Il crollo delle cripto si prende una pausa, Celsius ancora congelato

I prezzi delle monete digitali si sono stabilizzati, ma le piattaforme si trovano ad affrontare seri interrogativi su come viene utilizzato il denaro degli investitori e su come possono accedervi quando il mercato subisce forti oscillazioni.

James Gard 14/06/2022 | 15:35
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Cripto

Il panico che ha attanagliato il mercato delle criptovalute lunedì sembra essersi placato martedì mattina, con i prezzi delle monete che hanno interrotto il loro drammatico calo. Tuttavia, permangono gravi preoccupazioni su uno dei fattori scatenanti del crollo di ieri, la piattaforma Celsius Network, dove i prelievi sono ancora sospesi.

Alle 11 di questa mattina, il Bitcoin era in rialzo dello 0,45% a 22.563 dollari. Ethereum era in rialzo di meno dell'1% a 1.219 dollari e Tether, che è ancorato alla divisaUSA, era piatto sul valore di un dollaro. La maggior parte delle monete sta subendo forti perdite quest'anno a causa di una serie di problemi che hanno sconvolto la narrativa del mercato toro. L'implosione di Terra a maggio è stata la causa scatenante della recente volatilità, e ora i problemi di Celsius l'hanno seguita rapidamente, stimolando un'altra fase di ribasso per le principali monete. La piattaforma ha infatti dichiarato ieri di aver sospeso i prelievi, gli swap e i trasferimenti tra conti, adducendo la colpa a "condizioni di mercato estreme".

Lo stesso giorno, anche la piattaforma statunitense Binance, concorrente del quotato Coinbase (COIN), ha annunciato problemi tecnici che l'hanno costretta a sospendere i prelievi. Chi avesse una mentalità cospiratoria, avrà pensato che le piattaforme stessero chiudendo le porte per fermare l'esodo.

Come al solito, il dibattito online è altamente polarizzato: gli scettici pensano che questo sia il momento dello scoppio della bolla cripto e si rallegrano dei quotidiani sbalzi verso il basso, mentre i veri sostenitori esortano (in modo meno convincente) gli altri fanatici a mantenere la fede, a cavalcare questa oscillazione e persino ad aumentare le loro partecipazioni.

Un utente di Twitter, "@concodanomics", ha twittato, provocatoriamente, “Celsius è Bear Stearns, Tether è Lehman Brothers” (il crollo di Bear Stearns ha preceduto quello di Lehman Brothers nella crisi finanziaria del 2008-2009, con quest’ultimo che è stato il “big one” che ha messo alla prova il sistema finanziario globale).

Mentre il Bitcoin avrebbe dovuto rimodellare la finanza, la psicologia degli investitori è vecchia come il mondo: la corsa all'uscita degli ultimi arrivati (una specie di corsa agli sportelli digitali), l'incredulità di chi ha investito molto e l'ottimismo degli opportunisti "dip buyer" sono tutti elementi in gioco.

Quest’oggi (14 giugno), Binance ha  confermato la possibilità di prelevare dalla sua piattaforma, calmando i nervi degli utenti. Lunedì si sono diffuse voci infondate secondo le quali anche Coinbase avrebbe sospeso i prelievi e il prezzo dell'azione ha ceduto l'11% per chiudere a 52 dollari - un segno dell'incrocio tra la nuova frontiera delle criptovalute e i titoli quotati.

Nell’aprile del 2021 – sembra passata un’eternità in termini di sentiment – le azioni Coinbase hanno aperto a 381 dollari e hanno raggiunto quasi 430 dollari nelle prime contrattazioni. Morningstar assegna alle azioni Coinbase un fair value di 131 dollari, che implica un sostanziale rialzo rispetto ai livelli attuali, ma il grado di incertezza è "molto alto".

Perché Celsius conta così tanto
Cosa sta succedendo alla società statunitense-israeliana Celsius e perché è importante per il dibattito sulle criptovalute?

Celsius è una piattaforma di finanza decentralizzata (DeFi) in cui si possono acquistare e vendere monete, come nel caso di Coinbase, ma ha anche un proprio "token nativo", CEL, anch'esso precipitato nelle turbolenze di ieri. A differenza di una Borsa tradizionale o di una piattaforma di investimento, gli utenti di Celsius possono prendere in prestito e prestare denaro ad altri utenti della rete - i prestatori vengono pagati sotto forma di tassi di interesse fino al 7%, mentre i creditori possono partecipare agli alti e bassi della criptovaluta e aumentare i loro rendimenti.

