti e di ritorni aggiustati per il rischio”, dice Gkeka in un report del 9 luglio 2021.
High yield euro
Tra i fondi specializzati in obbligazioni di minor qualità, ha un rating Gold il comparto HSBC Euro high yield bond, il cui punto di forza è il gestore Philippe Igigabel, alla guida da 18 anni. “La sua rigorosa attenzione al rischio e alle valutazioni fa sì che il manager ricerchi un premio per il rischio sufficientemente interessante prima di aumentare il beta del portafoglio”, spiega Mara Dobrescu, Global asset class leader del team di Manager research di Morningstar. “Questa filosofia disciplinata, combinata con una selezione impeccabile dei titoli (il fondo non ha avuto alcun default dal 2003) è la chiave del successo di questa strategia”.
Inflation-linked bond in euro
Infine, tra gli obbligazionari euro inflation-linked, il massimo del rating va a un ETF, Lyxor Core Euro Government Inflation-Linked Bond. “Il mercato europeo delle emissioni agganciate all’inflazione è piccolo rispetto ad altri (ad esempio il Regno Unito) e non ha un’elevata duration”, dice Garcia-Zarate in un report del 20 dicembre. “Le opportunità per un gestore attivo di aggiungere valore in modo costante nel tempo sono limitate. Per questa ragione, gli approcci passivi a basso costo hanno maggiori possibilità di fornire ritorni superiori alla media su periodi lunghi”.
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