Questo modello di business rende nervose le autorità di regolamentazione: Celsius ha cessato le operazioni nel Regno Unito citando l'incertezza normativa, mentre quattro stati americani hanno effettivamente vietato la rete. La Securities and Exchange Commission (SEC) sta esaminando attentamente le piattaforme che offrono prestiti, costringendo a un'inversione di rotta strategica grandi nomi come Coinbase, che aveva previsto un prodotto simile.

Celsius offre anche un premio di iscrizione per un valore di 2.000 dollari in Bitcoin, promettendo "sicurezza di livello militare", "trasparenza di livello superiore" e la possibilità di "accedere alle proprie monete in qualsiasi momento, mantenendo le stesse per sempre", con prestiti a partire dall'1% e tassi fino al 17% per i prestatori.

Con i tassi ai minimi storici, un interesse del 17% sarà stato molto allettante per alcuni, anche se le persone ragionevoli solleveranno qualche perplessità sul modo in cui si possa raggiungere un tale rendimento.

Ciò che preoccupa gli investitori ora è chi possiede cosa: se mettete del denaro in una piattaforma, è il loro o il vostro? Coinbase ha recentemente dichiarato che, in caso di fallimento, i clienti potrebbero perdere le loro monete, il che è stato accolto come un'eresia dai puristi delle criptovalute.

Una questione simile è in gioco con Celsius. L’esperta di banche, Frances Coppola, ha twittato che gli investitori commettono l'errore di pensare che le piattaforme siano depositarie del loro denaro come lo sono Vanguard e BlackRock nel mondo della finanza tradizionale.

"È una banca non regolamentata. Celsius afferma tra le sue condizioni che le monete depositate o date in pegno diventano di sua proprietà e possono essere utilizzate a piacimento. Questo è un modello bancario, non un modello di gestione patrimoniale", ha twittato Coppola. "I depositi sono sostenuti esclusivamente da un mucchio opaco di prestiti rischiosi".

Ben Hunt (@EpsilonTheory) afferma che la debacle di Celsius solleva (di nuovo) la questione della “ri-ipotecazione”: “Ogni generazione di investitori scopre il rischio di controparte nel modo più difficile. Oggi sarebbe un buon giorno per leggere le clausole del vostro conto presso COIN o HOOD. Inoltre, se non sapete cosa significa 'rehypothecation', sarebbe opportuno che imparaste”.

Chi possiede cosa?
Come ha spiegato il Fondo Monetario Internazionale nel suo documento sul sistema bancario ombra, la ri-ipotecazione è “la pratica che consente a un hedge fund di depositare una garanzia presso il suo broker per poi utilizzarla nuovamente come garanzia per il proprio finanziamento”.

In parole povere, le società possono utilizzare il denaro dei clienti per coprire i loro obblighi di rimborso prestiti. Questa pratica non è nuova nel mondo dell'intermediazione mobiliare e non è certo illegale, ma è caduta in disuso dopo la crisi finanziaria, quando gli investitori hanno iniziato a prestare grande attenzione a come e dove veniva utilizzato il loro denaro.

Nel settore finanziario, la maggior parte dei clienti si aspetta che il proprio denaro sia custodito in conti separati, e in molti casi si tratta di un requisito normativo: in Europa, ad esempio, i gestori di fondi nominano società separate come "custodi".

Ma l'autorità di regolamentazione britannica, ad esempio, ha spesso multato grandi società per non averlo fatto: Barclays è stata punita nel 2014 per non aver protetto un patrimonio di 16,5 miliardi di sterline. All'epoca, David Lawton, FCA director of markets , aveva dichiarato: "Salvaguardare gli asset dei clienti è fondamentale per mantenere la fiducia del mercato in caso di fallimento delle aziende".

Nella corsa all'oro delle criptovalute, dove i prezzi si sono impennati, gli investitori probabilmente non si sono posti le domande che sono alla base del contratto tra individuo e istituzione: come vi prendete cura del mio denaro e se le cose vanno male, posso riaverlo?

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James Gard  Editor di Morningstar

 

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